"M-ma..."
"Ignis, dobbiamo andare." Dice di nuovo Royce ignorando ogni mio intervento."Non puoi portarmela di nuovo via, non cercare scuse per allontanarla." Interviene Hale puntandogli gli occhi addosso con fare cinico. Hanno gli stessi occhi quei due. Lo stesso blu, lo stesso modo di usarli.
"Lucifero sarà qua da un momento all'altro, portiamola via e poi discuteremo di questa cosa, ma qui è in pericolo."
"Io voglio restare qua." Dico convinta, sedendomi poi sul letto.
"Smettila. Dobbiamo andare, non permetterò che ti venga fatto altro male."
"Ti prego lasciatemi qua. Non merito di vivere: già troppi sono morti per me, non potrei affrontare un solo giorno con questo peso.""Discuteremo anche di questo argomento, adesso andiamo."
"Lasciatemi qua." Ripeto io andando contro Royce."Ignis, per quanto io possa odiare ammetterlo, Royce ha ragione. Devi venire con noi, sei indispensabile."
"Ah si?! E per cosa? Per il vostro esperimento? Sono il mezzo per farvi avere la nuova creatura, non è così? NON È COSÌ?!" Dico io con la voce piena di rancore, prima con un sibilo, poi arrivando addirittura a urlare.
"C-come sai dell'esperimento?"
"Smettetela di mentire. Lucifero mi ha detto tutto. Lui mi ha rivelato la verità, quella che nessuno di voi due ha avuto il coraggio di dirmi."Sento un rumore sinistro proveniente da un'altra stanza e, a quanto pare, non sono l'unica a sentirlo.
"Andiamocene." Dice Royce con un tono che non ammette repliche.
Ma io mi rifiuto, ho già scelto la mia sorte: "Voi andate. Io resto qua."
"Se resti qua morirai."
"L'idea è questa.""Smettila. Se tu muori tutti i problemi non spariscono con te. Vieni con me, ti prego, Ignis." Adesso Royce mi sta quasi supplicando.
"Perché dovrei? Dammi una sola motivazione per accontentarti."Lui non dice niente, semplicemente mi si avvicina e mi bacia. È una cosa istantanea, piccola, ma piena di tutto.
Non succedeva da tanto tempo, da troppo non lo sentivo così vicino. Io ricambio, ma poi entrambi sentiamo Hale fare un finto colpo di tosse, così porgo lo sguardo al pavimento e mi siedo di nuovo sul letto.
"Possiamo andare?" Domanda Hale per l'ennesima volta.
"Io non posso. Mi dispiace ma voglio restare qua." A questo punto Royce sbuffa, ma poi si siede accanto a me e mi fa poggiare la testa si di lui, chiudendomi in un abbraccio.
Mi accarezza il braccio destro col dorso della mano, un movimento ipnotico e rilassante, così faccio un ultimo sospiro e mi tranquillizzo appoggiata a lui.
Passiamo così pochi minuti, poi smette di accarezzarmi il braccio. Inizialmente mi limito solo a guardarlo male, ma poi ricomincia, deve aver preso qualcosa dalla tasca, è lì che ha messo la mano.
Continua ancora un po', io mi rilasso di nuovo, poi sento qualcosa di freddo finire sul mio braccio, ma non ho nemmeno il tempo di capire cosa sia che me lo ritrovo nella carne: una siringa.
Strabuzzo gli occhi mentre Royce spinge il liquido nel mio braccio per poi levare l'ago subito dopo.
"Che diavolo era?!" Urlo alzandomi di scatto. "Brucia tantissimo!"
"È una specie di sedativo. Serve per calmarti.""Sono abbastanza calma." Dico a denti stretti.
"Non volevo di certo arrivare a questo punto, ma devi davvero venire con me, anzi con noi" dice fissando Hale con diffidenza, come se tutti i suoi piani fossero andati a rotoli. " con questo calmante sarà più semplice." Lo ascolto ancora stupita per quello che mi ha fatto.
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LE CITTÀ NEMICHE
Fantasy[COMPLETA] Fuggire. È sempre stata una fuga la sua vita, quindici anni di problemi mai affrontati. Ma lei stessa sa che è arrivato il momento di affrontare la situazione. Uno solo. Un singolo avvenimento che la costringerà a mettersi in gioco. Un...