"Come con me?!"
"Avanti non essere stupida, Ignis."
"Lui me ne ha parlato. Mi ha detto che sarei stata al centro dell'attenzione stasera.""E quindi ti ha praticamente detto tutto. Non ci vuole un cervello tanto più grande del tuo per capirlo." Mi rimprovera lei.
"Come potrei capire qualcosa con tutto quello che sta succedendo?! Passo le mie giornate a studiare quel cavolo di libro, sto seduta su quella sedia per sedici ore al giorno senza capire niente. Sto diventando rincoglionita, Elys. Rincoglionita. Te ne rendi conto?!"
"Forse anche questo fa parte del suo piano." Suggerisce.
"Lui è troppo intelligente, potrebbe già avermi stordita con qualche magia se solo lo avesse voluto, non gli serve a niente farmi uscire fuori di testa.""Può manipolarti meglio se impazzisci."
"Direi che mi manipola già abbastanza. Se sto tutto il giorno a studiare minaccia di uccidermi, se non mangio minaccia di uccidermi, se faccio qualcosa che non gli va bene minaccia di uccidermi. Credo che la mia paura sia già alle stelle.""È proprio questo che vuole: che tu abbia paura. Se ti minaccia tu ti spaventi e a lui questo va bene, ma non ti torcerà mai un solo capello!"
"E tu come fai a esserne sicura?! Cosa dovrei fare, disobbedirgli e sperare che non mi uccida?! Scordatelo!"
"Tu gli servi da viva, non da morta."
"E lui mi serve da morto, non da vivo. Potrei ucciderlo.""Non ho ancora capito se hai degli scatti di intelligenza che si alternano a quelli di stupidità, o se hai l'interruttore dei neuroni guasto."
"Piantala, Elys. Non sei divertente."
"Nemmeno tu. Sai da quanto tempo una marea di angeli cerca di ucciderlo?! E tu pensi di poterlo fare fuori senza difficoltà?! Dovresti fare la comica." Sputa acida e con sarcasmo."Se sono una nephilim così importante, come tutti voi credete, perché non posso riuscirci?"
"Perché nessun nephilim può uccidere Lucifero. Ed è meglio se chiudiamo qua la questione." Dice portandomi le scarpe che subito indosso."Parlami ancora del ricevimento." Le dico dopo essermi alzata dalla sedia per provare a camminare coi tacchi.
"Ci sarà Royce." Dice semplicemente sistemando pettini e mollette. Io intanto, a quelle parole, perdo l'equilibrio e cado a terra. Inutile dire che tutto quell'enorme vestito non ha attutito la caduta.
"E lui... Lui cosa pensa del matrimonio?"
"Quando lo ha saputo è andato nel bosco."
"E adesso come sta?" Le chiedo sperando in una buona notizia."Non lo so."
"Come sarebbe a dire non lo so?"
"Non lo so. Non è più tornato"
"CHE COSA?!""Shhh! Zitta, non urlare." Mi sibila mentre mi aiuta ad alzarmi.
"È andato nel bosco l'altro ieri tutto arrabbiato con le vene che gli uscivano dal collo e i pugni serrati, è da quel momento che non l'ho più visto nè sentito.""M-mi odia."
"No, non ti odia. Non può odiarti, lui ti ama. Al massimo odia Lucifero.""Ma Royce penserà sicuramente che sia colpa mia. Crederà che io mi sia fatta marchiare da lui apposta."
"Lucifero ti ha marchiata?!"
"Ehm..Sì"
"Dove?" Chiede allarmata.
"Sul braccio." Faccio io mostrandole la ferita ormai quasi del tutto cicatrizzata. Lei mi afferra per il polso e comincia a ispezionare la pelle tastando la parte con la crosta."N-non mi fa più male."
"Questo marchio significa che sei legata a lui, che gli appartieni. Ti marchierà di nuovo."
"Non è vero. Lo ha già fatto, visto?!" Dico insistente sventolandole il braccio davanti agli occhi."Lo farà. Entrambi gli sposi devono farsi un taglio sul palmo della mano e versare il sangue che ne esce in una ciotola."
"Vuol dire che anche io posso marchiarlo. Anche lui appartiene a me." Dico andando verso la scrivania in cerca del libro bianco.
"Sicuramente lui si provocherà il taglio da solo. Non ti farà toccare il coltello.""Cosa succede quando si crea il legame? Che potere ho su di lui?"
"Pagina 547 del Manuale." Dice semplicemente la demone."Eh?!"
"La risposta è a pagina 547." Ripete indicando il libro.
"Come fai a saperlo? Tutti quelli che frequentano l'accademia di angelologia e di demonologia devono conoscere il Manuale."
"Tu sei laureata?!""In demonologia. Prima di entrare a far parte dei demoni ho deciso di conoscere tutto su di loro e così ho frequentato l'accademia." Mi dice mentre io mi concentro sulla pagina da lei indicata. In quest'ultima ci sono molte informazioni sulla loro cultura. Avevo già trovato cose simili, ma non sul matrimonio.
"Leggi ad alta voce." Mi ordina fredda."Il matrimonio tra demoni avviene sopratutto per accordi familiari o politici, quasi mai per amore. La cerimonia si svolge al municipio della rispettiva città o all'Inferno, che, per l'occasione, dev'essere scuro e con poca luce. Il tutto si svolge la sera e può andare avanti anche per tutta la notte. Quando i due demoni si sposano avviene la mescolanza del sangue di ogni coniuge in una ciotola e, successivamente, entrambi gli sposi bevono un po' del sangue versato e mescolato, per fare in modo che le capacità e i poteri vengano condivisi."
"Ecco qua quello che volevi sapere."
"Stai scherzando?" Chiedo strabuzzando gli occhi."Credi che stia ridendo?" Mi chiede sistemandomi il vestito, ma io la ignoro e riprendo ad agitarmi.
All'improvviso sento dei passi avvicinarsi alla stanza ed Elys mi dice di fretta: "Non dirgli che ti ho parlato di tutte queste cose, anzi, fai finta di non saperlo. Se lo scopre siamo morte entrambe."
Io non ho nemmeno il tempo di rispondere che lui entra. Ma Elys cerca ancora risposta da parte mia e io annuisco quasi impercettibilmente, mentre lui gira la sedia della scrivania su cui mi trovo per guardarmi in faccia.
In un attimo mi ritrovo a guardare verso l'alto incrociando il suo sguardo pallido, ma lui è troppo impegnato ad ammirarmi per notare la paura che si fa viva dentro di me.
"Quasi non ti riconosco più, dolcezza." Resto in silenzio non rispondendo alla sua osservazione.
"Ma ti assicuro che ti preferisco così." Dice girandomi un po' intorno. Tocca i miei capelli impastati con la lacca e mi solleva il mento per vedere come mi ha truccata Elys.
Subito dopo mi prende le mani e le tira facendo segno di alzarmi. Io non me lo faccio ripetere due volte e mi metto in piedi,!sfuggendo così alla sedia troppo stretta per il vestito che indosso.
"Sei pronta per questa serata?"
"Non posso esserlo se non mi dici di che si tratta." Ribatto gelida e con aria menefreghista, ma nel frattempo sento che sto morendo dentro."È una sorpresa, lo scoprirai direttamente là."
"Una sorpresa?!" Chiedo allibita."Proprio come l'arrivo di Elys. Questa è stata una sorpresa di tuo gradimento, dolcezza?"
"S-sì." Sussurro. È come se adesso dovrei essergli grata per questa sua buona azione."Benissimo. Sappi che ci sarà anche lei al ricevimento."
"E Royce?" Gli chiedo cercando conferma da parte sua."Cosa?"
"R-Royce ci sarà."
"Sì." Risponde freddo. "Ma non voglio nessun contatto fisico tra voi due."
"Ma noi stiamo insieme." Protesto stringendo i pugni."Non più." Quelle due parole mi fanno tremare il mento e mi inumidiscono gli occhi.
"Te lo ripeto un'altra volta: sei pronta, dolcezza?"
"S-sì.""Perfetto. Ti aspetto in macchina. Vi voglio entrambe nella mia auto fra cinque minuti." Dice uscendo e sbattendo la porta.
"Sei davvero pronta?" Mi chiede stavolta Elys poggiando la mano sulla mia spalla.
"No." Rispondo io, ma questa volta sono più sicura.
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LE CITTÀ NEMICHE
Fantasy[COMPLETA] Fuggire. È sempre stata una fuga la sua vita, quindici anni di problemi mai affrontati. Ma lei stessa sa che è arrivato il momento di affrontare la situazione. Uno solo. Un singolo avvenimento che la costringerà a mettersi in gioco. Un...