Capitolo 2

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Grazie al cielo le lezioni erano finite ma Taylor non mi aveva ancora mollato quel giorno. Lo trovai stranamente sdolcinato ad assicurarsi che non perdessi in quella scuola immensa, quasi nauseante. <<Come torni a casa ?>> mi chiese quest'ultimo.
<<Oh, mi vengono a prendere >> disse mentre scrutavo il parcheggio in cerca dell'auto di Adam. Un clacson attirò la mia attenzioni così salutai Taylor e mi diressi verso l'auto dai vetri oscurati.
<< Hey, Lady Jane >> quel soprannome mi era rimasto dal nostro primo incontro, creava sempre sensazioni contrastante in me.  Sinceramente mi piaceva da impazzire, era come se avessi una parte importante della mamma con me. Però alle volte mi ricordava ciò che avevo perso, era come ricevere un pugno allo stomaco.  Entrai in auto e chiusi lo sportello allungandomi verso Adam, gli scoccai un bacio sulla guancia.
<<Tutto bene? >> mi chiese.
<<Se con tutto bene intendi 'hai picchiato nessuno ?' No , non ho picchiato nessuno >>dissi ridacchiando per la sua espressione buffa. <<Per il momento>> aggiunsi ma non furono quelle parole ad attirare la sua attenzione.
<<Chi era quello accanto a te? >> Istinto protettivo modalità On, Adam ricopriva più ruoli di quelli che io gli volessi affibbiare, tra cui cane da guardia.
<<Taylor >> dissi ovvia con un'alzata di spalle, come se lui avesse potuto sapere chi fosse.
<<E hai conosciuto qualcun altro? >> chiese assottigliando lo sguardo.
<<Si, certo>> quando mi lanciò un'occhiataccia mi scomodai di elencargli i nomi degli altri ragazzi che avevo conosciuto.  <<Kane, Landon e Hacson >> soffocai una risata aspettando il suo commento stizzito. Amavo infastidire Adam esattamente come lui amava infastidire me.
<<Tutti maschi, nessuna ragazza>> La sua non era una domanda, ma una constatazione.  Scossi la testa divertita e alzai il volume della radio. Trasmetteva Walk This Way, di Run-DMC con gli Aerosmith, per tutto il tragitto cantammo a squarciagola. La scuola non era molto distante dalla nuova casa per fortuna. Sfortunatamente avevamo dovuto lasciare l'appartamento che avevamo prima perché era troppo distante dalla nuova scuola. Tutto sommato quella casa non era per nulla male. Entrai in casa e lanciai lo zaino e le scarpe per poi tuffarmi nel divano. Adam mi seguì a ruota posando i piedi sul tavolino di legno.
<<Stasera lavori ?>> chiesi ad Adam  che in risposta scosse la testa. <<Serata film ?>> proposi speranzosa, anche se cercai di non far trasparire nessuna emozione dalla mia voce.
<<Ci sto >> la serata film avveniva almeno una volta alla settimana, in realtà partivamo già dal pomeriggio se non avevamo niente da fare. Pensavamo a che film guardare, preparavamo schifezze da mangiare e ci abbandonavamo al divano per un intera serata. Ed ordinavamo la pizza, la pizza non poteva mai mancare.
<<Ok , lista dei film >> pronunciò Adam, ci pensai per pochi secondi illuminandomi all'improvviso.
<< Peppermint,  Homefront, Mercenari e John Wick >> sorrisi vittoriosa.
<<Di nuovo Peppermint? >> Lo guardai con  una espressione che diceva " sul serio mi fai questa domanda?". Non ne avevo mai abbastanza dell'angelo della vendetta.
Passammo buona parte del pomeriggio e della sera a guardare film.  A cena mangiammo pizza
-ovviamente- e ci addormentammo sul divano. 

<<Jane , dannazione. Ci siamo addormentati >> Adam mi scuoteva come se non ci fosse un domani, a mala voglia aprii gli occhi mugugnando qualcosa di incomprensibile anche a me stessa. Per me non era un problema -tutt'altro- se non andavo a scuola e rimanevo a letto a dormire, quello sì che era il Paradiso.
<< Perché cazzo la scuola inizia così presto >> imprecai quando Adam mi scosse ancora. Arrancai fino al piano superiore, indossavo ancora i vestiti del giorno prima. E anche se avevo una grande necessità di fare la doccia constatai che non c'era tempo sufficiente. Legai i capelli in una coda alta, mi lavai la faccia e i denti.  Poi mi truccai come mio solito, cioè non più di cinque cosmetici, due dei quali la crema e un balsamo labbra. Indossai una maglietta nera con uno scollo quadrato,  jeans strappati chiari, le mie Nike di fiducia e il giubbotto di pelle.
<<Jane>> urlò Adam dal piano di sotto. Quanto gli piaceva starnazzare di prima mattina, pensai.
<<Arrivo, arrivo  >> urlai di rimando per farmi sentire dal piano di sotto che raggiunsi pochi istanti dopo. Il tragitto in macchina non fu dei migliori, Adam non aveva mai guidato in modo così sconsiderato. E tutto per arrivare in orario a scuola, ridicolo. Arrivai a scuola due minuti prima del suono della campana, con estremo sollievo del mio tutore. Smontai dall'auto che ripartì con una sgommata, esibizionista.
<<Wow , hai per caso visto un fantasma?>> scherzò il nuovo "amico".
<<Diciamo che non è stato il mio risveglio ideale , Taylor >>  era stato un risveglio di merda.
<<E si vede  >> guardai storto Kane che aveva stampato in faccia un sorrisetto sinistro.
<<Grazie eh>> ci dirigemmo in classe cercando di non entrare dopo il prof. Osservai i banchi stranita, la classe era talmente affollata che i banchi erano attaccati tre alla volta. In vita mia non avevo mai visto classi così piccola da costringere gli alunni ad avvicinare i banchi. Beh, entravano molte più persone, ingegnosi i Babbani. Non so come mi ritrovai di nuovo tra Kane e Landon. Dopo neanche cinque minuti mi persi tra i miei pensieri.
<<Signorina McCroy! >> Una gomitata alle costole mi fece risvegliare dal mio stato di trance.
<<Che c'è? >> urlai massaggiandomi la parte dolorante. La professoressa mi guardò sbalordita, ignara che ce l'avevo con il ragazzo al mio fianco e non con lei.  Oh, cazzo . Ecco, visto non sono io che combino casini, mi ci ritrovo e basta. Ero per i fatti miei, non stavo disturbando nessuno. E poi... Bam, la prof mi avrebbe linciato lì davanti a tutti.
<<Mi può dire cos'ha di più importante da pensare della mia lezione? >> Quel che è fatto è fatto, pensai. Quindi non mi premurai neanche di chiederle scusa.
<<Certo... Non è nulla di personale ma tutto è più interessante della sua lezione >> dissi ovvia, okay forse il mio essere così schietta non migliorava la mia posizione. Però l'onestà era qualcosa che doveva essere apprezzata.
<<Fuori dalla mia classe! >> puntò l'indice laccato di rosso verso la porta enfatizzando le sue parole. Prima ora del mio secondo giorno di scuola, ed ero stata sbattuta fuori dalla classe. Ottimo lavoro Jane, ora si che ti riconosco. Persino la me interiore era ironica. Decisi di gironzolare per la scuola. Forse la palestra a quell'ora poteva essere vuota, nella mia vecchi scuola alle prime ore era sempre libera. Così mi diressi lì, entrai cautamente per assicurarmi che non ci fosse nessuno. Non c'era l'ombra d'anima viva, così mollai lo zaino a terra e presi una palla da basket. Passai la palla tra le gambe un paio di volte, poi feci un tiro. Canestro! Feci uno strambo balletto della vittoria, felice di essere la sola a poterlo vedere. Continuai a giocare finché non mi accorsi di un'altra presenza . Alzai gli occhi al cielo riconoscendo il megalomane del giorno prima.
<<Che fai qui ?>> mi chiese con sguardo sorpreso, ma non durò molto perché venne spazzato via da un muro troppo spesso per essere penetrato.
<<Potrei farti la stessa domanda >> risposi infastidita da quel ragazzo.
<<Non si risponde a una domanda con un'altra domanda >> sorrise beffardamente mettendo in mostra una fila di denti bianchi e una fossetta sulla guancia destra.
<<Guarda un po' , l'ho appena fatto >> sorrisi falsa a Liam, se voleva giocare a chi odiava di più l'altro io avrei senz'altro vinto.
<<Niente male per una ragazza>> fece cenno al canestro e al pallone, alzai le spalle indifferente. Che voleva dire con "Per una ragazza?". Oltre che stronzo era anche misogino? La campanella suonò, segno che la lezione era finita . Mi avviai verso l'uscita e Liam non mancò di farmi notare che avevo ancora la palla in mano. Feci qualche passo indietro e tirai la palla da metà campo. Ancora una volta avevo fatto canestro, un canestro da tre punti. L'espressione di Liam era unica in quel momento, la sorpresa dipinta in volto.
<<Niente male per una ragazza >> senza aspettare risposta me ne lasciando che fosse lui a sistemare il pallone nell'apposito cesto. Quando iniziai a pensare di non riuscire a resistere alla giornata la campa della pausa pranzo suonò facendomi sospirare pesantemente. Quella volta al tavolo mi sedeva di fianco solo Kane. Passai dieci minuti a giocherellare con il cellulare, ignorando tutta la sfilza di messaggi che avevo da leggere. 
<<Hey ,ragazzi>> alzai lo sguardo dal telefono presa dalla curiosità di quel ragazzo familiare. Che lo conoscessi già?
<<Hey , Mason >>i ragazzi parlarono all'unisono, inquietante.
<<Hey,  tu sei quella che ha preso in pieno Liam>> Ora venivo riconosciuta così? Meglio della "ragazza con il culo in aria", a come Adam ieri mi avesse trascinata in presidenza. Pensai alla mia entrata del giorno prima e quasi non ridacchiai davanti a tutti.
<<Per la cronaca è stato il pallone gonfiato a venirmi addosso, per mia sfortuna >> Kane mi interrotte guardandomi negli occhi con un sopracciglio inarcato.
<<Il pallone gonfiato è il mio migliore amico >>disse divertito, cercando di non ridere.
<<Ciò non cambia la mia opinione su di lui >> cercai di nascondere l'imbarazzo per la brutta figura fatta, ma d'altro canto ero stata onesta. Amico o no, lui era stato un grandissimo stronzo. Ed io a stronzaggine me ne intendevo parecchio. Guardai Mason con più attenzione e come se mi si fosse accesa una lampadina in testa. <<Aspetta un secondo, tu sei il fratellino di Tyson?>> mi ricordavo di lui, più o meno. Io e suo fratello eravamo migliori amici da anni ormai, nonostante la differenza di età. I suoi genitori avevano aiutato molte volte me ed Adam in momenti di difficoltà. Però con Mason non avevo mai fatto parlato prima di quel momento. Qualche volta ci eravamo visti ma solo qualche anno prima, era molto cambiato da allora.
<<Jane? Non ti avevo riconosciuta>> Lui e Tyson erano conosciuti per le numerose feste fatte a casa loro. E per la polizia che irrompeva in casa loro , ogni volta. Chissà cosa ci trovavano di divertente a chiamare la polizia i vicini di casa.
<<Eri tu quella che parlava innumerevoli pomeriggi con sua mamma?>>disse Landon con un sorrisetto fugace, facendo scoppiare i ragazzi a ridere. Era vero, Margareth era l'unica figura materna che avessi . Prima che potessi parlare, l'attenzione si spostò sul ragazzo che si sedette al mio fianco.
<<Ciao nervosetta >> che ragazzo fastidioso, pensai. Stavo per ribattere ma una ragazza mi precedette. Dannazione, ma perché mi interrompevano tutti? Iniziavo ad infastidirmi, e anche tanto. Una ragazza per così dire, sembrava più una bambola gonfiabile mal riuscita. Mi venne da ridere al pensiero, ma cercai di trattenermi. E Adam che pensava che non avessi autocontrollo.
<<Hey, Liam. Ti va se ci andiamo a fare un giro ?>> Oh mio Dio! La sua voce era anche peggio della sua faccia. Per lo shock avevo gli occhi sbarrati e  un'espressione di disgusto sulle labbra, questa volta una fragorosa risata abbandonò le mie labbra senza che potessi accorgermene.
<<E tu che ci guardi? >> mi chiese con fare altezzoso, alzando il mento e gonfiando il petto. Così sembrava una gallina, anche questa mal riuscita.
<< Sicuramente niente di bello>> ridacchiai, forse Adam aveva ragione sul mio controllo.
<<Tesoro è invidia >> ribatté con tono convinto, credeva davvero di essere irresistibile.
<<Si, l'invidia di assomigliare a una bambola mal riuscita, tesoro>> gli schiacciai l'occhio con fare complice facendo ridere tutti al tavolo.
<<Amanda, smamma>> Liam cercava di trattenersi dalle risate, con scarsi risultati. La ragazza,  anche se indispettita, fece come gli disse Liam. Presi le mie cose e mi alzai, decisa di averne abbastanza della mensa per quel giorno.
<<Dove vai?>> chiese Taylor confuso.
<<In classe >> come se mi avessero sentito in cielo, la campana suonò.
<<Inquietante >> mormorò Liam. Alzai gli occhi al cielo e proseguii per la mia strada.

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Un altro capitolo ,
spero vi piaccia .
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e un stella☆
Grazie
da R.

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