DEMONI MORTI

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Sembra essere scoppiata una guerra. Tutti corrono avanti e indietro, Carrey e Greg sono già fuori casa, Elys ha preso una specie di cellulare e sta uscendo anche lei.

Mi rendo conto di essere rimasta immobile per tutto questo tempo e seguo Elys fuori casa.

"Resta dentro, non andiamo tutti"
"Voglio venire anche io, non lasciatemi sola"

"Non fare la bambina, non c'è motivo"

"Sta venendo anche Greg con voi"
"Greg si è allenato con la lotta"
"E io con la pistola"

"Smettila Ignis"
"Voglio vedere Royce, e se gli fosse successo qualcosa?!" comincio a sentire le lacrime impadronirsi di me.

"Resta qua, potrebbe presentarsi qualche problema a casa. Ecco, prendi questo, se qualcosa non va premi il pulsante rosso, mi arriverà subito l'allarme"

"Devo fare la guardia?! Sei seria?"
"Più ti lamenti più tempo perdiamo, e la situazione per Royce peggiora" rimango in silenzio, andando via, lontano da lei.

"Mi dispiace" mi urla con voce strozzata. Me ne scendo giù e sento la porta chiudersi con forza. Lascio scendere le lacrime. Ho paura per lui, non posso permettere che gli accada qualcosa.

Non a lui.
Non a Royce.
Lo conosco da poco ma sono terrorizzata.

Gli voglio bene, se non di più...
Mi stendo sul divano e mi metto a fissare il vuoto per chissà quanto tempo.

Sto per addormentarmi quando sento bussare alla porta con violenza. Faccio un sobbalzo e apro di scatto gli occhi.

"Chi è?" sussurro giusto per assicurarmi di essere sola in casa. Silenzio.

Sento di nuovo bussare violentamente e stavolta provo a risalire, tremando ad ogni gradino.

Quel qualcuno bussa per la terza volta e il panico mi travolge.

Vado in cucina, cerco qualcosa di utile, non so di preciso cosa, magari un coltello, un mestolo, una padella, qualsiasi cosa serva per ferire qualcuno.

Intanto i colpi alla porta si fanno sempre più violenti e credo che a momenti possa essere sfondata.

Corro in corridoio, in cerca di armi. Spalanco la prima porta: ops... No, camera da letto di Elys e Carney.

Poi spalanco la seconda porta: ehm... No, nemmeno questa, qua c'è il bagno.

Apro la terza e sono sul punto di richiuderla con la stessa velocità con cui l'ho aperta, ma scorgo delle armi ed entro di fretta mentre i battiti alla porta aumentano.

Prendo una balestra e torno all'ingresso. Mi metto in posizione per attaccare e improvvisamente non sento più niente, la porta è stabile, come se non fosse mai successo niente.

C'è un abbondante minuto di silenzio, poi vengo scaraventata dall'altra parte del corridoio e sento la balestra quasi confficarsi nel mio petto, il tutto dopo una violenta esplosione.

Mi metto seduta con fatica, spostando di lato l'arma. Sento dei rumori e mi alzo di scatto, qualcuno si avvicina a me.

All'inizio scorgo solo la sagoma goffa e possente, poi distinguo anche dei capelli neri, mi preparo a tirare, ma lui ha una pistola.

Ora le possibilità sono due: o fingo di svenire per non essere colpita, o lo precedo e lo colpisco per prima. Agisco prima io e una freccia finisce nella sua coscia.

Lui spara un colpo e io mi accascio a terra. Rimango lì per un po', poi sento qualcosa di duro sotto di me.

È il piccolo telecomando che mi ha dato Elys. Premo il pulsante come mi aveva detto e mi rialzo scoccando un'altra freccia con la balestra, che stavolta lo colpisce solo alla caviglia, sempre a sinistra.

LE CITTÀ NEMICHEDove le storie prendono vita. Scoprilo ora