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Quella notte "dormì" casa di Cara e la mattina dopo tornai a Londra, volevo tornare a casa non volevo rimanere un altro secondo lì.
Harry non mi ha chiamata, non ha fatto nulla per cercare di aggiustare quello che aveva fatto.

Quando arrivai in aeroporto a Londra c'era Niall che era venuto a prendermi perché Emily era a casa con Alison.
Niall: Hey Cheryl
Lo abbracciai fortissimo, io e Niall siamo sempre stati molto amici e gli voglio un mondo di bene, è uno dei pochi che riesce a capirmi.
Niall: come ti senti?
Io: sinceramente? una merda
Niall: passerà dai
Mi diede un bacio in fronte e andammo verso la macchina.
Poi mi accompagnò a casa.
Mi chiese se volessi che stesse con me, ma gli dissi di no.
Niall: Vuoi che Alison la teniamo noi oggi? Hai una faccia distrutta.
Io: no dai tranquillo
Niall: Cheryl sei distrutta te lo leggo negli occhi, oggi Alison rimane con noi dai, poi quando vuoi te la portiamo a casa.
Io: grazie di tutto
E Niall andò via.

Ero lì, a casa, sola, e in quella casa ogni cosa mi ricordava Harry e il nostro pazzo amore e la rabbia saliva sempre di più.
In cucina c'era una voto mia e di Harry, una delle nostre prime foto insieme, per la rabbia la strappati in mille pezzi.
Tra le lacrime feci tantissima confusione in casa, gettati cose per terra, strappai le foto, presi i suoi vestiti e li sparsi ovunque.

Ero seduta per terra a piangere e a bere vodka come se non ci fosse un domani, quando suonò il campanello, andai ad aprire, era Emily.
Emily: ei. Niall mi ha detto che sicuramente avresti avuto bisogno di un'amica
Io: vai via
Emily: ma che hai combinato?
Disse guardando la confusione che c'era in casa
Emily: Cheryl puzzi di alcol da far schifo
Emily chiuse la porta ed entrò in casa, prese la bottiglia che avevo in mano e la buttò.
Io: nooo, ne ho bisogno
Emily: Cheryl vieni a fare una doccia, hai bevuto davvero troppo
Emily mi prese per il braccio e mi portò su a fare un bagno freddo, non riuscivo nemmeno a reggermi in piedi  per quanto avevo bevuto.

Dopo la doccia mi sentivo un po' meglio, io ed Emily andammo in cucina e ci sedemmo nel divano.
Io: speravo che prima o poi mi avesse chiesto di sposarlo, non vedevo l'ora. Ora capisco perché non l'ha mai fatto, lui in realtà non mi ama, non l'ha mai fatto veramente. E il problema sai qual'è? È che io sono pazza di lui. Lui è la mia famiglia, insieme ad Alison ovviamente. E poi adesso cosa devo dire ad Alison, che suo padre è un grandissimo coglione? Che ci ha lasciate?
Emily: sai una cosa dovresti chiamarlo e dirgli che dovete mettere tutto in chiaro
Io: assolutamente no, lui ha sbagliato e se ci tiene a me chiama altrimenti che la faccia nel culo. Io non mi abbasso ai suoi livelli. Anzi sai cosa faccio? Vado via da questo schifo di casa, non ha più senso che io stia qui.
Emily: Cheryl... Io po' so che vi amate entrambi, non può finite tutto così
Io: Emily tu cosa faresti al mio posto?
Emily: proverei a mattere le carte in tavola e chiarire
Io: ok, ma questa iniziativa la deve prendere lui, non io.
Squillò il mio cellulare, era Harry ovviamente non risposi e dopo qualche minuto mi arrivò un messaggio da parte sua

Feci leggere il messaggio ad Emily che mi disse che erano belle parole e che sarei dovuta rimanere a casa per aspettarlo

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Feci leggere il messaggio ad Emily che mi disse che erano belle parole e che sarei dovuta rimanere a casa per aspettarlo. Secondo me qui c'erano troppe parole, ma i fatti mancano e sono quelli che contano.

Verso le 19 Emily andò via e rimasi di nuovo sola.
Guardai un film comico per cercare di distrarmi e sinceramente ci riuscì.
Poi cenai, anche se la cena non era delle migliori dato che il frigo era vuoto e l'unica cosa che c'era era uno yogurt banana e fragola di Alison.

Erano le 4. 30 e ancora non riuscivo a dormire così andai nel salotto dove Harry teneva le bottiglie d'alcol e trovai un'altra bottiglia di vodka, inutile dire che dopo mezz'ora avevi già bevuto un'intera bottiglia ed ero ubriaca tosta.
Non ho resistito e ho bevuto un'altra bottiglia e metà bottiglia di scotch e altri alcolici.
Mi girava la testa e non riuscivo più a reggermi in piedi.
Mi alzai per prendere il cellulare con ancora la bottiglia in mano, ma non riuscì nemmeno a fare pochi passi per il giramento di testa che caddi per terra.
Non riuscivo a muovermi, non sapevo più dove mi trovassi e in più facevo fatica a respirare

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