Capitolo 24

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2 giugno 2019

- Asia stasera ci vieni vero a vedere la partita allo stadio? Abbiamo già i biglietti!

- Urca non me lo ricordava mia! Comunque si, ghe son!

Quella sera era la sera della finale dei playoff di serie B, Asia spesso andava allo stadio quando viveva a Verona ed era davvero un peccato non andarci quella sera. Certo andare la serie A era una sorta di impresa visto che dovevano vincere almeno 2 a 0 contro una squadra piuttosto agguerrita.
Ma la festa sugli spalti, le urla di 20.000 persone che si mescolano e si fondono tra loro e poi la seppur remota prospettiva che poteva esserci di scappare poi a festeggiare rendeva il tutto decisamente più esaltante.

Come sempre sarebbe andata con i suoi amici, i compagni di quartetto con le loro ragazze ed Elena con Daniele, il suo ragazzo. Ben prima delle 21 si radunarono al solito bar, quel buco fuori dallo stadio che come sempre era pieno zeppo, tifosi più o meno urlanti, molti decisamente positivi altri invece che non esprimevano alcun pronostico, ma tutti, davvero tutti avevano una birra ghiacciata in mano.

Loro si erano allenati fino a poco prima ed avevano parecchia fame quindi, solo per l'occasione si concessero un panino "dal Merda", un venditore ambulante di quelli che si trovano fuori dagli stadi che preparano panini con dentro di tutto a cifre pressoché irrisorie e con un grado di unto e grasso in grado di far sentire male chiunque. In pratica una delizia per il palato!

Poco dopo le 21 erano tutti sugli spalti, pronti a cantare ed incitare la squadra, spronarli a dare il meglio. Asia salutò un sacco di persone, molti di loro non li vedeva da molto tempo, da quando viveva a Milano allo stadio ci andava raramente, solo nelle grandi occasioni purtroppo.

In parte le mancava quell'atmosfera rilassata di felicità, le mancava la partita la domenica pomeriggio dopo aver mangiato dalla nonna i piatti tipici, ma purtroppo ogni scelta ha delle conseguenze.

Lo stadio sembrò crollare poco dopo la metà del primo tempo quando l'Hellas gonfiò la rete per la prima volta, aveva dimezzato le distanze tra la serie B e la massima divisione.
Un solo gol lo separava da quella gioia ed i tifosi lassù, sui gradoni del Bentegodi lo sapevano alla grande e presero ad alzare i toni, cantare più forte, tirare le corde vocali.

Fino a 20 minuti dalla fine quando con un bellissimo gol di tacco il sogno venne arpionato ed infine portato a casa, giusto a 5 minuti dal triplice fischio, un 3 a 0 spettacolare che garantiva il passaggio in serie A.

Un'intera città in festa, tutti si riversarono in piazza Bra a festeggiare e non importava a nessuno che il giorno successivo fosse un lunedì, che tutti avrebbero dovuto tornare al lavoro o sui banchi di scuola, importava solo festeggiare. D'altronde fin dalla notte dei tempi si diceva: "Veronesi tuti mati" e chi se la sentiva in quella notte di festa di venir meno ad un detto così antico?

E piazza Bra era la, pronta a festeggiare con loro, l'Arena ancora illuminata di rosa per il giro d'Italia del pomeriggio ma su cui pendeva una bandiera gigantesca ed il bellissimo palazzo Barbieri, il comune, illuminato in giallo ed in blu.

E piazza Bra era la, pronta a festeggiare con loro, l'Arena ancora illuminata di rosa per il giro d'Italia del pomeriggio ma su cui pendeva una bandiera gigantesca ed il bellissimo palazzo Barbieri, il comune, illuminato in giallo ed in blu

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