Alla fine ci ritroviamo a passare l'intera mattinata su un albero, con lui che si attorciglia una ciocca dei miei capelli al dito, e io che gli accarezzo una delle morbide ali nere.
Dovrebbero spaventarmi, quelle ali, ma non è così. Le amo, così come amo lui.
Fino a poche settimane fa non avrei mai potuto pensare di innamorarmi di un demone.
Fino a poche settimane fa, a dirla tutta, non avrei nemmeno creduto all'esistenza dei demoni.È quasi ora di pranzo e penso che a breve dovremo tornare a casa. D'altra parte, di pomeriggio, c'è la famigerata riunione dei pentiti, e chissà quali brutte notizie ne verranno fuori.
"Dobbiamo tornare, Ignis" mi dice Royce cominciando ad alzarsi in piedi.
Pochi attimi dopo sento un rumore strano e mi rendo conto che si sta scrocchiando le ali.
Mi alzo anche io, mantenendo un equilibrio precario sul ramo di quell'albero.
Lui mi prende in braccio e mi porta giù. Facciamo tutta la strada prima di arrivare in città tenendoci per mano, poi lui lascia la mia e una smorfia di disapprovazione si dipinge sul mio volto.
Prima di entrare in casa, Royce mi porta ad una fontanella e prende un po' d'acqua portandola poi sul mio collo e sul viso, poi fa lo stesso col suo corpo.
"Perché lo hai fatto?"
"Così sembrerà che ci siamo allenati e che abbiamo sudato" poi prende uno spray e me ne spruzza un po' addosso"Cos'è questo schifo?!" chiedo odorando quello che mi ha messo
"Sa di... Di..." continuo a dire sentendo l'odore che si fa sempre più forte"Di sudore" finisce lui per me
"Perché hai uno spray che sa di sudore?!""Sono pur sempre un maschio. Lo sai che noi ragazzi ci riempiamo di cavolate. Ho comprato questo spray per fare uno scherzo a una mia amica. Gliel'ho versato nella boccettina del deodorante e, ogni volta che lo metteva, puzzava di più. Lo scherzo durato più di un mese, poi mi ha sgamato"dice ridendo
"Con questo Elys penserà che ci siamo davvero allenati".
Lo vedo disegnare sulla porta di casa la solita stella ed entriamo.Noto Elys che ci raggiunge all'ingresso e, appena due secondi dopo, ci dice "Andatevi a fare una doccia. Di corsa!"
"Sì, mamma" dico facendole il verso
"Piantala, rossa. È tardissimo. In camera troverai quello che devi metterti per la riunione"
"Ma non ho neanche pranzato"
"Mangeremo tutti insieme là"
Mi dirigo verso il bagno e comincio a riempire la vasca d'acqua e aggiungo il bagnoschiuma.Mezz'ora dopo sono in camera mia con l'accappatoio nero addosso e i capelli ancora bagnati.
Vado verso il letto e inizio a scrutare il vestito che mi ha preparato Elys. È assurdo! Non metterò mai quella roba!
Eppure Elys lo sa che odio gonne e vestiti. Comincio ad indossarlo cercando di non rovinarlo e alla fine chiudo la zip dietro
Poco dopo mi raggiunge Elys con addosso lo stesso vestito.
"Che razza di idee ti frullano in quell'affare che chiami cervello?!" le chiedo esasperata."Questa è una riunione importante. Noi ne facciamo una ogni mese, ma qui si tratta di un affare di stato: tu e Royce rischiate la pena di morte. E dato che tu sei la discendente di un nephilim, e Royce è uno dei membri più importanti dell'associazione la situazione è abbastanza grave.
Quando ci capitano queste riunioni usiamo sempre questi vestiti, si tratta di una tradizione""Ma i demoni non vestono di bianco"
"Noi pentiti lo usiamo nelle nostre riunioni più importanti come simbolo di ribellione nei confronti di Lucifero. Ora vieni qui, così ti asciugo e ti sistemo i capelli"faccio come mi dice e venti minuti dopo mi ritrovo con i lunghi capelli rossi legati in uno chignon elaborato.
Noto che anche lei li ha legati così. Mi porta al seminterrato, poi alza il tappeto e vedo una botola.
Ci sono altre stanze, allora. Non appena entriamo vedo un tavolo nero enorme con una quarantina di sedie color panna attorno.
Mi siedo cominciando ad odiare il vestito che mi ritrovo addosso. Vedo Royce con lo smoking che ha la stessa fantasia del mio vestito e, poco dopo, la sala si riempie di demoni vestiti di bianco.
"Che inizi la riunione" dice la voce potente di Carney. Tutti stano in silenzio e lui continua a parlare
"Penso che tutti voi siate stati avvertiti della situazione" vedo i demoni che annuiscono, chi più è chi meno.
"Bene, ci sono idee per evitare che Royce e Ignis vangano arrestati?"
"Non possiamo dire che Ignis è una nephilim? Così, pur di evitare una guerra con gli angeli, la lasceranno andare" propone una demone dai capelli neri, attorcigliati nel mio stesso chignon"È un'idea a cui abbiamo già pensato. Se venissero a sapere delle sue origini l'associazione dei pentiti verrebbe sciolta. Oppure, nel peggiore dei casi, Ignis verrebbe considerata una spia e potrebbero anche ucciderla per questo, anche a costo di una guerra" interviene Elys
"Potremmo scaricare le colpe su qualche altro demone"
"È troppo complicato, la storia non verrebbe mai bene"
"Oppure su un angelo""C'è sempre la questione guerra"
Le proposte continuano per altri venti minuti, poi un demone dice"Sentite, ormai manca davvero poco alla fine del mese. La soluzione migliore è quella di nascondere Royce e Ignis, magari nel bosco, e aspettare che gli angeli vengano a prendere Greg e Ignis con altri due Pentiti, fra cui ci sarà anche Royce, così non ci saranno guerre, nè problemi per noi Pentiti"
"E la festa d'anniversario? È una tradizione"
"Per quest'anno possiamo saltarla"
"Come idea mi sembra buona. Royce e Ignis, voi che ne dite?""Per me va bene. Ma non è detto che sia io il pentito giusto per questo mese"
"Chiederemo noi stessi agli angeli di portarti con loro, non c'è altra scelta"
"Io accetto" dico prendendo in tramezzino dal piatto"Perfetto, allora. Domani sera tu e Royce andrete nel bosco e rimarrete lì fino alla fine del mese, in attesa degli angeli. Nel frattempo farete da spie per loro, intesi?"
"Va bene. Ma avremo bisogno di armi"
"Le avrete. Nel tempo che avremo a disposizione prima della partenza Ignis si allenerà con me e al tramonto di domani partirete" dice Elys
poggiando una mano sulla mia spalla"Perfetto. La riunione è sciolta"
Si alzano tutti quanti, rimango solo io seduta al tavolo.
Da sola.
A pensare.
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LE CITTÀ NEMICHE
Fantasía[COMPLETA] Fuggire. È sempre stata una fuga la sua vita, quindici anni di problemi mai affrontati. Ma lei stessa sa che è arrivato il momento di affrontare la situazione. Uno solo. Un singolo avvenimento che la costringerà a mettersi in gioco. Un...