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Da bambino, all'età di 5 anni circa, non avevo amici perché ero troppo timido e non riuscivo a socializzare, inoltre indossavo gli occhiali.
Tutto quello che facevo era guardarli giocare nel prato della scuola dalla nostra classe attraverso la grande finestra.

Ricordo cosa l'insegnante disse i primi giorni di scuola ai miei genitori, domande come "Succede qualcosa in famiglia?" o "Vostro figlio, Jungkook ha qualche malattia specifica?"
Ma non succedeva nulla del genere e stavo bene.

Nessuno sentiva mai la mia voce, l'unica volta era per le interrogazioni e tutta la classe rimaneva stupita, iniziando poi a gridare frasi come "Allora ce l'hai la lingua" o "Sei sfigato, Jungkook!" oppure "Guardate il quattrocchi!"

Ricordo ancora quando alle medie venivo preso di mira dai soliti bulli della scuola.
Nessuno interveniva rimanevano lì a fissarmi incuriositi, ridevano o, molto peggio, filmano un video che poi sarebbe passato per tutta la scuola.

Entravo a casa e rimanevo nell'ingresso, e quando mia madre veniva per salutare, mi trovava inginocchio mentre piangevo.
I miei genitori cercarono di fare qualcosa quando ogni giorno ritornavo a casa con dei lividi.
Andarono dal preside ma la cosa peggiorò, attirando ancora di più l'attenzione su di me.

Ma un giorno qualcosa cambiò, mentre venivo insultato e pestato dai soliti bulli, un ragazzo -un po' più alto di me, dalla pelle chiara, dai capelli scuri, che faceva spiccare ancora di più la sua carnagione, e i suoi occhi neri che riuscivano a mettere in soggezione chiunque- si avvicinò per difendermi dai bulli.

Da quel giorno i bulli smisero di darmi la caccia, o almeno così sembrava, e per la prima volta incontrai una persona che divenne mio amico: Yoongi Min.
Eravamo di classi e di età differenti, ma durante la pausa pranzo eravamo sempre insieme.

Lui era il tipico ragazzo solare, che cercava di alleviare il dolore che gli altri mi infliggevano e aveva sempre il sorriso sulle labbra.

Un giorno infatti avevamo deciso di fare una promessa: "Non ci separeremo mai, ci saremo sempre l'uno per l'altro" aveva detto Yoongi.
Ogni giorno ci credevo sempre di più e per questo ci avvicinammo molto, diventando quasi inseparabili. Ci eravamo dati dei soprannomi buffi, lui mi chiamava "Kookie" mentre io lo chiamavo "Suga".

Tutto ciò mi provocava un grande calore nel petto, non sapevo cosa fosse.
Le domande più frequenti che ronzavano in testa erano "Perché rimane al mio fianco? Perché un ragazzo carino come lui voleva rimanere con uno sfigato come me? E perché sento questo calore?" ma col tempo queste domande sparirono.

Ogni giorno il mio sentimento per lui cresceva ma ero un ragazzino che non conosceva l'amore e che non era molto apprezzato.
L'unico era Yoongi, che dopo i primi due anni del liceo scomparve, mi disse che i suoi genitori si stavano trasferendo e che lui doveva seguirli.
Che ne sarebbe stata della promessa fatta? Nel mio cuore ci sarebbe stato sempre una speranza, perché lui era la prima persona con cui avevo stretto un'amicizia fuori dal comune.

Ci sentivamo tutti i giorni, parlavamo della sua nuova città, della scuola e della ragazza che Yoongi aveva conosciuto e con la quale si frequentava, ma nessun ragazzo.
Quelle parole furono come una coltellata, ero arrivato tardi. Non avevo espresso i miei sentimenti e adesso lui era di qualcun altro, tutto perché non avevo capito i miei sentimenti per lui.

I giorni passavano e la nostra amicizia iniziò a sgretolarsi, non ci sentivamo più e io piangevo per aver perso l'unica persona importante della mia vita.

Boy With Luv - Yoonkook/KookgaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora