cap 5

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"se la svegliate vi uccido" dissi con rabbia ai due ragazzi che mi fissavano allibiti, come se avessero visto un alieno salutarli.

"cosa ci fai nel letto con lei?" mi chiese Thomas, con gli occhi rossi di rabbia

"quello che non puoi farci tu" risposi per provocarlo, con un ghigno nell' espressione che deve avrlo irritato ancora di più, vista la sua reazione.

"che hai detto?'' esordì lui. I pugni chiusi e le braccia leggermente piegate, pronte all' attacco.

Non risposi, mi limitai a rivolgergli un altro ghigno, che lo mandò fuori di testa.

THOMAS' POV

quelle parole mi fecero infuriare. Come poteva parlare di mia sorella in quel modo?mia sorella?

Mi fermai subito a riflettere a ciò che la mia mente aveva appena pensato. Le volevo bene certo, ma forse non abbastanza da poter avere il diritto di considerarla mia sorella. Un fratello non si farebbe riguardo ad avvicinarsi a sua sorella a scuola e parlarle; un fratello non si preoccuperebbe di sapere cosa pensa la gente se lo vede in giro con la figlia della moglie di suo padre; un fratello cercherebbe di fare lo stronzo quando serve, ma saprebbe anche essere accanto a sua sorella quando serve.

No. Non avevo il diritto di potermi considerare suo fratello, anche se so che lei ci tiene a questa faccenda del legame che ormai ci unisce non potrebbe mai capire cosa mi spinge a comportarmi così, cosa mi impedisce di avvicinarmi a lei senza dare vita a un uragano.

" lasciala'' dissi soltanto

''non posso'' rispose lui

la vista mi si oscurò, mentre vidi il mio pugno avvicinarsi al suo viso. Si spostò da lei, probabilmente per non coinvolgerla, ma il gesto fu brusco e il veloce movimento la svegliò, mentre eravamo nel pieno della lotta, fisica e verbale.

''Basta!'' gridò lei svegliando tutto il resto del gruppo.

Sentii qualcuno raggiungermi dietro di me e trattenermi le braccia, mentre Nash faceva lo stesso con Cam e Matthew si metteva nel mezzo per cercare di dividerci.

'' Mi ha chiesto tua sorella di dormire con lei'' annunciò fiero lui

''LEI NON E' MIA SORELLA' gridai con quanto più fiato avessi in corpo.

quelle parole la ferirono. Lo so. Lo vidi dal suo sguardo, mentre gli occhi verdi iniziarono a bagnarsi.

JESS'POV

''LEI NON E' MIA SORELLA''.

Quelle parole rimbombavano nella mia mente, come un chiodo fisso di cui non puoi liberarti. La mente umana è come un videoregistratore, con la differenza che non puoi premere nessun tasto per tagliare le scene che più ti feriscono, sarai sempre costretto a rivivere e ripercorrere quelle immagini

ogni volta che avrai voglia di rimetterti a pensare al film della tua vita.

Gli occhi iniziarono a bruciarmi, mentre la stanza si svuotava e Thomas mi si avvicinava.

Le grida che c'erano state fino a poco fa erano attutite dai miei pensieri, tanto che non sapevo nemmeno chi avesse vinto quella lotta verbale. Di fisico non c'era stato nulla; si credevano gli eroi dei poemi epici che si studiano tra i banchi di scuola, ma mentre cercavano di imitare le loro gesta non si rendevano conto che Achille ed Ettore prima di battersi passavano ore a parlare a discutere verbalmente riguardo cosa fare in caso di vittoria, senza mettere in piedi nulla per poterne realizzare una. Ci riuscivano benissimo, quindi, ad imitarli!

la sua mano mi carezzò la guancia, ma io mi voltai dall'altro lato, facendo scivolare la sua mano sui miei capelli.

''mi dispiace'' disse ''ma non puoi capire''

''capire cosa? capire che mi odi, che non vuoi avere niente a che fare con me, che ti vergogni anche solo di sederti di fianco a me a tavola, che non mi vuoi accompagnare in auto a scuola affinchè nessuno sappia che ci conosciamo, che non mi vuoi parlare, che mi sfrutti solo quando ti serve''

aprì la bocca per parlare ma alzai una mano per fargli segno di zittirsi

'' che non puoi nemmeno avvicinarti a me per sbaglio a meno che non si tratti di casa nostra? è questo che devo capire? beh ti informo che l' avevo già capito tempo fa, non serviva che tu mi dessi l' ennesima conferma'' dissi tutto d'un fiato.

La rabbia che mi partiva da cuore attraversò in men che non si dica ogni parte di me e ogni organo, ogni muscolo vennero travolti da un sentimento di odio nei suoi confronti.

Aprì la bocca per dire qualcosa ma da essa ne uscì solo un sospiro. Rimase a fissarmi ancora per qualche secondo per poi allontanarsi verso la porta e chiuderla dietro di sè.

mi sdraiai sul letto mentre le lacrime continuavano a scorrere lungo le mie guance.

perchè?! perchè non poteva semplicemente considerarmi la sua sorellastra.? Non che il termine sorellastra mi piacesse più di sorella, ma era già un passo per allontanarsi dal 'niente' che lui mi considerava.

Sentii la porta aprirsi lentamente, con cautela e dietro di essa apparì Matt.

''noi siamo in piscina. Thomas e Cam hanno risolto e hanno chiesto se vieni con noi a fare un bagno''.

l'estate si stava avvicinando e avevo proprio voglia di divertirmi ma non avevo alcuna intenzioni di scontrarmi ancora con Thomas. Non avevo nemmeno intenzione,però, di rinunciare a una bella giornata per colpa sua, quindi decisi di aggregarmi.

''metto il costume e arrivo'' dissi

''ok''

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dopo pochi minuti avevo messo un costume viola a fascia e mi diressi verso la cucina, per poi uscire dalla porta e dirigermi verso il retro, dove si trovava la piscina.Buttai l' occhio sul tavolo e notai una lettera.

ciao tesori,

abbiamo deciso di chiedere a Clara di venire con noi, nel nuovo appartamento, quindi per un pò dovrete imparare a essere indipendenti, vi voglio bene

La Mamma.

Ottimo, dovevo imparare a cucinare. Era la scusa perfetta per avvelenare quell' essere che stava di là in piscina!

Uscii e mi diressi verso la piscina. Subito sentii qualcuno afferrarmi da dietro e dopo mezzo secondo mi ritrovai in acqua. Quando riemersi vidi Cameron, accanto a me che mi guardava ridendo, mentre il resto del gruppo faceva lo stesso. Tutti ovviamente tranne Thomas, che mi uccideva con lo sguardo.

Passammo tutta la giornata a divertirci e cercai in tutti i modi di evitare gli sguardi assassini che mi lanciava Thomas. Se avessero potuto fulminarmi l'avrebbero fatto.

Quando tutti se ne andarono io mi ritirai in bagno e mi feci una doccia, mentre lui rimase non so dove.

Quando uscii dal bagno, con addosso solo un accappatoio andai a sbattere contro il petto nudo di Thom.

non alzai lo sguardo e mi sbrigai per dirigermi prontamente verso la mia camera.

Sentii una mano avvolgersi attorno al mio polso, mentre lui trascinava indietro, a ripercorrere i pochi passi appena fatti.

la mia schiena aderì al muro mentre il mio sguardo continuava ad essere rivolto verso il pavimento. La sua mano libera si spostò verso il mio viso, mettendosi sotto il mio mento costringendomi a fissarlo negli occhi.

il mio corpo iniziò a tremare mentre lui si avvicinò, appoggiò la sua fronte sulla mia e, con una voce calda mi sussurrò ''mi dispiace''

Io annuii e lui si allontanò.

non uscii dalla mia stanza nemmeno per pranzare, e lui non venne a disturbarmi.

verso sera tarda iniziai a sentire gli occhi pesanti, delle braccia si avvolsero attorno al mio corpo, mentre io gli davo le spalle e mi addormentai.

Mischievous || Cameron Dallas (WATTYS2015)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora