Ieri Benji è corso di fretta dalla bionda. Non so se stanno insieme, ieri non l'ho visto tornare.
Mi sono addormentato, e poi di mattina ho controllato, e mi aveva portato il solito cappuccino con un biglietto in cui diceva: sono uscito prima stamattina, tra me e Meredith è andata bene, ti ringrazio.
Oggi farò la spesa. Non mi piace avere il frigo vuoto, ho sempre fame.
Stamattina ho studiato matematica, la materia per me più complicata. Ci sono numeri, lettere, parole arabe..
David non si è più fatto sentire. Da ieri sera.
Esco fuori dall'aula. Cammino per cercare il mio armadietto, quando qualcuno mi ferma per il polso.
<<Tu?>>
<<Si, io, ti ho visto da solo, volevo sapere se ti va di bere un caffè oggi con me, c'è un bar che conosco qui vicino>> mi sorride prendendo la mia mano, come se nulla fosse. C'è gente, e non voglio che qualcuno pensi male di noi.
La stacco e mantengo le distanze. Non so perché si comporta in questo modo, non ci conosciamo! È passato un solo giorno da quando l'ho visto.
<<Non lo so, ti farò sapere>>
<<E come? Non ho il tuo numero>> mi fa il solito sorrisetto.
Ne trova sempre una.
Non so se darglielo o lasciare stare. Boh magari me lo paga lui il caffè. E poi, se mi annoio (come quasi sempre) posso sempre uscire con lui.
<<Dammi>> gli dico. Prendo il suo telefono e digito i numeri. Quando gli passo il telefono, vedo che mi salva come: Ragazzo carino con un cuore blu vicino.
Che nome di m-...
<<Bene, a dopo>> mi saluta camminando dalla parte opposta.
<<Se ci sarà un a dopo>> sussurro.
———————-
<<Eccoti!>> lo sgrido sedendomi con il mio vassoio nel tavolo. Senza di lui il tempo sembra che non passa mai.
<<Ah si! Scusa ma stamattina sono stato con lei, è troppo carina! E poi, abbiamo fatto una passeggiata insieme>> sta sognando troppo questo.
<<Ok, bravo, ma mi ha lasciato con quel tuo amico ieri, è un pazzo!>>
<<Cos'ha di pazzo? È un po' vanitoso, quello sì.. forse sei tu che sei.. non lo so..>> perché non capisce!
<<No, fidati! Stava per spogliarmi! Almeno penso.. si è messo sopra di me! Poi mi ha fatto il solletico e ora vuole prendere un caffè con me.. non lo capisco>> sbuffo. Troppi problemi in poco tempo.
<<Stai calmo Jo, secondo me cerca un amico, e con te si è sentito bene>> continuo a negare.
È la prima persona che mi da un nomignolo. Senza contare ragazzo carino ovviamente..
<<Un giorno ti dimostrerò che si comporta da strano>>
Sempre se ci metterò ancora piede in quella stanza.
Le ore passano. Le lezioni passano. E ora? Vorrei studiare geografia e matematica oggi , voglio impegnarmi visto che non ho nulla da fare.
Entro e porto la cartella in camera. Io e Benji condividiamo la scrivania insieme, quindi quando finisco devo sempre ordinare la mia roba.
Butto i due libri e inizio ad aprire alla prima pagina del libro di matematica. È la prima che mi voglio togliere dalle scatole.
La porta all'entrata si apre, quindi suppongo sia arrivato Benji. Sta parlando al telefono con qualcuno.
<<Quando vuoi, sei sempre la benvenuta! Si certo, ottimo, ti amo, a dopo>> ti amo?
Ma chi è questa? Quella ragazza? È riuscito grazie a me a dirle che è innamorato?
<<Jorge! Sei in camera?>> urla dall'altra parte. Apre la porta, e non rispondo nemmeno.
<<Ah eccoti, studi?>> chiede avvicinandosi alla scrivania.
No, sto fissando il muro di fronte a me.
<<Matematica.. la odio!>> sbuffo buttando la matita nel libro.
<<Vuoi una mano? Sono bravo>>
<<Magari>>
Rimane alzato piegandosi per leggere l'esercizio. Inizia a scrivere qualcosa sul mio quaderno, e intanto io lo guardo.
Mentre scrive è molto concentrato, il suo viso è serio e le labbra serrate. Da vicino noto le poche lentiggini che ha sulle guance e il naso.
<<Ecco un esempio>> mi dice finendo di scrivere.
Si gira verso di me e mi sorride. Arrossisco. Guardo il foglio. Ha scritto tre righe in due minuti.
<<Grazie>>
Che stupido! Grazie? Da quando?
<<È un piacere, se vuoi posso aiutarti con il resto>> annuisco. Mi sposto un po' dalla sedia, e gli lascio quei pochi centimetri di spazio per sedersi.
<<Ah, grazie>> si siede e mette il libro al centro per spiegarmi meglio.
Inizia a parlare e spiegarmi cose che io sfortunatamente non ascolto.
Sono troppo concentrato a fissarlo, non so il perché, ma ha un viso così carino mentre parla. Si, carino.<<È molto semplice da quel che puoi vedere>> stacca gli occhi dal libro, quindi faccio finta di aver capito.
<<Si, hai ragione>> rispondo.
<<Perfetto, il resto puoi farlo da solo, ti ho fatto un esempio qui>> mi da il quaderno. Ha anche una bella scrittura...
Mi guarda un attimo prima di alzarsi dalla sedia. Non so il perché, ma avrei preferito che continuasse a spiegarmi gli esercizi.
Ora devo cavarmela da solo..
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Che carini!Volevo ringraziarvi per
I voti e le visualizzazioni
Che abbiamo raggiunto
In così poco tempo!!Grazie :)
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- COINQUILINI - Benjey
RomansaJorge Garay è un ragazzo di 17 anni. Odia lo studio, non ha amici e sta sempre a casa. La madre, preoccupata per il suo futuro, decide di portarlo ad un college. È lì che succederanno un sacco di cose, e dove incontrerà una persona speciale..