ANCORA "ALLENAMENTO"

132 33 0
                                    

Non appena apro gli occhi mi ritrovo a guardare il soffitto della mia camera, solo pochi attimi dopo ricordo tutto.

Ricordo tutto quello che è successo la sera prima. Uno strano senso di spensieratezza mi pervade, il quale viene raggiunto subito dopo dalla paura.

E se Elys lo venisse a sapere?! Dev'essere stato Royce a portarmi qui, forse Elys non sa ancora niente, e neanche Carney.

Oggi c'è la riunione con gli altri pentiti, meglio che mi alzi, vorrei di certo evitare di ritrovarmi una Elys furiosa che mi sbraita contro.

Alla fine mi convinco ad andare a fare colazione e in cucina ci sono tutti, tutti tranne Royce.

"Ehm... Royce? Dove si trova?"
"Sta ancora dormendo. La riunione è stata spostata di pomeriggio. Alle sei di stamattina è venuto a parlarmi e mi ha raccontato del vostro addestramento notturno, per questo ho deciso di rimandare di qualche ora la riunione"

"Ah sì... L'addestramento"
"Sono contenta che ti sia decisa ad impegnarti, allenarsi di notte è sempre una buona cosa"
"Bè sì...Ci siamo allenati"

"Come avete fatto l'allenamento?"
"Mi ha fatto fare qualche tiro al buio con la balestra e ho provato la..." le parole non sembrano avere molta intenzione di uscirmi di bocca

"La..."
"L'arrampicata" suggerisce una voce maschile alle mie spalle. Mi volto e vedo Royce appoggiato allo stipite della porta.

"L'hai fatta salire su un pino?!"
"Esattamente"
"Bene, le servirà. Le hai fatto provare anche la carrucola?"

"Non ancora, sai che è pericolosa di notte. Avrei dovuto afferrarla io pur di non farla cadere, meglio evitare"
"Ma la proverò?!" faccio io lanciando un'occhiata al demone

"Potrebbe provarla dopo colazione" suggerisce Elys "Posso accompagnarla io" dice continuando

"Non serve. È meglio che tu prepari il tutto per la riunione dei pentiti, gliela farò provare io"

"Ti vedrà con le ali" fa lei come se non ci fossi
"Non ha importanza. Basta che si alleni"

"Va bene, allora. Per oggi ci penserai tu, Royce"

"Ottimo" la sua voce è perfettamente pacata, non sembra neanche che stia mentendo.

Mi sveglio dallo shock per poi spalmare la marmellata sulla fetta biscottate e versare il thè nel bicchiere.

Mi siedo al solito posto e inizio a mangiare mantenendo lo sguardo basso. Ho Elys accanto, come sempre.

Non dico nulla per tutta la colazione, per il momento riesco solo a pensare a quello che è accaduto durante la notte.

Finisco di mangiare quasi senza accorgermene, poi mi alzo e vado a cambiarmi.

Faccio le stesse cose di sempre, ma senza rendermi conto del fatto che le sto facendo. La mia mente è collocata altrove, così come i miei pensieri.

Indosso un felpone nero con strisce bianche sulle maniche e dei jeggins scuri, lego i capelli nella solita coda alta e prendo la pillola per far cambiare il loro colore.

Sono quando fuori di casa quando qualcuno mi chiama "Ehi, rossa!" mi volto di scatto con la mano ancora sulla maniglia della porta d'ingresso e vedo Elys con qualcosa in mano

"Dimentichi il fondotinta. Ti ricordo che quelle lentiggini devono sparire" alzo gli occhi in aria e sbuffo, per poi andare con lei in cucina.

Mi fa sedere su una sedia e comincia a riempirmi la faccia con quella roba coprente, poi mi lascia finalmente libera e raggiungo Royce fuori casa.

Una volta usciti faccio per prendergli la mano ma lui allontana subito la sua e scuote la testa guardandomi con sguardo di rimprovero. Io punto subito gli occhi sulle scarpe e continuo a camminare nella sua stessa direzione senza dire niente. Il tutto finché non scorgo i primi alberi.

Poi è lui a parlarmi "Scusa per prima, ma non posso davvero rischiare di farmi vedere con te"

"Ti faccio così tanto schifo?!" faccio io senza guardarlo

"Non è questo, lo sai. Se ti riconoscono siamo entrambi fregati. Tu perché ti trovi in questa città con me, e gli angeli non vorranno più avere a che fare con te se ti scoprono, e sarò nei guai io perché mi trovo con te e non ti sto consegnando a Lucifero. Sarei considerato un traditore, figuriamoci se ci trovano mano nella mano"

"Va bene..." faccio io rassegnata
"E poi, dimmi, se mi facessi schifo farei mai questo?" mi chiede avvicinando le sue labbra alle mie, poggiandole sulle mie, per poi portare una sua mano sul io viso e fra i miei capelli, ormai biondi.

"Dimmi una cosa"
"Okay"
"Cosa dirà Hale di... Di noi?"
"Non lo so. Io so solo che lui non mi rendeva davvero felice. Per questo ci siamo baciati la scorsa notte, se lo amassi ancora tutto questo non sarebbe mai successo"

"Tu ti senti pronta a tradirlo?"
"Non lo sto tradendo. Diciamo che l'ho già lasciato mentalmente"
"Wow! Lasciare mentalmente i fidanzati mi mancava"

"Royce, io non voglio più stare con lui. Io amo te, solo te"
"Quando glielo dirai?"
"Quando verrò portata nella Città degli angeli. Là mi faranno usare il telefono. Troverò il modo di chiamarlo."

"L'importante è che lui lo sappia"
"Va bene. Ora dimmi tu una cosa"
"Chiedi pure"
"Cosa ne sarà di noi quando io verrò portata nell'altra città?"

"Non lo so. Spero solo che questo momento non arrivi mai"
"Ci dovremo lasciare?" gli chiedo
"Ci potremo vedere in segreto"
"Io non posso venire, non mi permetteranno di lasciare la città"

"Verrò io. Pur di vederti, anche da lontano, anche per un secondo, verrò io da te"

"Va bene. Mi basta sapere che ti vedrò" detto questo poggio la testa sul suo petto e lui chiude le braccia intorno a me, poi sento qualcosa d'altro avvolgermi, qualcosa di morbido, e sento di nuovo la stessa sensazione provata poche ore prima.

Capisco solo pochi secondi dopo che si tratta delle sue ali e, non appena mi volto a guardarle, noto molte cose a cui ieri, al buio, non avevo fatto caso.

Ieri avevo visto che erano nere ma lo sono solo alla radice, poi vanno a sfumare sul grigio e solo poche piume alla fine sono dorate.

Per quanto riguarda la loro maestosità non ho niente da aggiungere.

"Dobbiamo allenarci" dico senza staccarmi da lui

"Comincia ad arrampicarti su quell'albero, allora" mi indica un pino e comincio ad aggrapparmi alle varie irregolarità del tronco e a salire sempre più in alto.

Poco dopo comincio a scorgere le prime tracce della chioma dell'albero e continuo a salire.

Quando arrivo abbastanza in alto Royce mi raggiunge e interrompe l'allenamento cingendomi la vita e prendendomi in braccio.

Subito dopo mi ritrovo a volare con lui che mi tiene stretta. Inutile dire che non credo che parleremo più di allenamento per oggi...

 Inutile dire che non credo che parleremo più di allenamento per oggi

Oops! Questa immagine non segue le nostre linee guida sui contenuti. Per continuare la pubblicazione, provare a rimuoverlo o caricare un altro.
LE CITTÀ NEMICHEDove le storie prendono vita. Scoprilo ora