L'ADDESTRAMENTO

202 41 10
                                    

Tutto il timore che si è impadronito di me di colpo mi abbandona. Vedo Elys alla porta, riconosco i capelli.

"Giorno, Ignis."

"Vedo che finalmente hai imparato il mio nome", la prendo in giro cominciando a togliermi le coperte di dosso, facendo finta e nascondendo più a me stessa che a lei che non sia mai successo nulla.

"Che intenzioni hai, ti alzi?"

"Devo proprio?"

"Te l'ho detto, oggi abbiamo tante cose da fare, ricordi?!" annuisco facendomi sfuggire uno sbadiglio e continuando a stiracchiarmi.

"Che dobbiamo fare?" Le chiedo insistente.

"Ti ho detto anche questo: lo vedrai"

Alla fine mi alzo e indosso la vestaglia grigia.

La seguo fino alla cucina, dove ci sono Carney e Greg seduti al tavolo. Quest'ultimo mi fa segno di sedermi vicino a lui, ma io rimango impassibile, in attesa di qualche movimento di Elys.

Vedo lei che si siede accanto a Carney, hanno gli stessi occhi grandi, solo che quelli di Carney sono marroni, quelli di Elys sembrano fatti di ghiaccio. Poi lei mette la sua testa sulla spalla di lui e si sorridono a vicenda.

Improvvisamente molte cose mi diventano più chiare e comprensibili. Lei è venuta a svegliarmi e sono solo le otto del mattino, deve aver dormito qua, questo vuol dire che sono...

"Voi due siete.... Siete...."

"Fidanzati?! Sì, perché?"

"Ehm, no niente.... È solo che mi devo ancora abituare al fatto che i demoni... Sono proprio come.... Insomma è tutto così strano, non pensavo che voi due..."

"Niente, figurati", mi fa Elys quasi soffocando una risata quando nota il mio volto che si fa paonazzo dall'imbarazzo.

Anche Carney sembra voler ridere ma riesce a trattenersi a differenza di Elys.

Prendo un muffin e lo metto sul piatto, per poi versarmi un po' di succo d'arancia.

"Non vorrai mica dirmi che mangerai solo quello?!" chiede la demone, quasi con aria di rimprovero.

"Ehm, sì.... Perché?"

"Perché per oggi ti serviranno molte energie, energie che non avrai con un muffin e un po' di succo d'arancia."

"È mezzo bicchiere.", protesto mostrandoglielo.

"È comunque poco."

"Sembri mia nonna", le dico seccata.

A quel punto mi lascio andare e prendo tre o quattro pancake, per poi metterci lo sciroppo d'acero sopra.  Avvisto anche una ciambella con la glassa alla crema e mi concedo anche questo piccolo capriccio. Elys mi sta guardando con una faccia soddisfatta.

Comincio a mangiare e devo ammettere che è una colazione niente male, sanno cucinare bene qui.

"Bene, rossa, per stamattina hai mangiato abbastanza, ora andiamo, abbiamo da fare."

LE CITTÀ NEMICHEDove le storie prendono vita. Scoprilo ora