Capitolo 37

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La musica dell'atsef era lontana. Era scomparso tutto intorno a me e l'unica cosa che vedevo erano i ricordi che riaffioravano nella mia mente attraverso il ghigno del mostro che avevo davanti.

"Tu! Cosa ci fai qui?" Esclamai indietreggiando.

Non mi avrebbe toccata. Mai più.

"Sono venuto a trovarti, biscottino. Non ti sono mancato?"

Fece per avvicinarsi ma io feci altri passi indietro. Era tutta la vita che andavo indietro.

"Non toccarmi!"

Lui mi guardò fingendo un sorriso benevolo che pareva più un gesto di scherno "Okay, ai suoi ordini principessa.." e si inchinò.

"Che cosa vuoi da me? Cosa sei venuto a fare qui?"

Lui mi girò attorno senza distogliermi lo sguardo di dosso. "Niente, solo che ho visto che ora hai un nuovo rospo, principessa"

Mi irrigidii "Di che cosa stai parlando?"

Rise. Era una risata fredda e falsa. Ricordai quando quel suono era l'unica cosa che mi rendeva felice. Sembravano passati anni luce..

"Oh, lo sai benissimo di cosa sto parlando. Pensi che non ti abbia vista? Il ragazzo con cui stai sempre insieme ultimamente"

Mi stavo preparando a colpirlo. Avrei potuto farlo in quel momento ma volevo prima capire che cosa era venuto a fare, il perché mi stava cercando "Si chiama Michael. È speciale. Lui mi fa stare bene"

Si piegò sulle ginocchia e con troppa enfasi saltellò facendo la voce acuta "Oh, lui è speciale! Con lui sto benissimo! Mi compra i pupazzetti e mi lascia i cioccolatini sopra il cuscino!" e poi riprese il suo tono e con un'espressione schifata sputò per terra "Bah. Stronzate. Un tempo ero io quello che ti faceva stare bene, quello che ti trattava da principessa.."

Lo guardai scioccata "Sì, certo! Per un certo lasso di tempo..poi sei cambiato.."

Lui mi si avvicinò e io mi misi sulla difensiva.

"Ho solo rivelato chi sono veramente"

"Allora lasciamelo dire: sei uno stronzo, ma veramente eh!" Non avevo più paura. Il suo modo di distruggermi non mi sfiorava neanche. Come se fossi invulnerabile. O almeno lo ero abbastanza..

Lui mi fulminò e sembrò volermi picchiare ma si trattenne. Lo guardai, aspettando che si allontanasse ma non aveva finito.

"Che cosa vuoi da me? Perché sei tornato? Dimmelo!"

I suoi occhi furono trapassati da un lampo malvagio.

"Sono venuto a riprendermi quello che voglio"

Rabbrividii "Che..che intendi?"

Fece per toccarmi il braccio ma mi ritrassi e lui soggignò "Tu. Tu mi appartieni. Sai di essere niente senza di me. Andiamo, biscottino, dove credi di andare? Pensi che qualcuno possa farti sentire come ho fatto io?"

La mia sicurezza vacillò e caddi a terra.

"Pensi che questo rospo ti salvi? Che basterà baciarlo per risolvere tutto? Ti sbagli. In questo caso il rospo sei tu e non basteranno i baci di mille principi per spezzare l'incantesimo. L'incantesimo che ti lega a me. Io sono quello che si prende cura di te, che ci sarà sempre. Da sola sei fragile, da sola sei vulnerabile. Da sola hai paura"

Lo guardai con odio: lo stava rifacendo..il motivo per cui ero stata così male..

"Io non sono sola!" Gli urlai contro. Michael dove sei? Portami via da qui! Ma non poteva sentirmi, eravamo troppo lontani. Mi chiedevo se si stessero chiedendo dove fossi finita..

"Non sei sola? Credi davvero che i tuoi amichetti e tua madre siano importanti? Ti dimenticheranno. E questa è la vita reale, solo una persona è per sempre. E la tua sono io"

Le lacrime mi rigavano le guance e i suoi occhi penetravano nella mia anima, sconvolgendola, violentandola. E non era la prima volta.

"Io..io non ho paura di te" ma la voce tremolante mi tradiva.

"Mmh..ci tieni molto alla tua cara mammina? E ai tuoi amichetti? Ah e dimenticavo..al tuo Michael?"

Mi asciugai il volto e mi alzai guardandolo negli occhi "Non ti avvicinare a loro, prendi me piuttosto!"

Lui rispose al mio sguardo "Oh, ti prenderò, ma questo successivamente..se tieni alla tua famigliola felice non ti avvicinare mai più a quel ragazzo.."

E non resistetti più: una mano lo colpì fortissimo sulla guancia lasciando il segno rosso.

"Sei uno stronzo! Non starò mai al tuo gioco!"

Pensavo mi colpisse mentre la sua espressione non mutò cosa che fu, se possibile, ancora più terrorizzante.

"Fa' come vuoi..di' ai tuoi amichetti addio. Ho amicizie molto particolari, credimi, so ottenere quello che voglio"

Non potevo lasciare che mi minacciasse in questo modo ma non avevo scelta..avrebbe fatto del male alla mia famiglia..

Le lacrime ormai affogavano i miei occhi. E fu così che cedetti.

"Va bene, sarò tua..che devo fare?"

Rise nuovamente. Avrei voluto strozzarlo.

"Non dovrai mai più parlare con quel ragazzo. Ignoralo. Dille che appartieni ad un altro"

"Non ti va proprio che io sia felice, vero?"

Ormai stringevo i pugni così tanto da avere le nocche bianche.

Lui non mi rispose "Non dovrai parlare a nessuno del nostro incontro, neanche a tua madre"

"E non toccherai nessuno della mia famiglia?"

"E non toccherò nessuno. Promesso"

Si mise la mano sul cuore  (o almeno, dove avrebbe dovuto trovarsi il cuore) e si allontanò.

"Ricordatelo bene. Senza di me sei niente"

Quando non vidi neanche più la sua ombra mi buttai a terra e scoppiai in uno dei pianti più forti di tutta la mia vita. Ci ero ricascata, non aveva finito di distruggermi. E ora stava mettendo in mezzo anche Michael. I ricordi passati si fecero più vivi e i pezzi ricongiunti col tempo crollavano, sempre più confusi fra gli altri puzzle. Ora ero sola, ora lo ero davvero.

#SPAZIOAUTRICE
Ecco il nuovo capitolo che tanto aspettavate :)
Spero che vi piaccia. Sinceramente non ne sono molto convinta, non so se la storia vi piaccia o se continuerete a seguirla. Spero di avervi "stupito" o almeno trasmesso qualcosa. Alla prossima e come al solito commentate e votate e se volete pubblicizzate :)

-Ludovica

La mia è la stella migliore #Wattys2017Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora