Suonò la campanella e mi avviai verso l'uscita con Abby e Dave al seguito.
"Che farai oggi, Carol?"
"Beh, tornerò a casa, pranzerò, studierò e contavo di andare a fare una passeggiata. Perché?"
I due si guardarono maliziosamente. Prima che potessi dire qualsiasi cosa Michael e Josh fecero la loro comparsa alle nostre spalle.
"Diciamo che ci sarà qualche cambio di programma nella tua giornata.." Michael ammiccò e mi prese per mano.
"Ora seguici e non fare storie"
E in un attimo eravamo fuori scuola.
"Mi dite dove stiamo andando?"
"È una sorpresa! Dai Caroline, non rompere e cammina!" Abby filava veloce davanti a me, lanciandomi un'occhiata di tanto in tanto.
Visto che nessuno di loro si degnava di dirmi qualcosa iniziai a guardare i nomi delle vie, provando a capire la direzione in cui stavamo andando e il possibile luogo.
Niente, non ne riconoscevo neanche una. Fantastico. Poi però sentii la mano di Michael stringere la mia e mi tranquillizzai, lasciandomi andare.
Continuammo così per un po' di isolati fino a che non svoltammo in una strada che riconobbi subito e sorrisi vedendo l'insegna del ristorante italiano dello zio di Michael.
Michael mi guardò intensamente e sussurrò "La prima volta qui non è andata poi così bene. Vediamo come va oggi"
Entrai e rimasi di stucco: il ristorante era meraviglioso! Un tavolo al centro era riservato solo per noi e c'era una luce quasi magica che passava attraverso i vetri delle finestre. Quel posto mi piaceva da morire."Dai Carol, andiamo a sederci" Abby si avviò mano nella mano con Josh e Dave al seguito e io rimasi per qualche secondo immobile.
"Pensavo che stare un po' insieme ti avrebbe distratto e fatto felice" mormorò Michael sorridendomi.
"Avete organizzato voi tutto questo? Il tavolo ben apparecchiato..l'atmosfera.."
Una musica dolce risuonò nell'aria e girai lo sguardo verso il palco dove un gruppo suonava emozionato.
"Sì, con l'aiuto di zio Giovanni"
L'uomo ci venne incontro e mi abbracciò, quasi stritolandomi. Io, presa alla sprovvista, diedi qualche colpetto sulla schiena dell'omone.
"Ehi bimba, da quanto non ti vedo!"
Diventai tutta rossa; ero stupita dal suo entusiasmo, si vede che si era affezionato molto a me anche in quel poco tempo che l'avevo conosciuto.
"Grazie, Giovanni. Non dovevate fare tutto questo per me!" Notai che gli altri tavoli erano vuoti "Avete addirittura chiuso il locale per organizzare questa sorpresa?"
Giovanni si strinse nelle spalle "È stato un piacere per me, davvero. Sapevo quanto mio nipote ci tenesse a farti stare bene e non ho esitato neanche un istante"
Mi voltai verso Michael e lui abbassò lo sguardo imbarazzato e io gli presi la mano.
"Grazie. Davvero" sussurrai.
"Tutto per te" rispose guardandomi negli occhi.
Lo zio ci guardò compiaciuto "Beh, io torno in cucina. La sorpresa non è ancora finita" mi fece l'occhiolino e si allontanò.Mi sedetti fra Michael e Dave e fissai i miei amici uno ad uno.
"Voi siete pazzi! Non dovevate disturbarvi! Ma mia madre sa di questa cosa?"
"L'abbiamo già avvertita. Sappiamo quanto è difficile questo periodo e volevamo renderti felice e farti sentire il nostro appoggio" Dave sorrideva come non mai e i suoi occhi brillavano. Mi chiesi cos'avessero ancora in mente.
Fu un pranzo molto piacevole. Lo zio di Mike cucinò le migliori portate italiane e scherzammo tutti insieme. Ero così fortunata ad averli con me.Quando finimmo il dolce calò il silenzio e Michael mi prese da parte.
"Ho una cosa per te"
E tirò fuori uno spartito. Io guardai lui e poi presi il foglio.
"One star in a million"
"So che probabilmente non vuoi ma mi chiedevo se ti andasse di suonarla ora con me..insieme"
Mi rabbuiai "Michael, sai che non posso..già è tanto che sono riuscita a suonare con te. Non ci riesco, ho paura.."
Mi prese la mano "La paura non è altro che un'illusione. Insieme possiamo affrontare tutto, ricordi? Jack, la morte, possiamo farcela! Caroline, è arrivato il momento di ricominciare, di riscrivere le note, trovare la giusta armonia, il ritmo corretto. Tuo padre lo vorrebbe. Tu meriti di essere ascoltata. Se andrai su quel palco con me vorrà dire che ce l'hai fatta e che hai sconfitto le tue paure. Non dar retta a quello che ti dicono gli altri e soprattutto non dar retta a quello che anche la tua coscenza pensa di te. Tu non sei come ti vedono gli altri. Tu puoi fare molto più di quanto credi e di quanto ti fanno credere. Tu vali la pena di farti conoscere"
Mi guardai intorno. I miei amici mi sorridevano, come sempre. Loro credevano in me. E poi c'era la paura, lì in un angolo. La Paura con la 'p' maiuscola che aveva preso le sembianze di Jack. Mi sorrideva, beffarda, sicura che non avrei cantato. Conosceva ogni mia debolezza, ogni mio punto debole. Mi sfidava con gli occhi, ma dava per scontato che avrebbe vinto anche stavolta. La Paura di soffrire per mio padre, la Paura di fallire, la Paura di Jack. Quante paure avevo avuto nella mia vita e ora volevano schiacciarmi. Io però ricambiai lo sguardo, agguerrita. Potevo farcela. Ora, in quel momento. Lì. Avrei sfidato la Paura, guardandola dritta in faccia e urlando "Sto combattendo contro di te. E perderai".
E poi vidi mio padre, lui che rideva, che annuiva come a dirmi "vai, è il tuo momento piccola mia" e allora capii. Capii quanto ero stata stupida a cercare di scappare da lui, dalla mia passione.
Sorrisi a Michael.
"Okay. Saliamo su quel palco e cantiamo come mai abbiamo fatto"
Michael mi guardò incredulo.
"Dici davvero?"
Io sorrisi "Davvero davvero"Saliti sul palco ci posizionammo. Sentivo le farfalle che svolazzavano dentro di me e le mani tremavano.
Michael mi fece un cenno e io sistemai lo spartito. Ero pronta.
Intonai la prima strofa, insicura, mentre il cuore accelerava. Vidi entrare mia madre nella sala e per un momento pensai di scappare. Poi vidi il suo sorriso rassicurante e gli occhi commossi e continuai. Non mi fermavo, non sbagliavo nulla. E cantavo, Dio come cantavo! Sentivo l'adrenalina crescere in me e la Paura svanire!
E mio padre rideva, felice mentre l'immagine di Jack scompariva. Mi voltai verso di Michael e sentii l'Amore. Anche lui, con la "a" maiuscola. Amore pazzo. Amore forte. Amore dolce. Amore di madre. Amore di padre. Amore di figlia. Poi mi girai verso i miei amici e li vidi colmi di gioia. Avevo vinto. Avevo vinto la Paura e sentivo che tutte le persone in quella sala erano ciò che mi rendeva felice davvero. Finimmo la canzone e le lacrime ormai scivolavano lungo le mie guance e quelle di mia madre. Ma erano di gioia. Michael mi prese la mano "Niente male, Watson"
E mi baciò. E sentii le mie lacrime sciogliersi così come il buio nel mio cuore. Luce. Si diffondeva in me. Vita.Scesi dal palco e abbracciai mia madre. Mi sentivo più leggera e lei mi baciò in fronte.
"Tesoro, Abby mi ha raccontato tutto. Avresti dovuto dirmelo fin da subito!"
Il suo tono era arrabbiato ma la sua emozione nel rivedermi cantare la tradiva.
"Mi dispiace, mamma. Prometto che non ti nasconderò più nulla"
Lei mi tolse i capelli da davanti gli occhi "Ora che siamo insieme tutto si risolverà. Sei stata bravissima là sopra. Tuo padre sarebbe molto ferio di te e sono sicura che lo è, ovunque sia"***
Quel giorno fu quasi assurdo. Non so se mi abbiate capito. Forse vi sembrerò ridicola. Forse ho scritto una marea di stronzate. Ma quel giorno per me fu una grande vittoria. Sconfissi il dolore e la Paura. Mi resi conto di quanto fosse importante quello che avevo. Tornai a casa con la certezza che presto anche Jack sarebbe stato un lontano ricordo e che avrei continuato a cantare e a sentire mio padre in quegli 88 tasti del pianoforte.
#SPAZIOAUTRICE
Ecco il nuovo capitolo. È un accumolo di emozioni e l'ho scritto di getto e non lo rileggerò per cui perdonate vari errori. Spero che vi sia piaciuto e vi abbia trasmesso qualcosa. Scrivetemi cosa ne pensate e consigliatemi se volete. Accetto anche le critiche :)
Alla prossima, stelline!-Ludovica ☆
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La mia è la stella migliore #Wattys2017
Fiksi Remaja"Non rinunciare solo perché le cose sono difficili" Si girò completamente fino a trovarsi a pochi centimetri da me. "No? Vuoi sapere cosa penso io, invece? Io credo che tu sia luminosa come una stella. Credo che la tua luce abbia qualcosa di diver...