Capitolo 29

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La situazione stava diventando imbarazzante. I suoi occhi così vicini che mi guardavano in quel modo che mi faceva impazzire..la sua bocca quasi sfiorava la mia e il suo respiro era caldo..

Non sapevo cosa fare. Un miscuglio di sensazioni mi colse all'improvviso. Perché mi provocava tutto quello? Perché stare così vicino a lui mi faceva venire i brividi? Come poteva farmi tremare il cuore così facilmente?

Mi staccai da lui, mentre entrambi diventavamo viola dall'imbarazzo. Poi lui sorrise comprensivo.

"Grazie"

Io lo guardai confusa "Di cosa?"

Si mise le mani nelle tasche "Di avermi detto la verità..di esserti fidata di me dandomi la possibilità di conoscerti"

"No..grazie a te, Mike. Sono cinque anni che tengo tutto questo dolore dentro di me.."

Mike mi strinse nuovamente.

"Promettimi che mi dirai sempre tutto, che la smetterai di farti del male da sola tenendo tutto dentro. Non smetterò mai di scusarmi per il cretino che sono stato.."

Lo guardai intensamente ed ebbi quasi la sensazione di un suo sussulto.

"Ehi! È tutto okay! Amici?"

Gli porsi la mano. Lui la guardò sorridendo e me la strinse.

"Voglio farti una domanda..non credi di dover cantare prima o poi? Insomma..è il tuo sogno"

Io abbassai lo sguardo.

"Era il nostro sogno..non lo so, mi sembra ingiusto continuare senza di lui.."

Lui mi prese le mani e di nuovo quella sensazione si propagò fino alla punta dei capelli. Non riuscivo a capire come facesse a farmi quell'effetto.

"Io penso che prima o poi tornerai a cantare. So che tuo padre lo vorrebbe"

Io sorrisi amaramente.

"Non mi sento pronta..il fatto che io mi sia aperta con te è già un grande passo, ora procedo a piccoli saltelli"

Lui mi guardò. Mi chiesi cosa pensasse. Volevo conoscerlo, volevo essergli amica. E al diavolo la paura di innamorarmi, io ho bisogno di lui.

"Accetterò la tua decisione, Carol. È ancora presto, che ti va di fare? La scelta è limitata visto che dobbiamo stare a casa"

Lui si avviò verso la porta con me al seguito che facevo finta di pensare.

"Mmh..non saprei..potremmo fare bungee-jamping dal balcone!"

Iniziammo a scendere le scale. Rise per la mia espressione e mi imitò.

"Mmh..potremmo praticare il difficilissimo sport agonistico 'canestronelcestino, come gli studenti annoiati passano le loro ore di scuola'"

Gli si era formata una fossetta adorabile. Eravamo arrivati al piano terra e io presi gli occhiali di mia madre su un comò lì vicino.

"Lewis, non posso più tollerare il suo comportamento! Vuole una nota di demerito?"

Imitai la Strouse, la professoressa di lettere. Lui emise una risata sonora, un po' per l'imitazione e un po' per l'espressione che avevo.

"Sei uguale!"

Lo guardai in modo severo.

"Mi porti rispetto!"

Evidenziai l'ultima parola mentre lui scoppiava di nuovo a ridere. Mi piaceva quando rideva. Tanto.

"Oddio..ti amo.." disse fra le risate.

Mi irrigidii. Ti amo?!

Lui spalancò gli occhi accorgendosi di cosa aveva appena detto e diventò improvvisamente rosso.

"Emh..volevo dire che..emh..ti amo nel senso che mi fai morire dal ridere..perché la imiti bene..insomma non era un 'ti amo' in quel senso..era un 'ti amo' nel senso che ti adoro perché sei buffa.."

Rispose in modo confuso mentre io ridevo sotto i baffi per il suo rossore e per il suo imbarazzo. Era così tenero, Dio mio!

"Tranquillo. Ho capito cosa intendi, Lewis"

Lo spinsi delicatamente e lui mi guardò con sfida. Si girò facendo finta di essere distratto e mi diede una fiancata così forte da farmi cadere sul divano.

"Michael! Cosa hai osato fare?! Ora mi vendico eh!"

Lo presi per la maglia e lo trascinai sul divano iniziando a fargli il solletico.

"Oddio..basta..sei una stronza, Caroline! È la seconda volta.."

Era scosso dalle risate e io sorridevo. Dolce vendetta.

***

Ormai si erano fatte le 12.26 e io e Michael ci eravamo seduti su una panchina nel mio giardino per prendere un po' d'aria. Si, avevamo la febbre, ma stare in casa ci faceva sentire dei malati.

Si sedette e si appoggiò allo schienale "Allora..quindi adesso mi permetterai di conoscerti meglio?"

Sorrisi e lo guardai. Era così bello, il sole gli illuminava il viso e i suoi occhi luccicavano. Non era la tipica bellezza da modello, non era uno di quelli fighi, quelli che seminano cuori infranti. Era bello ma non si atteggiava. Era una bellezza diversa, era una bellezza alternativa. Una bellezza che mi colpiva. Una bellezza che amavo.

"Chiedimi tutto quello che vuoi"

Lui mi squadrò.

"Sai, penso di poterti conoscere senza dover chiedere niente"

Io lo guardai confusa.

"Credi davvero di poter capire chi sono senza indagare?"

Lui fece un sorrisetto sghembo.

"Si, lo credo"

Mi portai le gambe al petto e maliziosamente mormorai "Allora facciamo una scommessa: ti do un tema da fare. Scrivere un testo su di me, dì quello che vuoi. Poi me lo consegnerai, io lo correggerò e ti metterò un voto"

Lui alzò le sopracciglia "Oddio, la Strouse si è impossessata di te per davvero! Accetto la sfida, Watson"

#SPAZIOAUTRICE

Ecco qua il nuovo capitolo ♥ scusate se ho aggiornato un po' più tardi ma la scuola mi porta via tempo prezioso. Spero vi piaccia il capitolo :)

Grazie a tutti, Ludovica ♡

#SPAZIOPUBBLICITÀ

-Distruggere
Di Thebestoffamily

La mia è la stella migliore #Wattys2017Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora