Capitolo 37

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10 agosto 2019

Vacanze, finalmente le meritate vacanze stavano per avere inizio, una settimana in Puglia, ad immergersi nel mare, fare lunghissimi bagni di sole, ma soprattutto stare insieme. Dopo un'estate travagliata in cui si erano visti a singhiozzo un po' a Milano, poi Verona, Milano di nuovo ora toccava un lungo viaggio, lunghissime giornate a stretto contatto, loro due e basta.

Avevano deciso di attraversare lo stivale in auto, volevano vivere quei giorni secondo per secondo e utilizzare la macchina per scendere era un modo particolare per stare insieme, osservare il paesaggio che cambia, dal nord al sud, perdere tempo a parlare, cantare alcune canzoni d'amore a bassa voce ed altre urlarle al cielo stonando ogni nota, Asia di sicuro, Ermal un po' meno.

Decidere di fermarsi in un autogrill piuttosto che in un altro, comprare le caramelle e mangiarle una alla volta lungo la strada, bere caffè di fretta al bancone e divorare i panini che Asia aveva preparato.

Avevano in mente una vacanza stile anni novanta, ma con il beneficio dell'aria condizionata!

Partirono poco prima dell'ora di pranzo, in effetti non era un grande orario per viaggiare ma tra una cosa e l'altra non erano riusciti ad organizzarsi meglio.
Asia non riusciva a chiudere la valigia perché come sempre stava cercando di metterci molta più roba del necessario, aveva un borsone pieno di: "lo porto che non si sa mai". Così Ermal era salito per aiutarla e tra un tentativo e l'altro, abiti tolti ed abiti rimessi, tra una risata e l'altra si erano trovati quasi a far l'amore per poi rendersi conto che era davvero ora di lasciare Milano.
Speravano di arrivare a Bari per l'ora di cena, speravano di non trovare troppo traffico.
I progetti erano bellissimi per quel viaggio se non fosse che Asia dopo poco dalla partenza si addormentò.

Erano in viaggio da quasi tre ore, Ermal continuava a guidare sulla strada che fino a quel momento era stata incredibilmente sgombra, aveva cercato di mettersi alle spalle più chilometri possibili, prima di trovarsi davanti ad una colonna eterna, fermo immobile cercò di ingannare il tempo aiutandosi con la radio, canticchiando, ma si stava annoiando, non era abituato a viaggiare senza avere nessuno con cui interagire e quindi decise di dedicare del tempo ai suoi fan con una diretta.

"Ciao a tutti! Allora qua sono in viaggio per tornare a casa, sono fermo in colonna e non sarebbe un problema se non fosse che il mio doveva essere uno di quei viaggi in compagnia.
Ma ora colgo l'occasione per darvi un'importante lezione di vita: avete presente quando partite con qualcuno e questo ti dice: Tranquillo, ti faccio compagnia io!
Bene!
Non fidatevi, non fatelo mai! Perché qua la situazione è questa!"

Girò piano il telefono ad inquadrare la ragazza. Le gambe lunghe e piuttosto abbronzate, perfettamente lisce allungate sul cruscotto, i piedi nudi e ben curati su cui erano ben visibili i tatuaggi ed alla caviglia una sottile cavigliera d'argento e poi lei.

Quello che si vedeva di lei. I capelli biondi sparpagliati sulle spalle, un cappello con visiera stile rapper calato completamente sul viso per proteggersi dai raggi solari ed un foulard delle stesse dimensioni di un plaid con cui si stava coprendo dall'aria condizionata, si vedeva appena la bocca semiaperta.

Inutile dire che aveva scatenato la curiosità di tutte le lupe d'Italia, molte la stavano scambiando per Silvia, si stavano chiedendo se fossero tornati insieme e iniziarono a porre domande di ogni tipo riguardo la figura al suo fianco, ma lui fu bravo a distogliere l'attenzione e prese a cantare una canzone.
Probabilmente lei lo avrebbe ucciso vista la situazione in cui si trovava, ma per lui era buffa in quella posizione e molto bella, rilassata, rappresentava la modalità vacanze perfetta, se solo fosse stata in spiaggia e non lo avesse abbandonato ad un viaggio in solitaria.

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