Capitolo 10

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20 marzo 2019

Erano passati pochi giorni, poche manciate di ore da quella discussione ed Asia aveva deciso di cancellare il cantante dalla sua vita. Come una ragazzina in preda agli ormoni aveva cancellato il numero di telefono di quell'uomo che aveva risvegliato in lei sentimenti sopiti e riaperto ferite. Non voleva vedere la sua chat o il suo viso, non voleva ascoltare la sua voce, evitò con tutta sé stessa di accendere spotify e segretamente era felice della pausa che si era preso il cantante. Meno possibilità di trovarlo in radio o alla televisione, meno possibilità di essere colta alla sprovvista in momenti spensierati.

Era certa che si sarebbe dimenticata di lui in poco tempo, non aveva superato nessun limite con lui, quei sentimenti non erano reali, erano solo frutto della fantasia e sarebbe quindi stato semplice riportarli nelle profondità dalle quali erano arrivati.
Cercava continuamente di convincersi che non provava nulla se non amicizia, un loop di autoconvinzione così utile da non convincere nemmeno lei.

***

Ermal invece combatteva giorno con i sensi di colpa. Non aveva trovato il coraggio di scriverle perché non sapeva nemmeno cosa poter scrivere. Come si fa ad iniziare il discorso quando sai che hai ferito così una persona, certo non lo voleva fare. Voleva solo un confronto, aveva bisogno di un confronto con lei, sapere se anche lei aveva iniziato a provare qualcosa di almeno simile a quello che sentiva lui quando era con lei.
Quella sensazione di benessere che infondeva parlare con lei, i suoi occhi che parevano due brillanti ed un sorriso splendente. La pelle candida talvolta sporca d'inchiostro. Il respiro lento e regolare che aveva quando poche sere prima si era accoccolata al suo fianco posando la testa sulla sua spalla.
Quegli sguardi che si erano scambiati e quella gratitudine che non poteva fare a meno di provare verso la donna che gli aveva letteralmente salvato la vita.

***

Anche Marco in un piovoso pomeriggio di fine marzo si accorse che qualcosa in Ermal non andava, pizzica a le corde della chitarra sempre con gli stessi accordi, le stesse note tristi da ore. L'unica cosa che poteva fare era indagare visto che, molto raramente esprimeva emozioni prima di averle elaborate:

- Hey Ermal! Che succede? C'hai na faccia!

- Nulla. Solo che sono un coglione ...

- Dimmi qualcosa che non so

- Idiota! Sono serio stavolta! Ho fatto una cazzata. Qualche sera fa, con Asia sai? Mi ha buttato letteralmente fuori di casa. Se c'era qualcosa anche solo lontanamente possibile con lei... Beh ho rovinato tutto.

-Così so tanto quanto prima. Devi essere un po' più esplicito se ti serve un consiglio.

Brevemente raccontò ogni cosa, le parole che si erano urlati contro, il modo in cui lei era crollata quando aveva rivelato quel segreto. Ed anche l'amico confermò la prima affermazione del cantante

- Si sei un coglione! Te proprio non c'hai tatto quando si tratta di donne. meglio se continui a scrivere canzoni che ti riesce meglio!

Il suo morale non fu risollevato né da Marco, né dalla pizza che mangiarono per cena, né dalla musica, né da nessuna altra cosa.

Lo sconforto era parte di lui, non erano andati oltre, non avevano mai esagerato né superato quella sottile linea dell'amicizia ma per lui, lei aveva una carica erotica difficile da gestire, provava un'attrazione mentale che raramente aveva provato in passato.
E sperava davvero con tutto sé stesso che lei potesse diventare il dopo Silvia, una nuova felicità da assaporare, una vita da condividere insieme, lunghe serate a parlare, pigri pomeriggi a leggere libri e suonare musica, la sua passione per i viaggi e magari l'occasione di vedere il mondo.

La sua mente dal primo incontro con la ragazza si era perduta in mille fantasie, si era fatto dei film mentali degni di un Oscar.
Aveva immaginato di conoscere ogni sfaccettatura di Asia, di imparare a leggere le sue emozioni da uno sguardo. Si era chiesto quale fosse il sapore delle sue labbra e con quale delicatezza avrebbe potuto sfiorare per la prima volta.
Aveva immaginato di tenerle la mano in pubblico e averla vicina a qualche suo concerto, cantare una canzone dedicata a lei davanti a chiunque.

Ma ora, grazie alla sua maledetta istintività, al suo scarso autocontrollo non c'era più nulla. L'aveva persa.

Ogni cosa era svanita.

Ogni speranza disillusa.

Vi prometto che prima o poi ci saranno anche dei capitoli allegri (forse). Per ora beccatevi questo capitolo!!!

Buon 2 giugno!!

P. S. Mi sa che ci sentiamo martedì sera

Kiss kiss

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