Capitolo 4

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<<Devi stare lontana da Liam >> Lentamente, molto lentamente, rivolsi il mio sguardo alla fonte da cui proveniva la voce. Una ragazza dagli occhi neri e i capelli rossi mi guardava in cagnesco . Trovai quell'abbinamento molto insolito, quasi sgradevole a dirla tutta.
<<Scusa?>> risposi guardandola con divertimento. Non capivo a cosa si stesse riferendo, dato che il massimo rapporto tra me e Liam era litigare come i bambini dell'asilo. Infantili si, ma non c'era altro.
<<Mi hai capito bene, stronza >> Io sarei una stronza? Si non potevo dargli torto, risi mentalmente a quella battuta. Ma poi rivolsi di nuovo l'attenzione alla rossa. Mi aveva dato della stronza senza sapere quanto stronza potessi essere. Odiavo i pregiudizi.
<<Beh , perché non lo dici tu a lui?>> chiusi l'armadietto lasciandola di stucco, feci per superarla ma mi fermai un passo avanti a lei. Girai la testa in modo da avere le labbra a pochi centimetri dal suo orecchio. <<Ora che ci penso non mi ha detto di essere impegnato. Magari ci faccio un pensierino>> la lasciai in mezzo al corridoio con i pugni stretti lungo i fianchi e lo stupore stampato in faccia. Non avevo tempo di pensare alla fidanzata psicopatica di Liam quel giorno. Le lezioni erano appena finite e Adam mi aspettava con i ragazzi per gli allenamenti.
<<Vai via?>> chiese Mason con le braccia incrociate al petto e un piede posato contro una schiera di armadietti. Sembrò non accorgersi dello scambio di battute tra me e la rossa, meglio così, pensai.
<<Si, oggi è giorno di allenamento per tuo fratello e gli altri >> Mason sbuffò creando in me confusione. Io e i ragazzi ci allenavamo spesso insieme, erano importanti per me. Più di quanto ammettevo a me stessa. Quindi non riuscii a capire quale fosse il problema, sempre se il problema c'era.
<<Quello stronzo non si fa vedere da settimane>> e anche se non traspariva nessuna emozione dalla sua voce capii che gli dispiaceva. Tyson era una bellissima persona, un po' irritante alle volte, ma un grande amico. E sicuramente era anche un ottimo fratello, motivo per cui Mason sentiva la sua mancanza.
<<Il college è impegnativo >>scherzai, sapendo perfettamente come passava il suo tempo libero.
<<Si , portarsi a letto le ragazze richiede parecchio tempo>> a quanto pare lo sapeva anche lui. So che me ne sarei pentita di quello che stavo per dire, ma la bocca si aprì prima che potessi rifletterci.
<<Vieni con noi>> era una semplice frase che però lasciò sorpreso Mason tanto quanto me.
<<Sicura? So che non ti va giù quando ci sono persone estranee al cerchio >> disse, ricordandosi sicuramente qualche episodio che a me sfuggiva. Mason mi conosceva davvero così bene?
<<Be' non sei proprio estraneo. Hai partecipato ad un'incontro >> ricordai ad entrambi, facendo ben attenzione a non dire che era stato il primo ma anche l'ultimo incontro a cui aveva partecipato. Arrivammo nel parcheggio e notammo subito un gruppo di ragazze che ... non sapevo neanch'io cosa stessero facendo. Sentivo che stridulavano -le unghie che graffiavano la lavagna erano più piacevoli- sembrava che stessero strozzando un povero gattino. Guardai Mason con finto terrore e disgusto allo stato puro. Finché, continuando a camminare, notammo Adam, Tyson e Luke. Erano appoggiati all'auto come se fossero modelli della Calvin Klein. Avevano attirato l'attenzione della popolazione femminile nel raggio di un chilometro con i loro fisici scolpiti e i loro sorrisetti strappa mutande.
<<Sempre i soliti esibizionisti, vero?>> mi rivolsi ai tre bellocci, scuotendo la testa con disapprovazione. Ty rimase di soppiatto alla presenza del fratello minore, gli occhi sgranati e una mano tra i capelli. Aveva uno sguardo colpevole, quello sguardo mi procurò divertimento.
<<Hey , fratellino >> disse nervoso passando ancora una volta la mano trai capelli corti.
<<Risparmiati la sceneggiata >> disse Mason sbuffando offeso, però sotto sotto sapevo che gli faceva piacere stare con suo fratello per paio d'ore.
<<Tuo fratello mi sta sempre più simpatico >> sorrisi a Tyson, creando un moto di fastidio in lui.
<<Che stronza >>mormorò.
<<Sei il secondo che me lo dice oggi >> ammisi, salendo in auto nel posto del passeggero. Gli altri mi seguirono a ruota, con Adam alla guida.
<<Chi hai picchiato? >> Adam era visibilmente allarmato, fortuna che non gli avevo raccontato di quello che era successo il giorno prima con la professoressa.
<<Nessuno tranquillo. Dov'è Jace?>> notai solo in quel momento la sua assenza, Jace non mancava mai a nessun allenamento.
<<Aveva un impegno >> rispose Luke che fino ad allora era rimasto in silenzio.

<<Damien Dark? >> chiesi scocciata.
<<Già, mi sa che l'ultima volta non ne ha prese abbastanza>> disse Tyson e come dargli torto , per poco non ci rimaneva secco.
<<Adam le persone sono stufe della sua faccia. Ci vogliono persone nuove, o le persone inizieranno a non scommettere più >> Continuai a parlare, mentre tiravo pugni al sacco da box. Le mani erano bendate e racchiuse da due guantoni neri, Adam non voleva in nessun modo che mi facessi male. Alle volte era davvero protettivo nei miei confronti.
<<Una persona ci sarebbe>> Adam era esitante quindi non si prospettava una bella notizia. Conoscevo Adam come le mie tasche, sapevo quando doveva dire qualcosa che avrebbe potuto ferirmi o farmi incazzare. Non sapevo cosa sarebbe stato peggio in presenza di Mason.
<<Oliver>>mi bloccai sul posto, non sapendo come reagire. Luke , Tyson e Adam si aspettavano sicuramente una sfuriata. Cogliendo tutti di sorpresa, me compresa annuii e parlai con voce ferma.
<<Bene, possiamo chiedere in giro. Qualcuno vorrà sicuramente testare il nuovo arrivato >> risposi impassibile.
<<Bene?>> chiese Adam confuso dalla mia risposta.
<<Si, Adam. Non vedo quale sia il problema. Lui non sa neanche che esisto. È grande e maturo per decidere da solo della vita che vuole condurre>>
<<Se solo lui sapesse che sei viva... >>lo bloccai bruscamente .
<<Cosa? Mi abbraccerà e mi dirà che gli sono mancata? Lascia stare>> ripresi a tirare pugni al sacco. Il discorso involontariamente si era spostato su un'argomento tabù. Il mio passato. Adam sapeva che su quella scelta ero irremovibile. Per tutto l'allenamento non feci che picchiare il sacco con una violenza incontenibile. Ero arrabbiata, arrabbiata con Adam. Mi conosceva meglio di chiunque altro, sapeva quanto quello fosse un argomento intoccabile per me. Finito l'allenamento Mason mi affiancò.
<<Jane?>> chiese timoroso, quasi sicuramente di un mio scatto di rabbia.
<<Si?>> risposi annoiata.
<<Chi è Oliver?>>
<<Nessuna di importante>> Bugia, bugia, bugia.
<<Sai , a mia mamma mancano le vostre chiacchierate >>Mason era bravo a cambiare discorso ed era buono, proprio come Tyson . Che lui e gli altri diventassero i miei angeli custodi? No, impossibile. Ai peccatori non sono concessi angeli custodi, solo ai pentiti. E io non rientravo in quella tra quelli, di tutte le scelte della mia vita il pentimento non rientrava tra quelli. Prima o poi avrei trovato il mio posto nel mondo; solo che ancora non lo sapevo. Ero in bilico tra due mondi che mi sembravano estranei a me . Uno che mi aveva accolte a braccia aperte e  uno in cui dovevo ancora  guadagnarmi l'accesso.


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Chi è Oliver? Davvero non è importante per Jane? 
O è solo una delle sue tante maschere?
COMMENTATE E LASCIATE UNA STELLINA.
AL PROSSIMO AGGIORNAMENTO
DA R.

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