cap 6

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Mi svegliai, pronta per andare a scuola. Thomas era già andato a prendere Elena, aveva semplicemente lasciato un biglietto:

io vado da Elena, buona giornata, non essere arrabbiata. -T

Arrabbiata? ora non ero arrabbiata, provavo semplicemente un senso di tristezza che mi divorava dall' interno, ma non ero arrabbiata, quello no di certo. Non dopo quelle scuse da mettere i brividi, almeno.

Dopo un breve viaggio in pullman mi diressi verso la scuola. La prima ora avrei avuto educazione fisica ed era il caso che mi affrettassi a raggiungere la palestra. Non avevo molte amiche in classe, certo ci conoscevamo tutte, ma nessuna era come Lox, nessuna!

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''su ragazze correte!'' ci incitava il prof di ginnastica.

la classe era composta di sole ragazze e a volte risultava monotona perchè si sa che sono i maschi che di solito fanno battute sciocche che fanno sempre ridere tutti. la mia è quindi una classe sempre in ordine,attenta e perfetta, ma come ribadisco può risultare triste passare ore a fingere di essere delle principesse, quando a tutte noi interessava solo uscire e non sapere a che ora tornare.

Ero persa nei miei pensieri, quando sentii il corpo diventare pesante, la mente staccarsi da esso e ogni ambito sensoriale abbandonarmi. La corsa si fece più affaticata, la vista si appannò finche non vidi solo il buio.

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''tutto bene?'' chiese una voce femminile.

annuii.

''Sei svenuta, dovresti tornare a casa per oggi'' disse''c'è qualcuno che può venire a prenderti?''

Pensai un attimo: Clara era coi miei genitori e Thomas non si sarebbe mai azzardato a farsi vedere in giro con me.

''no ma posso prendere un pullman'' la signora mi guardò storto ma il suo sguardo si addolcì quando incontrò la mia espressione scossa e pensierosa.

''d' accordo'' concluse lei.

Circa un'ora dopo entrai in casa e mi addormentai sul divano.

THOMAS' POV

la campanella della ricreazione suonò e finalmente corsi verso la classe di Elena.

lei mi sorrise e io ricambiai, prima di prenderla per mano e dirigerci al nostro solito posto accanto al calorifero, anche se ormai manca solo una settimana e mezza alla fine della scuola e del calorifero non c'era proprio bisogno

''ho sentito che si è sentita male'' disse una tipa che passava

''poverina è svenuta stamattina'' disse un'altra '' quelle sono le sue compagne, chiediamo come sta''

''Jessica è andata a casa'' rispose una di loro.

Jessica. Beh lei era l'unica Jessica della scuola quindi era ovvio che si trattasse di lei. In pochi secondi il cuore smise di battermi nel petto, mentre la mia mente già galoppava al pensiero di lei, al pensiero di come stesse e del perchè non mi avesse chiamato. Come aveva fatto ad andare a casa senza passaggio ?Aveva chiamato Cam? Giuro che se fosse stato così avrei dato fuori di matto.

''tutto ok?'' la voce di Elena interruppe lo scorrere dei miei pensieri.

Era sempre così, quando un pensiero mi attraversava la mente, ne susseguivano tanti altri; ero come un fiume in piena.

''devo fare una cosa'' dissi, mentre le lasciavo un bacio sulla guancia, allontanandomi e sciogliendo la mia mano dalla sua.

Chiamai Jessica e poi a casa, e poi Jessica e poi di nuovo a casa per altre 20 volte, durante il tragitto verso casa.

La bidella aveva detto che si era sentita male e anche quando aveva lasciato la scuola non stava molto bene. Aveva preso un autobus, ma la cosa non mi rassicurò; sarebbe potuto succedergli qualcosa lungo il viaggio e una parte di me si ritrovò a pensare che quasi quasi sarebbe stato meglio che avesse chiamato Cam. La scusa per uscire non dovetti nemmeno trovarla, bastò dire che ero il fratello e che sarei andato a casa per assicurarmi che fosse tutto apposto, dato che con lei non c'era nessuno.

Inizialmente la bidella non mi credeva, vista la non coincidenza dei cognomi, ma dopo averle spiegato del matrimonio, mi diede il permesso di lasciare la scuola.

Mischievous || Cameron Dallas (WATTYS2015)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora