Capitolo 24

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Entrai in casa. Una casa fredda, vuota. Non sentivo volare una mosca e lanciai le chiavi sul divano, mentre avrei voluto lanciare il mio cuore solo per fargli smettere di battere così forte.

Mugolai e dopo aver appeso la felpa all'attaccapanni mi trascinai fino alla mia camera.

Vidi sotto la stanza di Michael una luce. Probabilmente era ancora sveglio. Mi sedetti sul letto e dopo qualche secondo scoppiai a piangere. Di nuovo.

Era un pianto silenzioso, solo lacrime, ma era lo stesso doloroso.

Dopo qualche minuto sentii una porta chiudersi e la voce di mia madre.

"Tesoro! Sono tornata!"

Non volevo mi vedesse piangere. Mi rimisi seduta e mi asciugai le lacrime cercando di far apparire la mia voce più tranquilla possibile, e non tremante come era in realtà.

Mi avvicinai alla porta per farmi sentire meglio da lei.

"Ciao mamma! Sto andando a dormire. Buonanotte."

Si sentì il rumore delle chiavi poggiate sul tavolo.

"Okay. Buonanotte. Dai la buonanotte anche a Michael."

Io feci una smorfia.

"Col cazzo!" Sussurrai. Lei non mi sentì.

Rientrai in camera ed indossai il pigiama. Ero distrutta, in tutti i sensi. Continuavo a ripensare alle parole di Michael:

"Ti nascondi dentro quel guscio tanto duro da rompersi e non hai intenzione di uscire!" "Sai di cosa mi pento? Di averti incontrata!"

Mi aveva ucciso. Quelle semplici parole mi avevano fatto crollare a pezzi. Abby non aveva ragione, io non so ricompormi quando mi rompo, io non so stringere i denti e combattere. Non sono la ragazza del film che mi piace tanto. Sono capace di affezionarmi a una persona in un solo giorno.

E lui ora se ne è andato. Ma si, dovre stare bene, no? Lo odiavo..era un idiota! Si, io..starò meglio senza di lui. È solo uno stronzo e mi passerà..

"Caroline, ascoltami! Stai cercando di convincere te stessa che lui sia un idiota solo per non soffrire!"

Rimasi immobile. La guerra dentro di me era tornata.

"Basta..basta, ti prego.." mormoravo fra me e me.

Mi sentivo uno straccio..e domani avrei avuto di nuovo scuola..non potevo farcela! Misi la mano sulla mia fronte, come dopo essere uscita dal ristorante: scottava ancora.

Io credevo fosse solo perchè stavo piangendo ed ero agitata ma in quel momento pensai "E se avessi la febbre?"

Piano piano sgattaiolai in bagno a prendere il termometro e me lo infilai sotto l'ascella.

37.7

Avevo la febbre. Sospirai. Forse era meglio, domani non avrei dovuto vedere Michael.

Mi infilai sotto le coperte, raggomitolandomi tutta. Lì sotto era così caldo, al contrario della casa. Le coperte erano come grandi braccia che mi stringevano..come quelle sue..

Quando stavo per addormentarmi il mio cellulare vibrò. Io mi sorpresi: chi è che mi scrive a quest'ora? Mi allungai fino a raggiungere il comodino e ad afferrare il telefono. Merda..

"Per sempre"

Due semplici parole e il delirio totale. Jack. Non può essere, non ancora..ora anche nei messaggi normali! Andai subito su whatsapp e lo bloccai. Già questo era un passo avanti. Ma quelle due parole..raggruppavano quei 4 anni..spensi immediatamente il cellulare.

Mi stava facendo male. Lo stavo capendo davvero solo ora. Mi riavvolsi e cercai di dormire ed evitare di pensare a tutto quello che mi era successo quel giorno. Ma era impossibile. Il rumore dei pensieri era forte e mi impediva di chiudere gli occhi.

Presi quelle benedette cuffiette e mi concentrai solo sulla musica. C'è chi fuma o si fa del male da solo per uscire dai propri problemi..io no, io uso l'unica cosa che mi calma quando sto male. La musica.

Un tempo cantavo per sfogarmi. Ora non più. Da quel maledetto 6 settembre 2009..

***

Hai presente quando i tuoi genitori ti dicevano di non fare una cosa perchè ti saresti fatta male? Quando salivi sul muretto più alto e loro ti urlavano di scendere e tu invece non li ascoltavi neanche un po'? È così che funziono io.

Inizio a salire su quel muretto. Ci metto tutta la forza che ho per arrivare in cima mentre sotto di me qualcuno mi grida di scendere perchè è pericoloso. Io però non lo ascolto. Continuo imperterrita la mia scalata. E quando sono arrivata sopra che succede? Succede che spesso, quasi sempre, cado. Vedo tutto l'impegno che ci ho messo ad arrampicarmi cadere con me. E quando sono a terra chi mi diceva di scendere mi sbatte in faccia che aveva ragione lui, che mi sono fatta male da sola.

E non ha torto. Ho fatto tutto di testa mia senza pensare alle conseguenze. Basta fare quest'errore. Basta credere che le cose cambiano se tu combatti..perchè troppe volte io ho lottato per qualcosa e alla fine non mi ha portato a niente, solo alla sofferenza.

Ho imparato che le cose belle non durano. Che arriva una forza più grande di te a portartele via..e tu non puoi fare niente per proteggere quello in cui credi. Ho imparato che le persone se ne vanno, in un modo o nell'altro..

***

Non posso farci niente. Continuo a pensare a Michael. Mi manca..no, non mi manca..no..

Evitai di pensarci ed ebbi giusto il tempo di stoppare la canzone e di spegnere il telefono che mi addormentai di colpo.

#SPAZIO AUTRICE

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-Occhi rossi cuore nero

Di tobycoggio

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