Capitolo 13

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Ermal passò molto tempo a pensare in quei giorni, a chiedersi cosa fare, come fare, a chiedersi perché.
Come era possibile perdere la magia in un istante.
Passò tutto il fine settimana a muovere distratto le dita sulle corde della chitarra, a scrivere parole scollegate su un foglio di carta, frasi sconclusionate che non sarebbero mai diventate canzoni.

Parlò con Marco di quelle sensazioni e lui fu piuttosto duro.
-Ermal pensavi davvero di aver trovato una ragazza così perfetta da sembrare irreale? Cazzo non ha nemmeno trant'anni e ti scandalizzo se beve una birra? Se si diverte con i suoi amici?
Fossi in te sarei contento! Almeno sai che non è noiosa!

Forse Marco aveva ragione ma come poteva guardarla nuovamente negli occhi sapendo che con lui si comportava in modo totalmente diverso?

Oltre a quello il cantate iniziò a sentirsi in difetto dal punto di vista fisico, era circondata da ragazzi bellissimi, fisici scolpiti, masse di muscoli enormi. Aveva anche visto la foto di Tommaso, un dio vichingo, altissimo e biondo, occhi chiari e lineamenti perfetti.
Come avrebbe mai potuto lei anche solo pensare di guardare lui? Lui con i capelli scuri e ribelli, la pelle chiara e le occhiaie profonde. Lui con le braccia esili e senza pettorali, lui che probabilmente non sarebbe nemmeno riuscito a prenderla in braccio, figuriamoci sollevarlo con un solo braccio!

8 aprile 2019

Ermal aveva un solo modo per conoscere Asia, capire le sue personalità. Avere quell'appuntamento per cui aveva lottato e sofferto. Inviò quel messaggio in preda ai dubbi esistenziali che non aveva mai pensato di poter avere nei confronti di quella ragazza.

"Ciao, sembra strano dopo giorni che non ci sentiamo scriverti questo messaggio.
Ma se non ricordo male ti avevo promesso che ti avrei invitata a cena fuori.
Magari questo sabato, magari alle 20 da te."

Era fatta, aveva lanciato il dado ed ora era curioso di sapere se anche lei avrebbe mantenuto la promessa. Ora doveva solo attendere, ed era consapevole che avrebbe atteso a lungo visto che lei era al lavoro. Aveva la speranza che a ricreazione avrebbe ricevuto la sua risposta ed in un certo senso si sentiva come quando al liceo aspettava l'ora della merenda, una lunga attesa per pochi minuti, minuti in cui consumava in fretta qualcosa e parlava di musica, a volte cantava, altre scriveva. Minuti che spesso ricordava con nostalgia.

Quel giorno però Asia passò la ricreazione con alcune allieve a sorseggiare un caffè terribile preso alle macchinette vicine all'aula professori. Capitava spesso di parlare con loro, si confidavano con lei un po' per il suo modo di fare ed un po' per la sua età così vicina alla loro. Amava quel lato del suo lavoro. Al servizio dei giovani. Voleva che non avessero paura degli adulti ma che vedessero in lei e nei suoi colleghi degli alleati. Ed era felice quando ci riusciva.
Non sempre parlavano di cose serie, a volte un gossip, il commento su una nuova canzone o sull'ultimo outfit della Ferragni. Era normale condividere momenti con loro per lei.

Passarono ore prima che il telefono di Ermal finalmente vibrasse:

"Ciao,se non ricordo male, io ti avevo promesso che avrei accettato.
Magari sabato, magari alle 20 è ottimo.
L'attendo col suo destriero, magari meccanico"

Esultò qualche secondo da solo in studio nel leggere le sue parole e le immaginò pronunciate da lei, col sorriso sulle labbra ed un'aura di elegante magia attorno. Non vedeva l'ora di vederla. Voleva rivedere in la magia.

La immaginò più volte nei giorni seguenti davanti ad uno specchio farsi bella per lui, vestita elegante ma semplice, i capelli sciolti e la sua voce pronta ad incantarlo con la sua cultura. Cercò di non badare alla sensazione provata qualche giorno prima ma di concentrarsi solo sulla magia.

Per la prima volta dopo tantissimo tempo si iniziò a porre problemi sul suo aspetto, come vestirsi, come provare a domare i capelli.
Non aveva un appuntamento da un vita, da tanto, tantissimo tempo. Non aveva un appuntamento con una donna a cui fosse realmente interessato da più di 10 anni, da quando aveva timidamente invitato Silvia ad uscire.
E durante una relazione così lunga non sempre quando esci di casa ti poni problemi riguardo l'abbigliamento perché ci si vede in ogni condizione possibile e farsi belli fuori non sempre serve.
Ma ora voleva fare colpo, voleva stupirà, voleva provare a competere se non in bellezza almeno in eleganza con quei ragazzi che frequentava.

Ciao a tutti! Sono riuscita ad aggiornare un po' in anticipo rispetto a quanto detto perché ho avuto un imprevisto ieri. Ho fatto un incidente e quindi tutti i piani del weekend mi sono stati annullati.

Spero che il capitolo vi sia piaciuto!!

Kiss kiss

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