Rimasi per qualche secondo ferma a fissare la porta di casa.
Cazzo quanto lo odiavo! Non lo sopportavo più! Quel ragazzo mi avrebbe mandata al manicomio! Era complicato..non capivo affatto il suo comportamento..eppure in un certo senso mi ci sentivo..legata..
Rientrai in casa e sentii mia madre parlare in cucina. Aprii la porta.
"..ho visto che ci mettevate più del solito ad arrivare e ho immaginato che il pullman avesse fatto ritardo o cose così." Stava dicendo a Michael.
"Si, si è rotto signora Morgan" lui la stava aiutando ad apparecchiare la tavola.
Mamma mi vide e sorrise "Eccoti, tesoro. Vieni ad aiutarci"
Io con le braccia incrociate scoccai uno sguardo a Michael, cosa che mamma notò.
"Non ho fame..e devo fare un mucchio di compiti.." e senza aspettare alcuna risposta mi smaterializzai nella mia stanza.
Appena aperta la porta lanciai lo zaino a un angolo mi buttai sopra il letto, sbuffando.
"Ehi!"
Oh no..sei tornata a rompere..
"Non posso andarmene! Sono te!"
E non potresti chiudere la bocca?
"No! Ascoltami..riguarda Michael.."
Stai zitta! Non voglio parlare di lui!
"Ma così ti stai facendo del male da sola! Smettila di allontanarlo e cerca di conoscerlo!"
Lo conosco abbastanza! Grazie.
Stavo impazzendo. Litigavo da sola.
Passò un'ora in cui rimasi lì ferma a pensare, quando a un certo punto sentii una musica.
Drizzai le orecchie e ascoltai molto più attentamente: il suono di una chitarra.
Oh, da quanto non si sentiva suonare in casa! Mi mancavano così tanto quelle strimpellate pomeridiane..
Mi misi a sedere. Era una musica così dolce! Scesi dal letto e aprii la porta.
Quel suono proveniva da una stanza..quella stanza..
Sussultai e mi appoggiai al muro per sentire meglio. Un giro di accordi, sia minori che maggiori, risuonava nell'aria..
Avevo sentito tante volte quel suono e ancora ne ero affascinata.
Il vibrato prolungato era ammaliante.
Abbassai la maniglia ed entrai. Michael era seduto con la chitarra tra le braccia e strimpellava una melodia dolcissima.
Non si accorse subito della mia presenza. Quando lentamente mi sedetti di fronte a lui, alzò lo sguardo e smise di suonare. Aggrottò la fronte e fece per andarsene.
"Scusa..ho trovato questa chitarra e ho iniziato a suonare.." erano scuse poco convinte, il suo tono era monotono.
"No..emh..resta..suona, sei molto bravo" dissi fermandolo.
Restò a guardarmi, impassibile, le labbra strette, e si sedette.
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La mia è la stella migliore #Wattys2017
Teen Fiction"Non rinunciare solo perché le cose sono difficili" Si girò completamente fino a trovarsi a pochi centimetri da me. "No? Vuoi sapere cosa penso io, invece? Io credo che tu sia luminosa come una stella. Credo che la tua luce abbia qualcosa di diver...