Capitolo 6

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Arrivata a casa poggio le chiavi sul tavolo e avverto i miei del mio arrivo

"Sono tornata a casa" Urlo per farmi sentire, ma non credo che serva a molto dato che sono tutti in salotto ad aspettarmi

"Chi era quel ragazzo che ti ha accompagnata?" Chiede mio fratello tenendo le braccia conserte

"Quale ragazzo?" Chiedono all'unisono i miei genitori

"E' solo un amico non vi preoccupate, è stato solo gentile nel volermi accompagnare a casa dopo scuola tutto qua" Rispondo alzando il sopracciglio

"Mi sembra un po' tardi per averti accompagnata semplicemente da scuola, dove sei stata di preciso? Indaga Emelie

"Abbiamo fatto semplicemente un giro al parco e poi mi ha accompagnata ad un colloquio di lavoro" -Continuo e vedo Jake guardarmi insospettito mimandomi con le labbra "dopo dobbiamo parlare" , lo ignoro e mi rivolgo verso mia madre- "Come vedi Emelie sono riuscita a trovare lavoro, inizierò la prossima settimana"

"Perfetto sono felice per te, appena avrai il primo stipendio e mi restituirai i soldi potrai riavere i tuoi vestiti" Termina lei

Grandioso ho mentito per niente, se non mi richiama per lavorare sono praticamente fottuta, non solo avrò altre punizioni ma posso anche dimenticarmi quei bellissimi

abiti.

"Ovviamente Paperon dei Paperoni, mi raccomando quando li riavrai mettili nella cassaforte e tuffatici dentro, ma mi raccomando attenta alle monete potrebbero farti male" Le dico ironicamente ma lei non sembra apprezzare data la sua espressione stupefatta

"Invece di prendere in giro tua madre perché non ci dici che tipo di lavoro hai trovato?" Mi sollecita Joseph

"Do ripetizioni ad una ragaz-" non faccio in tempo a finire la frase che Jake scoppia a ridere e mi prende in giro

"Tu che dai ripetizioni? Ma sei seria? Non ci credo nemmeno se lo vedo" Continua a ridere sbattendo le mani sul muro

"Davvero divertente.. comunque si dovrò dare ripetizioni, e non basta che mi hanno costretta a trovare un lavoro in pochi giorni in più ti ci metti anche tu a scoraggiarmi.. che bella famiglia di merda che mi ritrovo" Sbotto incazzata correndo in camera mia

"Ashlee Evans non ti permettere mai più ad usare quel linguaggio, chiedi subito scusa cos'è quest'atteggiamento ribelle?" Urla mio padre dalle scale, io li ignoro sbattendo la porta della mia camera.

Ma che cazzo sempre a lamentarsi stanno, non va mai bene nulla di quello che faccio, la cosa peggiore è che non posso nemmeno chiamare i miei amici per sfogarmi. Mia madre prima dice che se avessi trovato lavoro mi avrebbe ridato i vestiti e neanche poco più di una settimana cambia idea, in più quel coglione di mio fratello ride senza motivo, qui sono tutti fuori di testa.

Dopo un po' di tempo sento bussare alla mia porta e da una piccola fessura noto Jake

"Ashlee fammi entrare o davvero butto giù la porta questa volta, non sto scherzando ti avevo detto che dovevamo parlare" Si infuria

Lo lascio entrare perché sono sicura che lo farebbe davvero e non voglio rimanere senza porta.

"Se hai ancora intenzione di deridermi puoi anche andare via" Lo avviso

"No non ho intenzione di prenderti in giro, voglio sapere chi è quel ragazzo che ti ha accompagnata, dalla finestra ho visto che ha tentato di baciarti quindi non rifilarmi la scusa della passeggiata e del "solo amico" perché non ci credo" Rettifica con un tono esasperato

UN BACIO TRA AMORE E ODIODove le storie prendono vita. Scoprilo ora