cap 28

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JESS'POV

''hai ancora il biglietto in più per quella festa sulla spiaggia?'' chiamai il mio amico

''si, ma oggi dovrei venderlo a un tipo''

''quanto vuoi?''

''in che senso?'' chiese lui stupito

''quanto te lo paga lui?'' chiesi

''17'' rispose secco

''te ne do 25'' esordii

''d'accordo, ci incontriamo all'entrata della discoteca''.

Stasera sarei andata ad un fluo party, me ne sarei sbattuta altamente di tutto ciò che era successo in quel pomeriggio e avrei provato a divertirmi. Fanculo a Thom, fanculo a Elena e fanculo pure a quell cazzo di fottuto bambino, vaffanculo!

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Terminai di truccarmi con la pittura fluo ed uscii. L'atmosfera in casa era tesissima e l'aria pesante mi impediva di respirare. Siamo stati separati per tutto il resto del pomeriggio, io in camera MIA e lui chissà dove. Non avrei più condiviso la stanza con quel tipo. Non avremo più dovuto nemmeno respirare la stessa aria.

Uscii di casa senza scontrarmi con lui e le mie emozioni fecero a botte. Volevo evitarlo e andare alla festa a divertirmi, ma volevo vederlo, con gli occhi gonfi di lacrime a chiedermi perdono per tutto.

Con questi pensieri arrivai alla spiaggia, pagai il biglietto ed entrai. Il posto era già pieno e brulicava di gente già sballata, che era arrivata chissà quanto tempo fa per divertirsi. Molti erano già seduti sui divanetti, in terra sul lungo mare con i piedi doloranti. In quella discoteca all'aperto la mia anima si sentì libera e mi misi subito in fila per prendere da bere. Arrivata al mio turno optai per un coctail analcolico; direi che la lezione della sbronza di pochi giorni fa mi era servita.

Iniziai a ballare nella pista e scatenarmi più che potevo: certo non era il massimo andare ad una festa da sola ma potevo sempre mettermi vicina a dei gruppi di ragazza di modo che la gente non pensasse che io fossi una pirla depressa sola e asociale che per hobby quando non ha niente da fare si intrufola alle feste.

A metà serata non so come finii sul cubo della discoteca. Iniziai a guardarmi attorno imbarazzata ma poi cercai di pensarla in positivo e liberarmi da ogni fissa e paranoia che mi fasciava la testa e iniziai a ballare. Notai un gruppo che conoscevo e tranquillizzando per un attimo i miei movimenti li riconobbi: Matt Carter Nash Shawn Thom e Cam. L'ultimo di questi era circondato da quattro ragazze, segno che la sua natura da puttaniere ormai faceva parte di lui. Ad un tratto vidi Nash indicarmi e ripresi a ballare. Non volevo sapere cosa sarebbe successo dopo, ma in qualche modo sapevo che non mi sarebbe piaciuto.

Terminata la canzone notai che Thom si era avvicinato al palco e mi fece segno di scendere per raggiungerli. Io gli risposi mostrandogli il dito medio con l'unghia ben laccata di giallo fluo e ricominciai a ballare la nuova canzone.

Non si diede per vinto e aspettò che anche questo brano terminasse per trascinarmi giù.

''Non sai che questa festa è vietata ai minori di 16?'' gridò per farsi sentire dalla musica

''e allora? ti sembro una che si sta facendo problemi? e poi sono loro che mi hanno fatta entrare''

''chi ti ha venduto il biglietto'' disse scuotendomi per le spalle.

Era nervoso e geloso e non riusciva a nasconderlo.

Decisi di giocare con questo suo lato di lui, giusto per farlo soffrire un pò

''non ti interessa, ma devo dire che non era niente male'' dissi iniziando a sfiorargli i pettorali, disegnandone la trama con l'indice.

Iniziai a ballare davanti a lui, finchè non si lasciò andare e si scatenò. Misi le mani nei sui capelli e li strinsi per poi avvicinarmi a lui. Sentii che le mani che mi aveva posto sui fianchi, si erano spostate sul mio viso e si stava avvicinando sempre di più.

Evitai il bacio facendo una giravolta e ripresi a scuotere i miei fianchi davanti a lui, abbracciandolo e incrociando le mani dietro il suo collo.

THOM'POV

Mi stava uccidendo, e lo sapeva, lo sapeva benissimo.

JESS'POV

Lo baciai, un bacio passionale, finchè d'un tratto la sua lingua non mi chiese il permesso di avventurarsi in me. Glielo concessi e dopo poco misi fine al bacio abbandonandolo lì, da solo in mezzo alla pista.

THOM'S POV

la sua bocca sulla mia, i nostri corpi uniti, complementari, era tutto un sogno e ben presto fui costretto a svegliarmi. La vidi avvicinarsi ad un gruppo di ragazzi e iniziò a ballare in mezzo a loro. Nessuno di loro sapeva più da che parte guardare: i capelli, gli occhi, le gambe, la bocca, il sorriso, il trucco, il fisico, la pelle. Era perfetta e stasera stava dando il meglio di sè a mettersi in mostra. Era perfida e mi aveva usato, per dimostrarmi che anche lei sapeva fare certi giochetti e tutto ciò tirò fuori il peggio di lei. Una Jess cattiva, malvagia e vendicativa che sapevo prima o poi sarebbe venuta a galla.

Tornai dai ragazzi

''che è successo con Jess?'' mi chiese Carter

Cam nel frattempo era sparito chissà dove mentre i miei sguardi rimasero concentrati su di lei.

''niente'' risposi senza distogliere la vista.

Tutti si voltarono nella stessa direzione dove era rivolta la mia attenzione.

''oh'' disse Matt senza parole.

Ora la toccava uno, ora la baciava un altro. Era troppo, era tutto troppo per me e decisi di andare via, senza prima però passarle affianco e farle notare che così mi stava perdendo, ma allo stesso tempo sapevo che in qualche modo mi stava conquistando. Vederla appartenere a qualcun'altro mi mandò in panna il cervello e lì capii che la volevo, mia e soltanto mia, di nessun altro.

Mischievous || Cameron Dallas (WATTYS2015)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora