Il foglio sembrava infinito e adesso sembra anche fin troppo corto, ho come la sensazione che quelle parole non mi basteranno a lungo.
Ho bisogno di vederli e siamo ancora all'8 di maggio. Altri quattro giorni e li potrò incontrare nel bosco. Devo tenere duro.
Decido di rileggere ancora una volta la lettera, poi un'altra e un'altra volta ancora. Rimango chiusa nella mia stanza per un'abbondante mezz'ora, a tanto così da imparare il contenuto di quel foglio a memoria.
Mi lascio andare sul letto stringendo quel pezzo di carta che sembra essere l'unica cosa in grado di tenermi vicina a Royce.
"IGNIS, APRI LA PORTA!" Urla Marg fuori dalla stanza mentre minaccia di sfondare la porta con i suoi pugni.
"Vai via!"
"APRI!"
"NO"
"O apri o non ceni."
"Sei proprio brava a minacciarmi." Ribatto con ferocia."Esci da lì." Dice lei con più dolcezza.
"Sto meglio qua..."
"Voglio solo parlare."
"Non c'è bisogno che fai terrorismo psicologico con me, so bene quello che fai.""Tu pensi di sapere come stanno le cose."
"È così."
"Non credo proprio."
"Apri questa porta!"
"No""TI PREGO, IGNIS!"
"Che cosa vuoi?"
"Solo parlare, apri."Così mi convinco a lasciarla entrare, abbandono il mio morbido letto ancora disfatto dalla notte precedente e giro la chiave.
Non ho nemmeno il tempo di abbassare la maniglia che lei lo fa da fuori al posto mio.
La porta si apre e io arretro per evitare di essere colpita.Mi scruta con attenzione e io faccio stesso aspettando che le parole che ha tanto voglia di dirmi escano.
"Devi dirmi qualcosa? Fallo."
"Portare Jessie al villaggio a questa età sarebbe un grande errore."
"Anise l'ha già portata qua un sacco di volte, eppure non mi sembra che abbia alcun rimorso.""Sarebbe pericoloso tenerla sempre all'Elimus Village, per questo le toglie la memoria."
"Se Jessie in un modo o nell'altro ha messo piede in questo villaggio Anise dovrebbe prendersene le responsabilità.""Non è facile"
"Ma ti rendi conto di quello che dici?"
"Me ne rendo conto eccome. Nel caso in cui tu non lo abbia notato Ernost ha già messo in atto il suo piano. Ricordati il "giuramento": se a Elimus non rimangono più eredi di sangue il trono spetterà ad Ernost e ora lui sta uccidendo tutti i suoi parenti. Ha già fatto fuori la loro madre e se Jessie si trasferisce al villaggio sarà la prossima.""La loro madre non viveva qua." Le ricordo diffidente.
"Ma usava i suoi poteri, era reperibile e ora Anise ha capito che anche lei lo è."A un certo punto un'idea malsana e crudele mi attraversa la testa ma non mi faccio comunque problemi a dirla: "A questo punto non conviene uccidere Elimus finché ha ancora parenti in vita? Se lui muore l'erede sarà Anise e lei non sarà vincolata da nessun giuramento."
"Non uccideranno mai Elimus. I nephilim sono convinti di poter sconfiggere Ernost con un'alleanza angelica. Anise non è pronta a diventare regina e se Elimus muore Ernost continua comunque a vivere, troverebbe il modo di salire al trono e il regno sarebbe troppo debole per contrastarlo."
"Va bene"
"Sei perfida." Mi dice subito dopo, guardandomi male.
"Se sai per filo e per segno perché questo piano è destinato a fallire devi averci pensato anche tu." Le rivolgo un sorrisetto soddisfatto e vado in cucina per farle capire che la discussione è chiusa."Non ho finito di parlare."
"Ma io ho finito di ascoltarti."
"Devi battezzarti."
"Quando?"
"Questo mese i battesimi saranno il 12.""Quel giorno devo andare nel bosco."
"Da quei demoni?" Si volta verso di me con un'espressione quasi schifata.
"Sono demoni non scarafaggi."
"Come livello siamo là."
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LE CITTÀ NEMICHE
Fantasy[COMPLETA] Fuggire. È sempre stata una fuga la sua vita, quindici anni di problemi mai affrontati. Ma lei stessa sa che è arrivato il momento di affrontare la situazione. Uno solo. Un singolo avvenimento che la costringerà a mettersi in gioco. Un...