Capitolo 37

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Quando suona la sveglia, alle cinque, mi costringo a svegliarmi, devo far andare via Blake prima che gli altri si sveglino. Non ho quasi chiuso occhio, mi sono girata e rigirata nel letto tutta la notte. Mi volto nella direzione in cui si trova Blake, ma non lo trovo. Apro gli occhi e lo becco che mi fissa seduto all'angolo del letto.

"Da quanto sei sveglio?" gli domando ancora un po' assonnata. Non mi ha abbracciata nemmeno una volta durante la notte. L'ho sentito allungare una mano, forse per assicurarsi che ci fossi ancora, ma nulla di più.

D'altronde perché avrebbe dovuto farlo? Ieri sera vi stavate baciando e all'improvviso hai cambiato idea e lui se n'è accorto

Mi ricorda la vocina nella mia testa. Ha ragione come posso prendere che lui mi stringa a sé, se appena ha cercato di baciarmi l'ho respinto. Non posso farci niente, sono ancora troppo confusa, sapevo che farlo restare era una pessima idea, tuttavia non sono riuscita a dirgli di no. Ho visto la disperazione nei suoi occhi, voleva qualcuno che gli stesse vicino.

"Non riuscivo a dormire." Dice semplicemente.

"Vuoi farti una doccia?" gli chiedo per interrompere questo silenzio imbarazzante, lui mi fa un cenno di assenso, prende le sue robe ed entra in bagno. Per passare il tempo e non pensare comincio a sistemare la camera.

Appena sento la porta del bagno aprirsi mi giro, come se sentissi che qualcosa mi attrae in quella direzione e lo spettacolo che mi si para davanti è da mozzare il fiato. Blake indossa solo i jeans, lasciando scoperto il torace scolpito, per quante volta io lo possa guardare ne rimango sempre stupefatta. È impossibile che possa essere così perfetto e questo mi rende consapevole dei miei innumerevoli difetti, tiro inconsapevolmente la maglietta del pigiama come a coprirmi e poi ritorno a concentrarmi sulla sistemazione della mia camera. Nel frattempo sento Blake muoversi per la stanza e mi costringo a non guardarlo mentre si infila la maglietta, quindi a vedere i suoi muscoli tendersi, il solo pensiero mi provoca un brivido lungo tutta la schiena, ma so che se l'osservo continuerò a vedere le differenze abissali tra me e lui. Già fatico a comprendere il fatto che uno come Blake Collins possa perdere del tempo con me, come non si sia già stancato e non si sia deciso a trovarsi una migliore di me. D'altronde chiunque è meglio di me. Sono il brutto anatroccolo in mezzo a uno stormo di cigni. Sento le molle del materasso muoversi segno che si è seduto, faccio un respiro profondo, mi giro e lo trova scrutarmi con attenzione.

"Questa sera c'è una festa e ci saranno anche gli altri. Dovresti venire, è da un po' di tempo che non festeggiamo tutti insieme e poi gli manchi." mi informa Blake.

"Non so se potrò uscire. Ancora mia madre vuole che esca solo per cose strettamente necessarie non credo che una festa ci rientri." Gli rispondo, continuando a muovermi per la stanza.

"Potrebbe fare uno strappo alla regola o potreste trovare un compromesso." Continua

"Non credo che accetterebbe comunque" ribatto. Sinceramente non ho voglia di andare ad una festa dove ci saranno ragazze, che con i loro corpi stretti in abiti succinti, mi rinfacceranno che non potrò mai essere come loro.

"Non ricordavo che fossi così noiosa. Per andare alla festa di Julian non ci hai pensato due volte, anche se eri in punizione. Se non ricordo male" dice con tono ironico.

"Era una situazione completamente diversa" mento

"Oh sì... quel giorno c'era il tuo bellissimo Principe Azzurro, peccato che ora non sia qui" aggiunge sempre in tono strafottente e a me sta dando particolarmente fastidio. Non capisco perché ora tiri in mezzo Nath.

"Non era per lui o almeno non solo. Ma poi vorrei capire cosa te ne importa. Non potrò venire alla festa e allora? Sono sicura che troverai qualcun'altra con cui divertirti." Replico in tono acido.

UN BACIO TRA AMORE E ODIODove le storie prendono vita. Scoprilo ora