Vuoto.
Incolmabile vuoto.
Il deserto più arido era la nuova dimensione del cuore di Asia.
Piangeva, non un pianto disperato e ricco di singhiozzi.
Lente lacrime salate e bollenti che scorrevano sul viso e finivano la loro corsa con un salto nel vuoto verso il pavimento.
Non provava con le mani a fermarle, lasciava che facessero la loro strada, non serrava gli occhi.
Teneva lo sguardo fisso nel vuoto di fronte a lei, abbracciando le sue ginocchia.
I capelli le ricadevano ai lati del viso, perfettamente lisci, in netto contrasto con il disordine che circondava la sua anima.Può essere in disordine qualcosa di vuoto?
Si.
Si, può esserlo. Come una casa dopo un trasloco, completamente vuota e con i ricordi che si rincorrono, si accavallano, appaiono e scompaiono.
Ricordi che fanno casino, un rumore tremendo.
Risate cristalline e gioia pura.
I sorrisi timidi e gli sguardi rubati. Loro due sul letto a far l'amore e poi a litigare furiosi per poi tornare ad accarezzare i loro corpi, le loro labbra nuovamente unite in un bacio famelico.Asia era immobile al suo posto con la schiena alla porta. Non aveva il coraggio di muoversi. Temeva di scoprire che Ermal aveva portato con sé la sua anima lasciando di lei solo un contenitore vuoto.
Un corpo inutile.Le lacrime si erano seccate sul viso ormai era passato troppo tempo, sul telefono mille messaggi, forse qualcuno in più.
Ininfluente, lo spense buttandolo poi sul divano.Entrò in vasca e lasciò che si riempisse con lei dentro. Acqua calda in cui immergersi, acqua per curare e lenire. Nessun profumo, nemmeno una bolla di sapone né una goccia di bagnoschiuma.
Solo lei e l'acqua.
Si immerse completamente lasciando fuori solo la bocca porta del respiro. Ogni suono era ora ovattato, il mondo esterno non esisteva più.
Avrebbe voluto spegnerlo completamente, spegnere il cervello, magari per sempre.
Immobile nell'acqua la sua mente continuava a lavorare imperterrita ed incurante del dolore, della sensazione di morte che aveva cucita addosso. Morte interiore, morte dell'anima.Nella sua testa stava provando quello che l'abile mente di J. K. Rowling aveva descritto come il bacio del dissennatore.
Ermal in quell'ultimo bacio aveva rapito gli ultimi frammenti di un'anima dilaniata come la sua. Ma c'era un lato positivo, era felice che fosse lui, con la sua purezza, a trattare con cura quella parte di lei, a conservarla per sempre.Si alzò di soprassalto.
Quello stronzo del suo cervello aveva deciso di canticchiare la melodia di "Piccola anima", come se volesse rivelargli un segreto.
Stai scappando, scappi per paura di qualcosa. Scappi senza sapere perché.Scema.
Stupida.
Uscì con rabbia dalla vasca rischiando di scivolare per la foga.
Lasciò che l'acqua, come le sue lacrime, si asciugasse sul suo corpo.
Era da sola, nuda davanti allo specchio osservava il suo fisico punteggiato di pelle d'oca per il freddo di gennaio.
Fissava alcuni punti in particolare in realtà.
Con la punta delle dita tracciò un cuore intorno al piccolo tatuaggio che aveva di fianco al seno destro.
Poi la cicatrice che lui tante volte aveva accarezzato e baciato, quella che aveva odiato e poi accettato.Sembrava stupido concentrarsi sul suo corpo, ma lui inconsapevolmente conservava i ricordi della loro relazione e per quanto stupidi facevano sentire Asia viva, ancora in possesso della sua anima, anche se pareva scomparsa.
Non dormì quella notte. Forse solo un po' di dormiveglia interrotta da sogni orribili, morte, disperazione e solitudine.
Come il povero professor Rüf la mattina successiva si alzò dal letto per andare al lavoro, non sapeva se il suo corpo l'aveva seguita o se era rimasto a poltrire, forse lei era morta nel sonno e quello era solo un fantasma che andava a fare le solite noiose cose.
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Unexpected
Fanfiction|| COMPLETA!! || Asia è una giovane donna, ama la letteratura, ed in essa si nasconde ogni volta che pensa all'amore. Sentimento che rifiuta con forza. Ma un giorno il destino organizza un crudele appuntamento per lei. Il vento gelido e l'asfalto um...