Capitolo 40

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Dopo pochi secondi che Blake se n'è andato, sento la porta della sua camera sbattere. Sono molto preoccupata per lui non mi va di lasciarlo da solo, tuttavia se dovessi andare adesso, dopo che mi ha esplicitamente chiesto di rimanere con Julie, si arrabbierebbe ancora di più.

"Lee perché mio padre ha picchiato Blake? E' colpa mia vero, dimmelo per favore so che lui non lo farebbe mai per proteggermi." mi supplica Julie, però non posso dirgli quello che è successo, la farebbe stare peggio.

"Julie tranquilla non è colpa tua, ti ha detto la verità. Il cucciolo è al sicuro non lo porterà via." la rassicuro e vedo che un po' si rasserena. Per distrarla cominciamo a giocare con il cagnolino evitando sempre di far rumore.

Una decina di minuti dopo sentiamo la porta d'ingresso sbattere sonoramente, questo significa che Gerard se n'è andato, tuttavia aspetto che sia Blake a venirmi a chiamare, non voglio uscire e ritrovarmi il bastardo di fronte perché per esempio ha dimenticato qualcosa.

ma passano minuti e del ragazzo nessuna notizia, mi sto preoccupando molto adesso, in fondo deve aver sentito suo padre, se si può ancora chiamare così, andarsene penso che tutto il vicinato l'abbia sentito.

"Julie vado a vedere se serve qualcosa a tuo fratello torno subito" l'avviso e lei mi fa un cenno di assenso. Ogni passo che mi avvicina alla stanza di Blake mi rende nervosa. E se non mi volesse? E se mi cacciasse? No. Non posso farmi bloccare dalla paura, ha bisogno di qualcuna che gli stia vicino.

Appena sono di fronte alla porta, dapprima busso timidamente e aspetto che mi dia il permesso di entrare, ma quando non sento risposta busso più forte.

"Lee lasciami stare. Tra poco vengo e ti riaccompagno a casa, ora ritorna in camera di Julie" mi ordina senza nemmeno uscire dalla sua stanza. Dall'interno della sua camera sento sbattere cose e a volte anche rompersi vetri, inizio seriamente a preoccuparmi

"Blake, apri immediatamente questa dannata porta o giuro che chiamo Julie, non credo le farebbe piacere vedere questa scena" Cerco di smuoverlo in qualche modo, so che quando si tratta della sorella la sua preoccupazione sale alle stelle. Di fatto ho ottenuto quello che volevo, perché lo sento correre e aprire di scatto la porta

" Non osare mai più pensare di fare una cosa del genere. ha già la sua vita che non è una delle migliori e non saranno i mie problemi a peggiorargliela." ringhia a pochi centimetri dal mio volto. In risposta lo sfido con lo sguardo, per fargli capire che se ha intenzioni di spaventarmi alzando la voce con me ha capito male.

"Sai bene che non farei mai una cosa del genere, ma era l'unico modo per farti uscire. hai intenzioni di parlarmi o vuoi rimanere chiuso nella tua stanza per tutto il tempo?" a queste parole vedo il suo sguardo addolcirsi, si avvicina e prende la mia mano nella sua stringendomela senza però farmi male.

"Non c'è da dire niente. Mi sono solo un po' sfogato" replica con un ghigno.

"Blake..." insisto avvicinandomi ancora di un passo verso di lui.

"Senti, non è niente d'importante. Vai a prendere le tue cose ti riaccompagno a casa." ribatte scocciato, per poi girarsi per ritornare nella sua camera. Ma prima che possa lasciarmi di nuovo fuori, lo fermo, mi piazzo davanti a lui e gli poso le mani sul petto. A quel tocco lo sento tremare leggermente, lui appoggia le sue mani sulle mi spalle e fa scorrere le dita tra i miei capelli. Dopo qualche secondo si china, mi prende il viso e appoggia la sua fronte sulla mia chiudendo gli occhi. per un attimo resto immobile ad ascoltare i suo respiro caldo, il quale mi provoca dei brividi in tutto il corpo.

"Senti, Blake non voglio..." - mi interrompo un attimo e sospiro.-" Non voglio che ti faccia carico che ti portino... ad essere costretto a rompere tutto, solo perché credi che sia l'unico modo per poterli far andare via. O che possano farci allontanare". Lo vedo aprire di scatto gli occhi, che diventano più scuri e lo sento irrigidirsi. Mi sento un pessima persona a dirgli queste cose quando so perfettamente che fino a poco tempo fa ero io a volermi allontanare da lui e tutt'ora penso che dovremmo rimanere un po' lontani.  Però se queste parole faranno smuovere qualcosa dentro di lui, che gli faranno rivelare ciò che lo affligge sono pronta a ripeterle anche altre cento volte.

UN BACIO TRA AMORE E ODIODove le storie prendono vita. Scoprilo ora