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Sono passati un po' di giorni da quando sono arrivato a casa. Oggi è il terzo.

Mi sveglio a causa di un rumore famigliare.

Ah, l'aspirapolvere.

Sicuramente mia madre starà pulendo casa da cima a fondo. Vengono da noi i nostri cugini a festeggiare, l'ho scoperto solo ieri grazie a Beatriz.

Mi alzo dal letto sbadigliando. È bello dormire sul mio letto, posso aprire le gambe, mettermi in qualunque posa e stare sempre comodo.

Vado subito in bagno per svegliarmi con l'acqua fresca. Ne avevo bisogno. La camera di mia sorella è giusto di fronte alla mia, e in questo momento la sua porta è aperta. Vado a vedere se è sveglia.

<<Giorno>> la saluto. Salta spaventata girandosi verso di me con sguardo arrabbiato.

<<Mi hai spaventata! Ti sei dimenticato come si bussa?>> dice lei seccata. Si gira per continuare quello che faceva.

È sempre così con lei..

Esco dalla sua stanza e scendo le scale per fare colazione.

Mi siedo nello sgabello in cucina e saluto mia madre che è di spalle dopo aver finito di pulire casa.

<<Buongiorno! Oggi arrivano gli zii per festeggiare con noi>> dice mia madre contenta asciugandosi le mani su uno straccio.

<<Me lo ha detto Beatriz>>

<<Vai a farti una doccia, oggi cerca di metterti qualcosa di carino, arrivano tra qualche ora>> mi avvisa.

Metto una tazza di latte nel microonde e aspetto un minuto che si riscaldi. La tiro fuori e metto il caffè già pronto.

Mi siedo nello sgabello di prima.

<<Non prende più la connessione!>> si lamenta Beatriz entrando in cucina con le braccia alzate, tenendo il telefono stretto.

Ora comincia a lamentarsi.

<<Ora non posso più mandare messaggi al mio ragazzo>> alzo lo sguardo verso di lei.

<<Quale dei tanti?>> chiedo trattenendo una risata.

La sento sbuffare, come sempre, e poi uscire dalla cucina.

Finalmente un po' di calma.

Finisco la mia colazione in pochi minuti. Salgo le scale per farmi una doccia e poi mi vesto. Cammino dal bagno in camera con un solo asciugamano avvolto in vita, bagnando con i piedi il pavimento del corridoio.

Chiudo la porta a chiave e inizio a vestirmi. Metto un jeans chiaro, senza strappi molto semplice, con un maglione rosso.

Scendo le scale dopo aver asciugato i capelli.

<<Stanno arrivando!>> urla mia madre agitata sistemandosi il vestito.

<<Mamma!>> la fermo.

<<Stai tranquilla, sono solo gli zii! Hai fatto tutto perfettamente, non devi preoccuparti>> la tranquillizzo.

<<Si hai ragione.. è solo che..>> non finisce la frase perché il campanello suona.

<<Sono qui! Beatriz scendi!>> urla un'altra volta correndo alla porta.

Ho una famiglia strana, lo so.

Mia madre apre la porta mettendosi i capelli apposto.

<<Ciao!>> urla una voce femminile da dietro la porta.

- COINQUILINI - Benjey Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora