Capitolo 33

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E di fatto non ci riesco. In tutta la sera avrò dormito al massimo per due ore. C'è una strana sensazione che non mi ha fatto chiudere occhio. Non sono mai stata così agitata, ma ho come uno strano presentimento che da un momento all'altro mi succederà qualcosa. Mi alzo dal letto per dirigermi verso il bagno. Mai decisione più sbagliata... appena i miei occhi incrociano il mio riflesso allo specchio, penso di vederci una sotto specie di zombie, ma ovviamente sono solo io. Inizio a lavarmi, metto il correttore e il fondotinta più coprente che posseggo. Successivamente passo ai miei capelli, che neanche a farlo apposta sono più indecenti di me e quindi opto per una coda alta. Infine indosso un paio di pantaloni di tuta e una maglietta. Come termino di preparami sento qualcuno bussare alla porta, invito chiunque sia ad entrare e mi ritrovo il mio migliore amico che mi guarda con aria interrogativa.

"Buongiorno chéri! Fatto le ore piccole ieri sera? Hai una faccia." mi chiede in tono derisorio e io vado nel panico più totale e pure credevo di aver coperto bene tutte le imperfezioni.

"Ma che dici? Ieri sera non sono tornata così tardi, in fondo quando sei tornato con Jake devi aver visto la tua macchina parcheggiata." Dico cercando di essere più indifferente possibile.

"Va bene. Ora scendi che è pronta la colazione" replica per poi dirigersi verso il piano di sotto.

Dopo aver sistemato un po' la mia stanza scendo e mi reco verso la cucina dove trovo mia madre correre a destra e a sinistra. Ci sono mio padre e Xavier che guardano sbalorditi mia madre intenta ad organizzare il tutto. Manca solo mio fratello sicuramente lo starà facendo per evitarmi, ma nel momento in cui finisco questo pensiero sento dei passi provenire da dietro di me. Mi giro, lo vedo i capelli tutti scompigliati e gli occhi ancora lucidi per il sonno.

"Buongiorno... mamma mi spieghi perché stai andando avanti indietro così freneticamente?" a quel punto tutti si accorgono della nostra presenza, mentre Jake si siede senza degnarmi di uno sguardo e successivamente prendo posto anche io.

"Tesoro, sono in ritardo e devo sbrigarmi. Vi ho preparato tutto, c'è il latte, i biscotti, i cereali e il succo di frutta. Ho preparato anche dei waffle" spiega continuando a fare avanti e indietro per la casa.

"Ci siamo proposti di aiutarla. Ma ci ha vietato categoricamente di mettere mano su qualsiasi cosa" mi informa Xavier.

"Caro tu sei un ospite e comunque, la cosa più complicata da fare erano i waffle. Ma ricordo l'ultima volta che tu, Joseph e Jake avete cercato di cucinarli e preferisco evitare" dice cercando di essere seria, ma vedo che le spunta un sorriso sulle labbra.

"La piastra era difettosa, non è colpa mia se ha preso fuoco" si giustifica mio padre.

"Certo caro oppure non sarà che li avete lasciati troppo dato che vi eravate distratti a guardare la partita di football?" gli domanda, ma sappiamo tutti quale è la risposta.

"Lo sai che quando giocano i Philadelphia Eagles non c'è waffle che possa competere" ribatte per poi darle un bacio a stampo.

"Vi prego prendetevi una camera" protesta mio fratello con faccia disgustata mentre Xavier fa dei fischi di apprezzamento.

"Ora scusate devo scappare. A dopo" commenta mia madre e dopo aver dato un bacio ad ognuno di noi se ne va.

"Sfortunatamente vi devo lasciare anche io il dovere mi chiama" ribatte ironico Joseph. Siamo solo noi tre e forse adesso sarà il momento opportuno per parlare con Jake. Faccio per parlare, tuttavia nello stesso momento lui si alza prende un pacco di biscotti, una tazza e il latte ritornando al piano di sopra. Sbuffo esasperata, era sceso solo perché c'erano i miei, altrimenti se ne sarebbe stato rintanato in camera fino a quando non sarebbe andato in università.

UN BACIO TRA AMORE E ODIODove le storie prendono vita. Scoprilo ora