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Mi risveglio tutto dolorante, ho perso la sensibilità in alcuni punti, ricordo solo che mi stavano pestando poi più niente.
Sento di essere in un letto, non ho il coraggio di aprire gli occhi ma devo farlo per capire dove sono. L'odore non è quello emanato dalla mia casetta che condivido con i miei amici, l'odore sembra disinfettante. Sono in ospedale?
Apro gli occhi e una persona di spalle è di fronte a me, lo riconoscerei ovunque.

«S-Suga-hyung? D-Dove sono? E come ci sono arrivato?» Gli domando con un filo di voce, il mio respiro è regolare ma ogni volta che prendo aria mi fanno male i polmoni.

«Oh, Jungkook! Ti sei svegliato finalmente. Sei nell'infermeria della scuola, ti ci ho portato dopo averti trovato per i corridoi mentre venivi pestato da quei maledetti.»

Quindi mi ha portato lui, che imbarazzo. Vorrei un suo abbraccio, un bacio o una carezza. Ma... poi ripenso alle parole di quelli lì "Ci provi con Namjoon e ora con quello nuovo, è così che prendi bei voti? Ci vai a letto?".
Perché la mia vita è un totale casino? Perché devo essere così debole?

«G-Grazie! Adesso puoi andare...» Balbetto come ogni volta che sono con lui, mi sto torturando le mani in attesa di una sua risposta.

«Non posso. Sei un mio alunno e devo prendermi cura di te. Inoltre è sera, hai dormito parecchio... adesso dovresti mangiare.»
Il suo tono è dolce, premuroso e calmo. Per favore non fare così altrimenti mi fai innamorare ancora di più di te.
Oddio, i miei amici devo avvisarli... cosa penseranno dopo che non mi hanno visto tornare? Il mio telefono è accanto al letto sopra il comodino.

«I-Io... devo avvisare... i miei ami...~Ahia!» Faccio una smorfia, non riesco a girarmi completamente, inizio a respirare in modo non regolare, il dolore è lancinante.

«Ehi, ehi... stai fermo, non devi sforzarti. I tuoi amici li ho già avvertiti io. Sono stati qui oggi pomeriggio, però il turno delle visite è finito.»
Mi prende per le spalle e mi fa distendere piano nel lettino, mi rendo conto solo ora del suo tocco e ciò mi fa rabbrividire, ma a lui non passa inosservato.
«Hai freddo? Aspetta che ti prendo una coperta più pesante.»

«G-Grazie! Di nuovo. P-Posso farti una domanda? -mi fissa negli occhi mentre mi sistema la coperta- Perché non mi... hai... abbandonato lì? Sarebbe stato meglio per tu~»

«Non dirlo nemmeno per scherzo... -Mi interrompe e inizia quasi a gridare, l'ho fatto incazzare- Non avrei mai lasciato nessuno in quello stato. Mi dispiace per quello che è successo quando eravamo piccoli... ma non permetto queste ingiustizie.»

Sento i miei occhi lucidi, una lacrima riga il mio volto e lui senza pensarci due volte la scaccia via per poi farmi un bacio sulla fronte.

«Non so bene come è stato il tuo passato, ma non permetto che si ripeta. Avrei preferito che tu mangiassi ma... direi che dovresti riposare.»

«Perché cerchi di fare il duro? Quando è evidente che non ti riesce bene farlo?»
Sorrido e poi mi mordo un labbro, il dolore si affievolisce sempre di più quando parlo con lui è come se lui fosse il mio antidolorifico.

«Non cerco di fare il duro, lo sono... -scoppio a ridere e lui si unisce a me- Comunque non so perché ma con te non ci riesco...»

Arrossisco alle sue parole, mordendomi un labbro, e un po' anche lui, distogliamo lo sguardo per evitare di guardarci in quelle condizioni. Lui si volta e senza pensarci due volte gli prendo il polso, facendo una smorfia di dolore per il movimento troppo brusco.

«Prof. Yoongi, volevo dire Yoongi-ssi... T-Ti prego... N-Non lasciarmi... N-Non voglio restare solo...»

Sposto la presa dal suo polso alla sua mano e la stringo, lui fa la stessa cosa. Posso sentire il calore che emana, la sua mano un po' più grande della mia si adatta perfettamente alla mia più piccola e fragile.
Si gira e mi rivolge quel sorriso gommoso che tanto amo.

«Tranquillo, stavo prendendo la sedia... -ride, poi lascia la presa e porta una sedia accanto al mio letto- Comunque puoi chiamarmi anche in quel modo buffo... com'era? Suga?»

Il mio cuore sta galoppando, sembra che siamo tornati ai tempi delle superiori. Mi risistemo sotto le coperte e lui me le rimbocca, prendo la sua mano, chiudo gli occhi e la stringo fino a quando non mi addormento.

Pov's Yoongi

È martedì mattina, mi sveglio un po' intorpidito e solo ora mi rendo conto di aver dormito in una sedia. La mia mano è ancora stretta dal marmocchio che dorme beato.
La sua mano così piccola e fragile che stringe la mia con la paura di essere abbandonato.
Perché questa paura per l'abbandono? Perché alcune volte mi sembra che ci stia provando con me?
Senza rendermene conto gli sto accarezzando i capelli con la mano libera, lui in risposta emette dei versetti, è così buffo.
La porta dell'infermeria si apre ed entra Namjoon che mi fissa scioccato.

«Ciao Yoongi... Che ci fai qui? Non pensavo di trovarti qui così presto...» Mi chiede il mio amico, l'ho conosciuto poco dopo essermi sistemato a Seoul.

In verità è stato Hoseok a presentarci essendo due professori si sono conosciuti mentre insegnavano nella stessa scuola. Così dopo essersi conosciuti più a fondo, me lo presentò.
Ammetto che all'inizio non mi fidavo di lui, sembrava il tipo che cerca di farsi bello per poi pugnalarti alle spalle. Almeno queste erano le mie paranoie su di lui, ma dopo averlo conosciuto ho imparato a fidarmi. È stato lui che mi ha "chiesto", per non dire supplicato, di lavorare qui come supplente.
Ammetto di essere rimasto scioccato quando me l'ha chiesto, si sentiva solo in questa scuola e inoltre mi disse che essendo bravo in musica avrei potuto insegnare facilmente.
Una scocciatura, ma almeno sarei stato pagato oltre al mio vero lavoro, poi però ieri ho scoperto che insegnerò in tre classi.
Una di queste è dove c'è il piccolo coniglietto, sono rimasto sorpreso e al tempo stesso felice perché avrei potuto capire cosa c'è che non va.
Lo leggo nella sua espressione che ha vissuto tanti problemi e che cerca di conviverci tutti i giorni.

«Yoongi? Ci sei? E da mezz'ora che mi fissi... ho qualcosa che non va?» Il richiamo del mio amico mi riporta con i piedi per terra e mi focalizzo sulla nostra discussione.

«Oh scusa ero perso nei miei pensieri. Dimmi come mai qui a quest'ora?» Chiedo alzando un sopracciglio.

«Potrei farti la stessa domanda! -accenna ad una risata e poi prosegue- Ieri sera sono venuto a sapere del povero Jungkookie. Così ho deciso di vedere come stava» È sempre così premuroso con tutti. È gentile da parte sua preoccuparsi per gli altri, a volte si dimentica pure di riguardare se stesso.

«Oh... Si, l'ho portato qui ieri finite le lezioni. Dei bastardi l'hanno pestato. Niente di rotto per fortuna, forse solo un po' il labbro ma del resto sono solo lividi. Povero ragazzo perché prendersela con lui?» Sono così frustrato che se li dovessi prendere gli spaccherei il muso ad entrambi.

«Non lo so. Ero venuto qui anche per capire il perché... sai non parla molto spesso e non l'ho mai visto con altre persone oltre ai suoi due amici. Dimmi tu invece perché sei qui a quest'ora?» Mi chiede, dovrei rispondergli sinceramente? Mi fido di lui ma ho paura di una sua possibile reazione. Io Min Yoongi intimorito dalla reazione di qualcuno. Che effetto mi fa questo ragazzino?

«Ho passato la notte qui. Non voleva rimanere solo, ha come una paura verso l'abbandono.»

«Avrei dovuto capirlo... Dal modo in cui ti tiene la mano ho capito due cose. La prima è come hai detto tu ha paura di restare da solo, avrei dovuto immaginare che hi passato la notte qui... visto che indossi gli stessi vestiti di ieri..»

Giustamente mi a notare che non ho fatto una doccia e non mi sono cambiato gli abiti, grazie. In sostanza mi stai dicendo che puzzo e lo dici con un ghigno nella faccia.

«E la seconda cosa che avresti capito cosa è?» Chiedo curioso e con l'ansia che inizia ad invadere tutto il mio corpo.

Boy With Luv - Yoonkook/KookgaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora