Capitolo 57

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Blake P.o.v

Volevo fosse tutto uno scherzo, che Lee non fosse nella mia macchina priva di sensi a perdere litri di sangue, volevo essere ancora nel locale a pochi attimi prima che decidesse di alzarsi, quando ancora scherzavamo animatamente. Volevo vedere ancora il suo sorriso e i suoi occhi che ogni volta mi attirano come il canto di una sirena attira i marinai, volevo sentire le sue mani sfiorarmi delicatamente per calmarmi. Appena raggiungo l'ospedale, fermo la macchina davanti all'entrata del pronto soccorso e senza pensarci due volte prendo Lee e la conduco dentro.

"Ho bisogno subito di un medico. È stata accoltellata e ha perso molto sangue." Urlo attirando l'attenzione dell'infermiera alla reception e di alcuni pazienti che vedendo la scena rimangono terrorizzati.

"Presto chiama il dottor Thomas" ordina l'infermiera, un'anziana signora, avrà più o meno una sessantina d'anni, i capelli grigi raccolti in uno chignon, gli occhi color nocciola circondati dalle lenti di un paio di occhiali verde mela con una piccola rosa sui lati. Poco dopo alcuni infermieri arrivano portando una barella, su cui poso Ashlee e nel frattempo mentre ci dirigiamo oltre la sala del pronto soccorso, cominciano a tamponarle le ferite e le attaccano alcuni fili alle braccia i quali sono collegati alcune sacche, senza rendermene conto mi trovo davanti un uomo di mezza età i capelli neri brizzolati, occhi marroni che mi posa una mano sulla spalla.

"Mi dispiace, ma non posso farti passare oltre per ora. Medicheremo la tua amica e mi accerterò che non sia in pericolo." Mi informa con calma, ma con tono fermo.

"Non...non posso lasciarla sola. Le ho promesso che non le sarebbe successo nulla" commento con tono isterico. Il dolore al petto è insopportabile, sembra quasi che un migliaio di spilli si siano conficcati dentro. Non so cosa fare. Dovevo arrivare prima, avrei

dovuto proteggerla.

"Farò in modo che tu possa mantenere la tua promessa. Se vuoi aiutarla fai venire i suoi genitori, così quando si risveglierà troverà vicino le persone che le vogliono bene." Riprende, non ho nemmeno la forza di ribattere quindi faccio segno di aver capito e a quel punto lo vedo correre nella sala dove hanno portato Lee. Sprofondo su una delle sedie gialle poste nel corridoio, scricchiola ad ogni mio movimento e inizio a chiedermi quante persone abbia accolto nella mia stessa situazione, parenti in lacrime che aspettano di sapere le condizioni di un proprio caro, amici che fino a poco prima si divertivano piegati dal loro per la perdita di un loro compagno, a quanti pianti avrà assistito. Mi alzo di scatto per l'angoscia che questi pensieri mi hanno procurato e devo sorreggermi al muro per non cadere, sto tremando.

"Dove si trova Ashlee Evans?!" urla una voce a me familiare.

"Signore la prego non urli. Ora controllo" replica l'infermiera. Mi reco verso la reception, non voglio che Jake inizi a dare di matto in ospedale, anche se lo capisco perfettamente, se io sto facendo fatica a controllarmi non posso immaginare lui come si senta in questo momento.

"Jake" lo richiamo e appena si volta verso di me, vedo il suo sguardo riempirsi di terrore. All'inizio non capisco la sua reazione, tuttavia appena mi osservo meglio noto che sono imbrattato di sangue.

"Blake... dove è Lee?" commenta con la voce incrinata, gli appoggio una mano sulla spalla per dargli un po' di conforto.

"L'hanno appena portata in una stanza in cui le stanno facendo dei controlli. Dobbiamo solo aspettare" dico nel tono più calmo possibile. Poco dopo questa mie parole vedo entrare i genitori, i quali hanno il viso completamente rigato dalle lacrime e a pochi passi da loro vedo arrivare anche i ragazzi e Nathaniel. Come Joseph e Emelie mi vedono, mi corrono incontro.

"Mio Dio Blake!" ho quasi paura che mi possano dare la colpa di quello che è accaduto e in fondo non avrebbero torto, avevo promesso che non le sarebbe successo nulla e invece in questo momento si trova in una stanza di ospedale a lottare per sopravvivere. Mi sorprendo quando mi stringono in un abbraccio.

UN BACIO TRA AMORE E ODIODove le storie prendono vita. Scoprilo ora