Erano passati pochi giorni dall'incidente, mi sentivo costantemente debole, il petto in fiamme e la testa affollata. Non facevo altro che pensare a Liam, costantemente. I giorni in ospedale erano sempre gli stessi, noiosi e troppo lunghi. Ma non quel giorno perché Molly, Halley e Cloe erano venute in ospedale su mia richiesta. All'inizio non volevo che Molly lo sapesse, ma dopo quello che aveva passato non volevo che stesse ancora male per aver perso un'altra amica. Le dovevo delle spiegazioni. Ed era un ottima compagnia via sms quando ero sola. Avevo chiesto a Cloe un favore in particolare, ed in quel momento mi stavo fissando osservando il suo capolavoro, non che fosse chissà quale cosa, ma mi fece sentire come tornata piccola. I capelli neri incorniciavano il mio viso pallido privo di colore, le mie labbra increspate e i miei occhi azzurri e freddi come il ghiaccio. Le ragazze mi sorrisero, come a dirmi di aver avuto una bella idea. Avevo chiesto a Cloe di farmi tornare i capelli del mio colore originale, il nero, invece del colore chiaro di prima.
<<Molto meglio>> mi girai a guardare la persona che aveva parlato, così come le ragazze. Troy mi guardava sorridendo dalla soglia della porta, ricambiai il sorriso felice di rivederlo dopo qualche settimana.
<<Come stai T?>> chiesi tornando a sedermi sul letto e battendo la mano su esso, per fargli segno di sedersi con me. <<Ragazze lui è Troy, Troy loro sono Molly, Cloe e Halley>> le ragazze lo salutarono sedendosi sul divanetto della stanza. Avevo una stanza da sola, dato che la mia permanenza sarebbe durata più di quanto avessi voluto, la stessa di quando mi ero risvegliata quel giorno. Non avevo notizie di Liam, ogni volta che qualcuno provava a dirmi qualcosa su di lui lo bloccavo sul nascere. Non volevo farlo soffrire, non a causa mia.
<<Se tutto va bene, al più presto avrò dei nuovi polmoni>> istintivamente l'abbracciai, la sua espressione era neutra quando lo fissai in volto. Era salito in alto nella lunga lista dei trapianti, ciò significava che i suoi polmoni stavano cedendo, ma che presto avrebbe potuto ricominciare a vivere come un ragazzino. La vita gli aveva tolto fin troppo per i pochi anni che portava sulle spalle.
<<Che c'è che non va?>> era una bella notizia, anzi ottima. Ma lui non sembrava della mia stessa idea.
<<Non voglio sperarci troppo, sappiamo entrambi come funzionano queste cose>> sospirai annuendo. Lo capivo, c'era già passato e ci stavo passando anch'io, in quella situazione di merda.
<<Nono, invece speriamo entrambi, la delusione passa anche se riempe la nostra vita più della speranza>> gli passai una mano tra i capelli , scombinandoglieli. Quando stavo per parlare presi a tossire, il petto era un'unico blocco, la gola bruciava e la testa sembrava essere da tutt'altra parte.<<Ragazze, benvenute all'inizio del sonnellino di Jane McCroy !>> disse Troy divertito.
<<Posso rimandarlo>> dissi con voce stanca. Le forze mi abbandonavano sempre di più in quei giorni, più passava il tempo più stavo male. Oltre al dolore fisico c'era anche quello mentale, il rivivere tutto dopo tutti quegli anni...
<<Certo, dillo all'infermiera dai capelli rossi. Quella ti viene a cercare per tutto l'ospedale se sei fuori dalla stanza all'orario prestabilito>> scoppiai a ridere rassegnata. Le ragazze mi regalarono un bacio sulla guancia, uno per ognuna. Anche Troy tornò nella sua stanza per riposare. Continuando a osservare il soffitto dal colore bianco, le palpebre si fecero pesanti e il respiro, per quanto debole , costante.Liam
Non la vedevo da settimane. I suoi occhi freddi come il ghiaccio, le sue lunghe ciglia, i suoi capelli che sembrano zucchero filato, se ci si pensava bene. Credeva davvero che non avrei mai scoperto che stava male, che era stata ricoverata. Quando Adam era venuto in camera mia , Jace mi aveva già detto tutto. Ma lei non poteva saperlo, se voleva che gli stessi lontano, l'avrei fatto. Gli avevo fatto una promessa, l'avrei aspettata e non sarei andato via, non se lei non fosse stata con me. Mi facevo informare dai ragazzi, a scuola non veniva dal giorno dell'incidente. Molly mi aveva tenuto informato ogni giorno, passava molto tempo con Jane e messaggiavamo quasi tutto il giorno. Non potevo che essere felice che avesse trovato un'amica così dolce. Qualche volta ero andato a trovarla, entravo nella sua stanza pochi attimi mentre dormiva, prima che un infermiera potesse scoprirmi o prima che si svegliasse. Una notifica illuminò lo schermo del mio cellulare. Era Molly, mi aveva mandato una foto. Jane, era seduta sul letto e difronte a lei Troy. Ero andato a trovare anche lui, una scusa in più per recarmi in ospedale. Guardando la foto Jane mi sembrava diversa, non capivo cosa ci fosse di diverso sino a quando... i suoi capelli. Erano di un colore corvino che rendeva i suoi occhi ancora più chiari se era possibile. Aveva un'espressione corrucciata sul volto e dolce, mentre passava una mano sulla testa del ragazzino. Mi persi a guardarla, anche se era solo una fotografia i miei battiti erano aumentati.
Senza che ne capissimo niente ci eravamo avvicinati. La sua mancanza a scuola , a casa ... , la sentivo costantemente. Come se una parte di me fosse lì, ma l'altra era con lei, segregata nel suo cuore. Avrei avuto il senso di pienezza solo e soltanto quando fossi stato vicino a lei.
Come quando la guardavo dormire, potevo notare la sua calma e la dolcezza, era in pace con se stessa. Quando stavamo insieme, certe volte aveva lo stesso sguardo, non potevo che pensare che ero io a farle quell'effetto. Ogni volta che sentivo il suo nome o la vedevo, mi sentivo strano. I pensieri mi abbandonavano , il sorriso si impossessava delle mie labbra e lo stomaco aveva vita propria. Sapevo cosa mi stava succedendo. Se avessi provato tutto questo con un'altra persona sarei morto di paura, ma non con Jane.
Mi stavo innamorando di Jane.
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Unsteady
ChickLit"Se mi amate non lasciatemi" Questo è quello che pensava Jane in lacrime dopo la morte dei suoi genitori. Lei , una ragazza che non vuole conoscere le persone, solo per paura di perderle. In un mondo , che l'ha accolta a braccia aperte , ma che no...