Resto per tutto il pomeriggio in camera mia, senza fare caso al sole che abbandona questo cielo per raggiungerne poi un altro.
Dopo aver deciso di essermi disperata abbastanza per una persona che tra pochi giorni non vedrò più, per una persona per cui non sono nessuno, mi alzo dal lenzuolo tutto spiegazzato ed esco dalla stanza con la paura di incontrare anima viva.
Naturalmente, tutte le mie paure e i miei film mentali, sempre molto elaborati, si avverano e mi ritrovo davanti un Royce col viso cupo, un Royce che non esita però a prendermi fra le sue braccia.
Poggio la testa sul suo petto e sento una calda lacrima che, dal mio viso lentigginoso, va a finire sulla sua t-shirt nera. Lui a quanto pare se ne accorge e mi stringe a sé.
"Shh" mi sussurra, riesco a sentire il suo petto gonfiarsi mentre respira.
Mi concentro solo su questo.
Su di lui.
Su di lui che è parte di me.
E su di me che sono parte di lui.Trattengo una seconda lacrima che prova a scendere dall'altro occhio. La fremo, la blocco, la ricaccio indietro, proprio come sono sempre stata abituata a fare.
Proprio quando credi di avere tutti ti rendi conto di non avere nessuno. È una cosa che ho sempre saputo, ma è anche una cosa che solo adesso ho realizzato.
Non voglio dire di avere Royce, non voglio. Perché non appena sarò pronta a dirlo, non appena questa frase insulsa si libererà dalle mie labbra, lui non ci sarà più.
Sarà un'anima inesistente, proprio come tutti.
"Cos'è successo?" mi chiede interrompendo la mia affascinante conversazione con me stessa.Perché ormai mi sono abituata anche a questo: la miglior compagnia per me resto sempre io. Sono l'unica che mi capisce veramente.
"Allora?" mi distrae ancora una volta.
"Mi prometti che non ne parlerai con nessuno?" gli domando sussurrando"Lo giuro su di te."
"Perché su di me?!"
"Perché in me stesso non credo. In te sì, invece."
"Va bene." sospiro e mi volto a guardare i suoi occhi pieni di infinite sfumature di blu. Poi continuo a parlare: "Ho creduto di perdere tutti da quando sono qua. Poi ho incontrato te ed Elys, ed è come se tutto fosse cambiato. Ma l'ho sentita mentre diceva... Insomma, io non conto niente per lei."
"Lo ha detto?" mi chiede lui. Annuisco soltanto, facendo oscillare dall'alto al basso la coda rossiccia.
"La uccido!"
"Hai giurato!" gli ricordo subito io afferrandogli un braccio, quasi graffiandolo. Fa fatica a calmarsi, ma alla fine ce la fa."Ora devo allenarmi con lei." dico cupa
"Va bene. Non perdonarla facilmente, non se lo merita.""Okay." dico e sto quasi per andarmene per evitare che le emozioni prendano il sopravvento quando sento che mi afferra il braccio col suo tocco delicato.
Guardo per un secondo la sua pelle olivastra in contrasto con la mia chiara e poi mi chiede quasi per rassicurarmi "Posso baciarti?"
"No" Gli dico io con un sorrisetto maligno
"Perché?" credo non capisca se lo sto prendendo in giro o meno"Perché devo farlo io." e poggio le mie labbra rosee sulle sue più chiare. Quando ci separiamo gli getto le braccia al collo e nascondo il volto sulla sua spalla, poi sento le sue mani che vanno sui miei capelli e giocano con l'elastico fino a levarlo, per poi farmi ricadere i boccoli rossi sulla schiena.
Alla fine me ne vado, stavolta davvero, e raggiungo la camera di Elys sospirando quasi per farmi coraggio. Do due colpi alla porta con la nocca dell'indice e sento la sua voce che mi invita a entrare
"Ciao, bella rossa. Come te la passi?" Ricordo le parole di Royce e mi ripeto di non perdonarla, mi ripeto che non lo merita dopo quello che mi ha fatto.
"E hai ancora il coraggio di parlarmi così?!" Dico sentendo quelle maledette lacrime inumidirmi gli occhi e la voce che si strozza.
Credo che lei se ne sia accorta dato che cambia subito espressione.
Ma voglio evitare il suo sguardo. Non posso sostenerlo.
Voglio evitare ciò che la riguarda.
Voglio evitare lei.Mi volto dall'altra parte e, sempre di spalle, le dico: "Andiamo. Dobbiamo allenarci."
"Ma...Ignis!" Io la ignoro e continuo a camminare verso l'uscita
"Fermati, dai." mi dice e sono sicura che sia più un ordine che una richiesta "Cos'hai? Che è successo?"
"Io... Ho sentito tutto quello che dicevi a quella ragazza." Dico di fretta, buttando l'argomento direttamente sul problema
"Ignis, no. Non devi credere a ciò che hai sentito."
"E a cosa dovrei credere?! Alle tue Stronzate?! A tutte le cose belle e amorevoli che mi dici? A tutte quelle cose con cui ti smentisci da sola?"
Sento una lacrima scorrermi sul volto, sento tutte le mie emozioni scorrermi sul volto
"Lasciami parlare. Ti prego.""Bene. Dimmi tutto. Dimmi ogni minima scusa che ti viene in mente in questo momento."
"Se eri là ad origliare avrai sicuramente sentito che ero in ritardo per una riunione importante. Le ho detto quelle cose per levarmela di torno, Ignis.
Non mi sarei mai aperta così con te se fossi stata davvero come ho detto a lei."
"Perché dovrei fidarmi?"
"Non ti ho detto che devi. Ti ho solo detto come stanno le cose. Spetta a te decidere se credermi o meno, se perdonarmi o meno"Esito per qualche secondo, qualche secondo che nella mia mente risulta qualche ora, poi l'abbraccio, lasciando piena libertà alle lacrime di rendermi ridicola.
Le mi stringe più forte e, per un momento, mi rendo conto che anche lei sta singhiozzando. Le darò un'altra possibilità.
Non dovrei, lo so, eppure stare così con lei non ha senso, le perdonerei ogni cosa, sono troppo legata a lei.Meglio riporre la mia fiducia in lei che in altri. Meglio fidarmi di lei che di altri. Non mi costa niente fidarmi.
Se mi fido di lei non perderò nulla, se non lo faccio avrò perso un'amica.
Buongiorno popolo di Wattpad. È passato un po' dall'ultimo aggiornamento. Chiedo scusa per l'assenza. Questo è un capitolo molto importante sia per me che per Ignis. Grazie per le 600 visualizzazioni, non pensavo di poter arrivare a tanto. Grazie di tutto. A presto.
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LE CITTÀ NEMICHE
Fantasy[COMPLETA] Fuggire. È sempre stata una fuga la sua vita, quindici anni di problemi mai affrontati. Ma lei stessa sa che è arrivato il momento di affrontare la situazione. Uno solo. Un singolo avvenimento che la costringerà a mettersi in gioco. Un...