"A Jung Hoseok da Min Yoongi.
Non so quando leggerai questa lettera, ma con questo voglio levarmi tutti i pensieri.
Sono stanco di tutto, non ho più voglia di vedere Jungkook in quello stato, non posso fare niente per aiutarlo e lui in un certo senso non vuole essere aiutato. Salutami Jin e digli che anche se non glielo mai detto gli voglio bene, a Nam digli grazie per tutto quello che ha fatto per me e per tutto l'aiuto che mi ha dato, a Jimin e Taehyung, anche se non conosco abbastanza bene, posso dire che mi ha fatto piacere conoscerli. A Jungkook non ho niente da dire credo che lo rivedrò tra qualche ora ovunque lui sia, e a te Hoseok amico mio, mi mancherai la tua bellissima solarità e sempre con il sorriso nelle labbra, spero che non lo perderai. Quando sarai arrivato fin qui io sarò già saltato giù dal tetto del nostro appartamento.Grazie per tutto,
Yoongi."Hoseok era scioccato, le lacrime gli rigavano il viso, ma non si diede per vinto. Corse fino all'ultimo piano, aprì la porta e lo trovò nel cornicione pronto a buttarsi giù.
«FERMO! NON FARLO! TI PREGO!» Urlò il rosso cercando di fermarlo dal fare la cosa più stupida di sempre.
«PERCHÉ NON DOVREI FARLO? HO PERSO TUTTO, LA MIA FAMIGLIA E ADESSO ANCHE LA PERSONA CHE AMAVO!» Rispose a sua volta Yoongi, non intenzionato a spostarsi.
«NON È VERO! TU HAI ANC~» Hoseok venne interrotto da una telefonata, che chiuse immediatamente, poi ne ricevette un'altra e un'altra. Vide il numero ed era Tae, rispose e iniziò ad urlare.«CHE VUOI? SONO OCCUPATO»
«SI È SVEGLIATO!! J-JUNGKOOK È SVEGLIO!» Urlò Tae, questa fu una benedizione. Ma in quel momento doveva parlare con Yoongi, mise il muto e continuo a parlargli.
«YOONGI! È SVEGLIO! LUI SI È SVEGLIATO!» Gli urlò sperando che lui non si buttasse giù.
«NON È VERO! LO DICI SOLO PER NON FARMI BUTTARE, PER NON LASCIARMELO RAGGIUNGERE.» Disse e in un certo senso poteva avere ragione se stesse mentendo.
«NON È VERO! TIENI PARLA CON TAE MI HA CHIAMATO PER DIRMELO.» Tolse il muto dalla chiamata e lo fece strisciare fino al cornicione in cui si trovava, lui lo prese e lo portò all'orecchio.
«Taehyung si è d-davvero svegliato?» Chiese balbettando e sentendosi in ansia.
«Oh! Yoongi? SI È SVEGLIO, aspetta te lo passo.» Si sentì una piccola interruzione e poi la sua voce attraverso il telefono lo fece risvegliare.
«Y-Yoongi? Dove sei? Voglio vederti!» Disse Jungkook con voce flebile, ma il bianco lo sentì forte e chiaro.
«Sto arrivando piccolino!» Disse chiudendo la chiamata e scendendo dal cornicione per poi scendere le scale per andare all'ospedale.
Il cuore di Hoseok si calmò e gli corse dietro, perché anche lui voleva andare a trovarlo adesso che era sveglio.
Arrivati in ospedale Yoongi si fiondò immediatamente nella camera e non appena entrò il suo sguardo incontrò quello del più piccolo. A passi svegli lo raggiunse e poggiò le sue labbra sue quelle di Kookie in un bacio bisognoso e dolce. Il piccolo rimase piuttosto scosso non si sarebbe aspettato ciò dal suo Hyung, lui non ricordava nemmeno le ultime parole che si erano dette prima di cadere nel buio. In quel momento Yoongi era al settimo cielo, se avesse fatto quel salto nel vuoto si sarebbe perso tutto di lui.«Ti amo!» Gli sussurrò non appena si staccò dalle sue labbra.
«C-Cosa? C-Cioè tu... io... anche io...» Disse confuso Jungkook, non si sarebbe aspettato quelle sue parole da Suga.
Yoongi gli accarezzò la guancia e il piccolo arrossì e abbassò il viso. Gli altri in quel momento li guardavano chi in modo affascinato e chi un po' infastidito, ovvero Tae.
Lui non voleva che il suo migliore amico, che poi era anche il suo fratellino visto il bene che gli voleva, si fidanzasse con Yoongi ma non poteva deciderlo lui quindi si arrese ma al primo passo falso si giurò di ucciderlo.
Li lasciarono da soli, uscirono fuori e i due si fissarono a lungo negli occhi prima di parlare.«Quindi è tutto vero? Non sto sognando?» Disse quasi spaventato Jungkook, temeva che da un momento all'altro si sarebbe svegliato e tutto fosse rovinato.
«No piccolo. È tutto vero... mi dispiace solo averlo capito tardi. Scusa...» Rispose Yoongi, in quel momento avrebbe dovuto contenersi dal non piangere ma non ci riuscì, scoppiò in lacrime e il piccolo rimase sorpreso.
«Sai sono poche le volte in cui ti ho visto piangere, potrei contarle sulle dita.» Scherzò il moro facendo spuntare un sorriso sulle labbra dello hyung. In quel momento Yoongi stava pensando se dirgli la verità e togliersi quel pensiero.
«Jungkook... devo dirti una cosa» E il marmocchio, come lo chiamava lui, si preoccupò pensò al peggio "E se mi volesse lasciare? Ma ci siamo appena messi insieme più o meno anche se non me l'ha chiesto."
«Dimmi... Sai che puoi dirmi tutto e che non ti giudicherei mai per quello che fai» Disse cercando di calmare più se stesso che lo hyung che era visibilmente ansioso.
«Ricordi il giorno in cui mi dovevo trasferire?» Chiese Yoongi e la mente di Jungkook ritornò a quel momento e annuì con la testa.
«I miei genitori mi hanno detto che non volevo partire perché volevo stare accanto a una persona e che correndo verso la mia stanza sono scivolato giù per le scale sbattendo la testa. Poi mi portarono nell'ospedale più avanzato a Deagu e dopo il mio risveglio non ricordavo nulla, l'unica cosa era la mia promessa con te. Col tempo ho ricordato tutto, più o meno, ma non sono mai riuscito a ricordarti e ciò mi faceva stare male. Io voglio davvero ricordarmi di te e in questi ultimi giorni ho ricordato solo una cosa...» Si interruppe e Jungkook rimase scioccato, adesso si spiegavano alcune cose che lui non capiva.«Adesso mi spiego perché quel pomeriggio eravate scappati via, ero venuto a chiederti di vivere con me. Ti volevo accanto sempre, ma così non è stato, mi dispiace... e sapere che non ti ricordi di me mi fa sentire ancora più triste. Ma sono felice che stai ricordando qualcosa, quindi dimmi cosa hai ricordato?» Chiese curioso Jungkook.
«H-Ho ricordato quel giorno sotto l'albero della scuola...»
STAI LEGGENDO
Boy With Luv - Yoonkook/Kookga
Fanfiction[COMPLETATA] Da bambino, all'età di 5 anni circa, non avevo amici perché ero troppo timido e non riuscivo a socializzare. Venivo perseguitato dai bulli, ma tutto cambiò quando una persona si immischiò per difendermi. Diventammo amici e questo rese i...