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Pov Benji's

Oggi posso finalmente uscire dall'ospedale. Sono stato penso due giorni, e sono stati i peggiori della mia vita. Hanno telefonato a mia madre, non so come hanno trovato il suo numero, fatto sta che ora lei è super preoccupata.

Non glielo avevo detto, non volevo. Almeno sa che ora sto bene.

Mi aiutano ad alzarmi. La testa come previsto mi fa male, mi gira un po' ma hanno detto che è normale e che tra pochi giorni passerà.

Jorge non sa ancora niente, andrò direttamente al college e gli farò una sorpresa.

In testa ho una fascia bianca, l'ho notata meglio ora che mi guardo allo specchio che c'è all'entrata. Ho una faccia terribile.

Mia mamma è seduta in una sedia.

<<Benji!>> urla vedendomi. Le esce qualche lacrima dagli occhi, perché deve esagerare? Sto bene.

<<Amore ma che hai combinato!>>

<<Niente di che, ho litigato con un ragazzo>>

<<Quante volte ti ho detto di non frequentare gente del genere?!>> mi fa la predica davanti ad altre persone.

<<Non era mio amico!>> mi difendo.

<<Stavi comunque in sua compagnia>> incrocia le braccia al petto volendo per forza avere ragione.

<<Mamma, possiamo uscire a parlare?>> chiedo imbarazzato.

<<Ti porto a casa direttamente>> dice accompagnandomi all'uscita.

<<No mamma, devo andare al college>>

<<Ma se stai male!>> urla.

<<Devo andarci>>

<<Benji!>> urla vedendomi camminare verso la parte opposta.

<<Almeno posso accompagnarti?>> chiede appena mi giro.

———————-

<<Perché una rosa?>> domanda confusa appena entro in macchina.

<<È per.. Jorge>> dico.

<<Il tuo amico? Quello che è venuto a stare da noi?>> chiede ancora più confusa.

<<Si! Lui, è un amico speciale, è venuto a vedere come stavo in ospedale e ci terrei a fargli un regalo>> dico non sapendo che altro raccontare per essere il più convincente possibile. I miei non sanno che stiamo insieme, non ho avuto il coraggio!

Voglio dire, se sapessero che sono gay non so come reagirebbero. Voglio trovare il coraggio, vorrei tanto.

La mia migliore amica spesso mi ha rassicurato dicendomi che sarebbe andata bene, di trovare le parole giuste e dimostrargli che Jorge è un tipo apposto.

Ma ancora niente...

<<Ma.. sei sicuro che gli piacciano le rose? Penserà che tu ti sia innamorato>>

<<Sono i suoi fiori preferiti!>> mento.

In pochi minuti siamo davanti al college. Esco dalla macchina salutandola.

Cammino verso l'ascensore. È pomeriggio e tra qualche minuto dovrebbe tornare in stanza.

Entro nella nostra stanza dopo tanto tempo. Mi è sembrato un mese quello che in realtà è stato meno di una settimana.

Mi metto seduto ad aspettare.

Passano qualcosa come dieci minuti, e finalmente sento la sua voce fuori dalla porta.

Mi metto dietro al muro della cucina.

<<Ti richiamo più tardi, devo andare in ospedale, ciao, no tranquillo posso andare anche da solo, grazie, a dopo>> sento che chiude la porta. Faccio un sospiro e poi mi stacco dal muro, guardandolo.

Alza lo sguardo, all'inizio spaventato, poi quando capisce che sono io apre la bocca sorpreso.

<<Benji!>> urla correndo verso di me.

Mi abbraccia così forte che quasi soffoco.

<<Mi sei mancato! Perché non mi hai avvisato prima? Sarei potuto venire a prenderti>> dice staccandosi con ancora il sorriso.

<<Volevo farti una sorpresa, tieni, è per te>> gli passo la rosa che ho preso qualche minuto fa.

<<Grazie!>> sorride. Il suo sorriso però dura per poco.

<<Cosa c'è?>> chiedo un po' preoccupato vedendo il suo sguardo ancora rivolto verso la rosa.

<<Niente... è che mi sono ricordato della rosa che Ryan mi aveva regalato, non so ancora nulla di Ryan, non dico che mi sento in colpa, so che ti ha fatto del male, ma allo stesso tempo mi sento... non lo so è strano, lui non risponde più ai miei messaggi e nemmeno alle chiamate di David. E se fosse in prigione?>> chiede più a se stesso che a me.

Questo momento doveva essere perfetto, io e Jorge che "festeggiamo" per il mio arrivo, ma capisco anche che magari un po' gli manchi, erano amici prima che succedesse tutto questo casino.

Non gli do la colpa, semplicemente cerco di capirlo.

<<Mi dispiace, ma.. quindi lui non è più al college?>> domando confuso.

<<No, da quella sera>> risponde alzando lo sguardo verso di me.

Restiamo in silenzio entrambi.

<<Perché hai quella fascia bianca?>> chiede guardando la fascia che ho in testa.

<<Ah, si ecco, domani me la toglieranno, devo andare domani mattina>>

<<Bene, allora cosa ti va di fare?>> mi chiede avvicinandosi a me, legando le braccia alla mia vita e poggiando il suo mento sul mio petto, guardandomi.

<<Stare con te>> rispondo.

————————

Mi sveglio con Jorge che mi tocca dolcemente i capelli. Mi sono addormentato incollato a lui. Mi girava un po' la testa, Jorge era andato in farmacia per comprarmi qualcosa che poteva farmi passare il mal di testa, e subito dopo mi sono addormentato.

<<Hey, sei sveglio?>> chiede sussurrando.

<<Mmmh>>

<<Ti serve qualcosa?>>

<<No, grazie mille, mi è passato leggermente il mal di testa>> rispondo.

<<Menomale, domani devi stare qui a riposare, non puoi studiare se ti fa male la testa>> mi avvisa.

<<Sicuramente passerà, non è nulla di grave>>

<<Non mi interessa, domani mattina ti accompagnerò all'ospedale e poi tu starai a casa>> dice, e sembra quasi un obbligo.

<<Come vuoi tu, mamma>>

~~~~~~~~~~~
Due capitoli in un
giorno, uauu!

Ragazzi, pochi capitoli
e la storia finisce :(

Mi mancherà ma sono
comunque felice perché
vedo che vi sta piacendo💕

- COINQUILINI - Benjey Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora