Capitolo 26

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Sono seduta sulla tazza del water muovendo i piedi in modo alternato. Destro sinistro, avanti indietro. Aspetto che la mamma finisca di fare le mie trecce alla francese. Non so perché si chiamino così, però mi piacciono. Soprattutto perché così mamma è contenta , perché gli piace passare molto tempo con me. E per me era lo stesso.
<<Abbiamo finito piccola Lady Jane>> sorrisi e mi alzai dalla tazza. Incominciai a saltellare facendo svolazzare le trecce, in casa eravamo solo io e la mamma. Papà era andato ad accompagnare Olly a casa di un suo amico. È stato molto cattivo con me prima di andarsene, non mi aveva fatto andare con lui a giocare. Beh, peggio per lui. Mamma mi ha detto che faremo una torta grande grande, con la crema gialla e le fragoline. La mia preferita. Alla faccia tua Oliver. Anche se non gliel'avevo detto di persona, perché mamma dice che non devo dire o fare cose brutte alle persone. Salgo a fatica sullo sgabello difronte al bancone dove mamma sta preparando gli ingredienti per la torta. All'improvviso papà apre la di casa, il suo sguardo però, non è allegro e luminoso come sempre.
<<Stanno arrivando>> quelle due parole erano semplici , ma in quel momento mi parvero incomprensibili. Incomincio a pormi tantissime domande. Chi stava arrivando? E perché papà era così impaurito? Perché sentivo che la felicità era improvvisamente finita?
<<Jane vieni, andiamo nella tua stanzetta>> dice mamma prendendomi per la mano, così corriamo in camera. Mamma pesca da sotto il letto uno zainetto rosso, non l'avevo mai visto prima. Mi fece indossare il mio cappottino rosa e lo zainetto.<<Okay mia piccola Lady, ora facciamo un gioco, ti va?>> sorrido felice all'idea di giocare. <<Verranno delle persone e tu devi rimanere nascosta fino a quando io o papà non ti veniamo a prendere>> annuisco. Mamma apre l'armadio e sposta i vestiti da un lato, poi sposta un'asse che non sapevo si potesse togliere. Mi fece entrare e mi fece segno di fare silenzio, poi richiuse e tutto fu' buio. I minuti passavano, ma mamma e papà non tornavano. Improvvisamente sento dei rumori fortissimi, come i fuochi d'artificio o i film d'azione che papà vedeva.
Sento dei passi pesanti e mi copro la bocca per non fare sentire il mio respiro. Il mio petto faceva su e giù velocemente. E avevo paura che mi sarebbe potuto venire un altro attacco dove non respiravo. C'era sempre stata la mamma con me . Era lei a infondermi coraggio , ma lei non era con me in quel momento .
<<Non è qui>> disse una voce. Sospirai di sollievo quando sentii i passi allontanarsi, la luce mi acceca tutto d'un tratto. Mi avevano trovato, un uomo alto e spaventoso mi prese bruscamente per una spalla e mi tirò fuori dall'armadio. Mi prende per le trecce e mi trascina in soggiorno, mi faceva tanto male e piagnucolai cercando di farlo smettere. C'è rosso ovunque. Sangue. E uomini a terra. Erano ... morti? Mi guardai in torno impaurita e poi vidi mamma e papà sbucare dalla cucina. L'uomo mi punta una pistola alla testa, incominciai a piangere più forte, speravo che tutto fosse solo un sogno.
<<Vi avevamo avvertiti>> la pistola fece uno strano rumore e la mamma provò a venire da me. Ma un uomo la blocca.
<<Chiudi gli occhi Jane, fidati >> mi sussurra, così chiudo gli occhi ma le lacrime non smettono di scendere sulle mie guance. L'unica cosa che sento è uno sparo, e la presa sulle mie trecce viene lasciata. Apro gli occhi lentamente, forse non dovevo a aprirli però .
L'uomo che mi teneva prima ora è a terra ricoperto di sangue. Ma anche papà. Mi avvicino velocemente a lui e lo guardo. Una lacrima scivolava velocemente sulla sua guancia.
<<Vi amo tutti e tre , tu ,la mamma e Olly , mi avete reso un uomo felice. Non smettere mai di sorridere Jane McCroy. Sii fiera di portare il tuo nome e ...>> un colpo di tosse lo blocca .<<... prenditi cura di tuo fratello>> continuò a tossire per un paio di secondi . Ad ogni colpo del sangue fuoriesce dalla sua bocca . Continuai a sentire colpi su colpi di pistola. Mentre io avevo la testa poggiata sul petto di papà e gli occhi chiusi. Mi alzai e mi guardai in torno. Non c'era più nessuno. Solo mamma. Corsi da lei e mi abbraccia, un ultimo colpo. Mi avevano portato via papà ed ora anche mamma. Incominciai a singhiozzare mentre lei cadeva a terra. Almeno Olly stava bene. Era al sicuro. Mamma prese a parlare sforzandosi di non chiudere gli occhi. Ma io sapeva che da lì a poco tempo sarebbe sprofondata in un sonno profondo e infinito .
<< Ricordati tesoro mio, Adam Smith. Tieni questa foto con te. Quando lo vedrai saprai che è lui dal suo sguardo gentile. Nasconditi ti troverà lui. Jane ricordati che mamma e papà ti vogliono bene. Quando sarai triste o sola , stringi questo a te>>

<<Jane svegliati. Jane!>> aprii gli occhi ma era come se fossi in uno stato di trans, sentivo tutto come se fossi sott'acqua. La testa era pesante e faceva freddo, qualcuno mi strinse tra le braccia. Alzai lo sguardo e vidi quegli occhi blu oceano che tanto mi facevano impazzire quanto infuriare.
<<Stai bene?>> annuii, anche se dentro mi sentivo morire.
Gli incubi erano tornati, pensavo di essermene liberata da un pezzo e invece no. La visione di quelle immagini che mi aveva ridotta così, le avrei riviste di nuovo. Notte dopo notte. Ogni volta che avrei chiuso gli occhi. Improvvisamente mi sentii mancare l'aria, la presa su di me diminuì, o almeno così mi sembrò.
<<Jane, respira. Sei a casa, tu stai bene, Olly sta bene. Era solo un brutto sogno, solo un ricordo. Passerà, te lo prometto>> il respiro piano piano era tornato come prima, le parole di Liam mi avevano aiutata. Eravamo ancora abbracciati e inalare il suo profumo era una cosa meravigliosa. Aprii gli occhi, non mi ero neanche resa conto di averli chiusi, guardai Liam in faccia e gli sorrisi debolmente. Poi notai gli sguardi di Ty , Adam , Luke e Jace, avevo bisogno di rimanere sola. Mi alzai dal divano e mormorai un 'vado in bagno '. Camminai lentamente, mi sentivo frastornata. Entrai in bagno e mi lavai la faccia, guardandomi allo specchio potevo vedere il mio viso pallido, le labbra increspate e i miei occhi spenti. Mi sedetti a terra appoggiandomi alla vasca anche se fredda. Qualche lacrima rigò il mio viso. Bussarono alla porta e mi asciugai velocemente le guance.
<<Posso ?>> chiese sbucando dalla porta, annuii soltanto. Per quanto avessi voluto non avrei avuto la forza di spiccicare parola.
<<Vuoi parlarne?>> disse sedendosi sul pavimento di fianco al me, scossi la testa in segno di negazione.
<<Qualunque cosa sia passerà, non ti lascerò sola , okay ? Anche se dovessi prendermi a calci nel culo>> feci una piccola risata o ci provai, lo guardai negli occhi e gli porsi la domanda che volevo chiedergli da tanto .
<<Perché? Perché fai tutto questo?>> il tutto non era altro che un sussurro.
<<Perché a te ci tengo>> quelle parole mi spiazzarono perché com'era possibile ignorarlo? Com'era possibile che lui tenesse a qualcosa di marcio? Non avevo risposte nella mia testa e non sapevo come trovarle. Ma sapevo che per me era lo stesso.
<<Ti va di venire con me? Voglio farti conoscere una persona>> dissi con la voce rauca.
Lui mi guardò con un sorriso stranito ma accettò senza fare domande, ci alzammo dal pavimento e uscimmo dal bagno.
<<Andiamo a fare un giro>> dissi ad Adam. Con Jace ancora non parlavo, cosa a cui dovevo rimediare al più presto, ma non in quel momento.
<<E dov'è che vai in pigiama?>> chiese Luke, mi guardai i pantaloni del pigiama e scoppiai a ridere.
<<Ho il tuo cambio d'emergenza in camera se vuoi>> guardai Jace, senza dire niente lo seguii in camera sua. Mi diede le mie cose e quando stava per andarsene lo fermai.
<<Jace >>
<<Ne parliamo un'altra volta>> mi sorrise. Lo abbracciai e poggiai la mia testa sul suo petto, prima di uscire mi lasciò un bacio sulla testa. Indossai il leggings che avevo lasciato lì e la canottiera. Poi mi rinfilai la felpa di Jace, passai in bagno a lavarmi i denti e poi in soggiorno.
<<Jane >>
<<Si?>> guardai Adam.
<<Tu ti ricordi che hai lasciato a casa nostra le ragazze, vero?>> No, affatto.
<<Ci penso io >> sospirò in fine capendo la situazione.
<<Grazie >>
Finalmente io e Liam potemmo uscire di lì.
<<Allora, dove mi porti ?>> chiese Liam.
<<Sorpresa >> dissi. Dopo minuti e minuti , riuscii a convincerlo a farmi guidare il suo pick-up. Vittoriosa misi in moto e mi diressi verso la meta.

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