Capitolo 40

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15 agosto 2019

Ferragosto, giorno di giochi e libertà, festa ovunque per l'Italia ed anche per Asia ed Ermal è arrivato il momento di fare un po' di festa nel mezzo della loro vacanza.

Hanno organizzato una gita in barca con gli amici di Ermal, alcuni di vecchia data, i compagni della sua vecchia band ed alcuni invece che Asia già conosceva tra cui Marco con Anna.

La barca è enorme, ospita tranquillamente tutti loro, stanno larghi abbastanza per potersi rilassare, finalmente ormeggiati in un'area carina e ovviamente balneabile.

Asia, come sempre, non riesce a non mettersi in situazioni di pericolo, ne è attratta come una calamita dal ferro ed il povero Ermal la osserva ogni volta con il cuore in gola.
Aveva maledetto chiunque fosse stato a lanciare la sfida di coraggio che consisteva nel lanciarsi in mare dal secondo piano della barca. Stavano partecipando tutti gli uomini tranne lui che se ne stava in disparte ad osservare insieme alle fidanzate preoccupate.

La bionda si arrampicò in alto e da giù tutti la spronavano a lanciarsi nel mare turchese trasparente e meraviglioso, ma non aveva bisogno di tifoseria, non era di certo il coraggio che le mancava, anzi era la fifa, quel pizzico d'istinto di sopravvivenza che in genere si acquisisce con l'età!
Ma non lei, più cresceva più perdeva coscienza.

Staccò un bel balzo e si tuffò di testa, il riccio ringraziò il cielo, aveva evitato di complicarsi la vita con strane evoluzioni complicate ma che conoscendola avrebbe tranquillamente potuto fare.
Già se la immaginava a tuffarsi facendo un triplo salto mortale carpiato o qualche altro nome difficile che si sente dire dai cronisti alle olimpiadi.
Riemerse poco dopo ridendo pronta a ripetere il tuffo.

- Dai Ermal vieni pure tu! Ci tuffiamo insieme non è così terribile!! Anzi è una figata pazzesca!

- Ma nemmeno per sogno! Sei pazza tu! Una pazza squilibrata!

- Ma no sul serio!!! È figo! Sembra quasi di volare!

- Amore, ti devono internare, un TSO o qualcosa di simile!

Iniziarono tutti a prenderlo dolcemente in giro fino a che Asia non lo prese per il polso e se lo trascinò fino al secondo piano continuando a minacciarlo di caricarselo in spalla come un sacco di patate e lanciarlo giù.
Lui purtroppo sapeva che lei avrebbe tranquillamente potuto farlo ed evitò di dare modo a tutti i suoi amici di sfotterlo ancor di più di quanto già non facessero per il suo scarso coraggio.
Gli piaceva tuffarsi certo, ma da un trampolino basso, dal bordo di una piscina, mica da metri e metri d'altezza! Quei tuffi simpatici che può fare chiunque senza rischiare di spezzarsi l'osso del collo.
Aveva un'idea di divertimento che divergeva da quella della sua ragazza.

La seguì buono buono fino al parapetto.

- E allora? Vai da solo?

- Non hai capito un cazzo tu amore! Io non vado proprio!

- Dai Ermal, ce la puoi fare eh! Non fa poi così paura. Non fare il fifone.

Mentre Asia perdeva tempo in parole sorrideva osservando quello che stava accadendo alle spalle del riccio che cercava giustificazioni per non lanciarsi.
Marco ed un altro ragazzo si stavano avvicinando di soppiatto e lui non ebbe nemmeno il tempo di girarsi per rendersi conto di quello che stava per subire che venne preso in braccio e un attimo dopo si trovò a precipitare nel vuoto in un tuffo a bomba totalmente scomposto.

Riemerse dall'acqua imprecando contro il trio che da lassù lo guardava ridendo, tutti e tre si lanciarono un secondo dopo e facendo finta di scusarsi.

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