ANGELI O DEMONI?

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Di nuovo la stanza bianca. Di nuovo in questa luce infinita. Ho paura di rivedere Marg, anche se so già che morirà.

"Perché sei ancora qua?!" Chiede una voce; mi chiedo di chi possa essere stavolta.
"Vieni con noi e sarai al sicuro.
Noi ti proteggeremo.
Io ti proteggerò." Sempre la stessa voce che riecheggia in questo spazio senza fine. È una voce maschile.

Una voce che fino a poco tempo fa mi ha protetta, ma so che non posso fidarmi. Non posso fidarmi di nessuno.

"Ti basta scegliere da che parte stare e sarai al sicuro, ma scegli bene."
"Smettila." Interviene qualcun altro.

Entrambe le voci sono maschili. Non le riconosco però. Mi ricordano qualcosa, qualcuno, ma non associo a nessuno che conosco questa voce, esattamente come l'altra volta.

Non dico nulla, rimango semplicemente in attesa che sia uno di loro a parlare.

Sento un rumore sinistro provenire da dietro di me, così mi giro istantaneamente, ma senza trovare nulla.

Torno alla posizione iniziale e trovo davanti a me due sfere. Indietreggio appena da esse, col timore che un solo passo possa essere fatale.

Lo strano rumore adesso è sotto di me... Come una spaccatura.

Continuo a fissare entrambe le sfere: una è nera e violacea, l'altra bianca.

"Ora devi scegliere. Se fai una scelta sbagliata ci saranno pessime conseguenze."

Dopo svariati secondi passati nel silenzio più assoluto le due voci ricominciano a parlare simultaneamente: "Tocca quella che per te è più giusta. Quella necessaria alla tua sopravvivenza."

Le guardo di nuovo notando un piccolo cambiamento: quella che era bianca ora è diventata nera e viceversa.

Mentre continuo ad osservare le due sfere, esse continuano a scambiarsi di posto e i miei occhi vanno da destra a sinistra senza sosta.

"Scegli bene. I colori cambiano solo perché sei indecisa tu. Sai già qual è quella bianca e quale quella nera, ma speri che il male possa diventare bene."  Non capisco cosa possano significare queste parole, so solo di dover scegliere.

Mi calmo, respiro profondamente e le sfere si placano con me. Iniziano a rallentare e i due colori adesso si distinguono meglio.

"Puoi scegliere il male che per te è bene perché ti rende felice, ma è pur sempre male..." inizia una delle due voci

"...Oppure puoi scegliere il bene che per te è male perché non ti rende felice, ma è comunque bene." Prosegue la seconda voce.

Il pavimento bianco comincia a riempirsi di crepe, accompagnate da rumori di rottura e pian piano pezzi di bianco cominciano a staccarsi, lasciando spazio al vuoto.

Ho paura di cadere, così inizio ad avvicinarmi alle sfere, capendo di doverne necessariamente sceglierne una.

Adesso ci sono di nuovo due colori distinti: mi soffermo su quella bianca che è così pura, così giusta... Ma noiosa, sbagliata per me. È incompleta. Sento che non è abbastanza per riempirmi.

Poi guardo quella nera che incute timore, ma curiosità. Dovrei scegliere quella bianca, come farebbero tutti, perché altrimenti passerei per una persona cattiva; ma quella nera mi attira così tanto: tutte quelle sfumature violacee, si sente l'adrenalina solo fissandola, il bisogno di averla è incontrollabile, se non la scegliessi mi sentirei come se non potessi più continuare a vivere, come se alla mia vita per essere completa mancasse qualcosa.

Così, mentre il pavimento continua a sgretolarsi sotto di me, io corro verso quella più scura, quella sbagliata, ma anche quella di cui ho bisogno.

LE CITTÀ NEMICHEDove le storie prendono vita. Scoprilo ora