Dovevo trovarlo. Ma prima di tutto dovevo capire cosa dirgli. Volevo che mi stesse lontano, che non si impicciasse nei miei problemi. E cosa più importante volevo che non gli importasse di me.
Dopo svariati minuti che lo cercavo mi arresi decisa ad uscire da quelle mura infernali. Andai dietro la scuola dove non ci stava mai nessuno. Era il posto adatto per fumare, o per pomiciare. Ma non avrei fatto nessuna delle due cose. Accesi la sigaretta e la poggiai su un muretto. Guardai la sigaretta mentre si consumava. La cenere che cadeva, quando non riusciva più a reggersi.
<<Hey, ti ho cercato ovunque>> disse con un sorriso stampato in faccia. Liam mi aveva cercato, il mio cuore perse un battito ma cercai di non dare attenzione a quell'emozione.
<<E perché mi avresti cercato?>> dissi freddamente, mi rattristai vedendo il suo sorriso morire sulle sue labbra. Ecco che effetto facevo alla gente, la uccidevo dentro.
<<Tutto okay?>> chiese dubbioso cercando di avvicinarsi a me.
<<Una meraviglia, solo che odio profondamente le persone che si fanno gli affari miei e ne parlano in giro>> continuai facendo un passo indietro, più distanza c'era tra noi meglio era. Se pensava di cavarsela come se niente fosse stato si era sbagliato di grosso. All'inizio sembrò non capire ma poi provò a giustificarsi, ma lo bloccai posizionando la mano davanti a me, il palmo della mano rivolto verso di lui. <<Non mi interessa, qualsiasi scusa tu voglia propinarmi. Voglio solo che tu stia maledettamente lontano da me. A te non deve importare niente di me o della mia vita. Lasciami stare e non parlare di Oliver in giro>> feci per superarlo ma mi bloccò, mi girai per fulminarlo con lo sguardo.
<<Tu credi davvero che mi importi qualcosa di te? Mi spiace, ma il mio unico interesse era quello di entrarti nelle mutande>> non mi sorprese affatto quella sfuriata. Avevo quasi dato per scontato che mi volesse ferire, ma a differenza dell'ultima volta, mi feci scivolare tutto a dosso. Erano anni che soffrivo a causa della gente che mi circondava. Non avrei pianto per uno stupido ragazzino che aveva vissuto la bella vita e trattava di merda la gente. Io , almeno, avevo le mie buone motivazioni.
<<Meglio così, un'altro ragazzo che mi viene dietro da aggiungere alla lista>> sorrisi senza emozioni, il suo piano stava per andare in fumo, non gli avrei permesso di ferirmi un'altra volta. <<Sai Liam, ti facevo più intelligente di così. Invece non hai fatto altro che soffermarti all'apparenza. E così ci sei cascato come tutti gli altri>> avevo detto tutto ciò che volevo dire così mi allontanai da lui. L'aria stava diventando irrespirabile, presi una boccata d'aria con avidità. Si poteva sentire la tensione nell'aria, si sarebbe potuta tagliare con il coltello. La mia fame era sparita nel nulla, così decisi di prendere qualcosa alle macchinette. Come se la vita sapesse che era una giornata storta, le patatine rimasero bloccate nella rotella. Sbuffai, mi guardai in torno e tirai un calcio al distributore. Poi mi abbassai e presi le patatine. Se la vita ce l'ha con te, dagli un calcio nei coglioni no? Finite le patatine mi diressi in bagno, mi chiusi dentro una delle cabine e feci quello per cui ero andata in bagno. Sentii qualcuno entrate in bagno.
<<Oh , guarda chi c'è, la piccola Molly. Sai stramba, mi sembrava di averti detto che non ti volevo vedere in mensa>> subito dopo udii uno schiocco, ci avrei scommesso oro che una di loro aveva tirato uno schiaffo a quella poveretta. Decisa a sfogare la mia rabbia feci un sorriso storto prima di aprire la porta. Uscii dalla cabina del bagno sbattendo la porta in modo teatrale, le sentivo già tremare. Non mi sorpresi affatto di trovare Kyla con le sue amiche, era chiaro che fossero schierate contro quella ragazza. Una motivazione in più per prenderla a pugni in faccia, mi dissi.
<< Tre contro una, molto sportiva Kyla>> non avevo buona memoria con i nomi solitamente. Quella puttana con i capelli rossi mi era rimasta impressa in testa in modo straordinario.
<<Fatti un po' gli affari tuoi, Jane >> ah che carina, si era ricordata anche lei il mio nome, quella volta. Mi girai ad osservare Molly, mi ricordava me all'età di quindici anni, prima di conoscere Jace e gli altri. Molly sembrava una bambola di porcellana, i capelli chiari e occhi incredibilmente verdi. Il colorito roseo della pelle rendeva i suoi tratti ancora più dolci, mi piaceva.
<<Sai Kyla, guardandola mi sta simpatica. E tu invece no. Diciamolo tra noi, potrai anche tirare uno schiaffo a quella bellissima ragazza innocua, ma contro di me non credo che sapresti fare molto>> Kyla alzò un sopracciglio con fare arrogante. Provò a darmi uno schiaffo ma gli bloccai il polso. La guardai con tanta freddezza da farla vacillare.
<<Vuoi che ribadisca il concetto in modo manuale?>> mi incenerì con lo sguardo per poi spostarlo su Molly.
<<Non finisce qui >>
<<Io credo di sì >> intervenni di nuovo stringendo la presa. Quando sentii un piccolo ansito da parte sua, sorrisi con cattiveria. Se c'era una cosa che odiavo erano le stronze che se la prendono con quelle più deboli. Quando mollai la presa le tre cagne uscirono dal bagno e io mi girai a fissare Molly. Inclinai la testa di lato prima di chiederle <<Tutto bene ?>>
Annuì soltanto, sembrava impaurita persino della sua stessa ombra.
<<Fossi in te girerei al largo da quella lì>> Molly abbassò lo sguardo guardando le sue scarpe perfettamente bianche.
<<Se solo lei mi lasciasse in pace>> cercò di trattenere un sospiro.
<<Come consiglio personale, non abbassare mai lo sguardo difronte certa gente e non commiserarti>> lei mi sorrise con gratitudine anche se non aveva motivo di essermi grata per qualcosa di così insulso.
<<Beh , c'è un modo in cui posso sdebitarmi?>>
<<Sai ho una voglia matta di fare shopping dopo scuola>> pensai ad alta voce, non capii se lo feci per me stessa o per lei.
<<Tu vorresti uscire con me?>> chiese sconvolta, la bocca che formava una perfetta 'O'.
<<Tranquilla, non mordo mica. Mi è capitato solo una volta, ma era necessario>> riflettei ad alta voce la vidi sgranare gli occhi. Subito dopo però mi si buttò di sopra abbracciandomi.
<<Okay, a questo non sono abituata. Quindi per favore non farlo più >> lei si staccò subito e mi sorrise imbarazzata. Rimasi qualche secondo ad ammirare i suoi occhi luminosi e pieni di gioia.
STAI LEGGENDO
Unsteady
ChickLit"Se mi amate non lasciatemi" Questo è quello che pensava Jane in lacrime dopo la morte dei suoi genitori. Lei , una ragazza che non vuole conoscere le persone, solo per paura di perderle. In un mondo , che l'ha accolta a braccia aperte , ma che no...