Con il fiato corto scesi dall'auto e corsi davanti il portone del palazzo di Jace, per fortuna era aperto quindi spinsi il battente e salii gli scalini due per volta. Raggiunsi il secondo piano e bussai alla porta dell'appartamento 2B.
Subito dopo Tyson aprì la porta, mi guardò dritto negli occhi prima di odorarmi, si era accorto che avevo bevuto. Era diventato un cane antidroga o cosa?
<<Puzzi di Vodka>> come se non avessi saputo cosa avevo bevuto per tutta la sera.
<<E tu di Whisky>> dissi seria fulminandolo negli occhi. Non ribatté e mi lasciò passare, la scena che vidi mi lasciò sbalordita.
<<Che diavolo avete comminato?>> mormorai non trovando la forza di parlare. Jace e Liam erano ricoperti di sangue, troppo sangue per due che stavano bene. Gli occhi mi diventarono lucidi, quelle immagini non riportavano alla mente ricordi piacevoli. Chiusi gli occhi cercando di prendere un respiro profondo ma i miei polmoni protestavano.
<<Abbiamo bevuto un po' troppo, Liam è andato in bagno e una gli ha chiesto di scopare, lui l'ha rifiutata. Poi è arrivato il fidanzato strafatto che aveva un coltello e qualche amico e questa è la situazione>> disse Adam vicino a Jace, tra le mani aveva del disinfettante, asciugamani sporchi di sangue e delle graffette per rattoppare i tagli. Mi avvicinai a Liam e lo guardai in faccia, anche se vedevo il petto muoversi su e giù aveva gli occhi chiusi, così gli controllai il battito cardiaco.
<<Ha perso i sensi prima che arrivassimo qua>> annuii, tagliai la maglietta di Liam con le forbici e controllai i vari tagli che aveva sul petto e sulle braccia. Il suo corpo era coperto di lividi, sulle costole e sul viso. Presi un respiro profondo, mi girai verso Adam e constatai che Jace non era messo meglio, ma almeno lui era cosciente. Lo si poteva capire dai suoni soffocati che emetteva ogni qualvolta Adam gli disinfettasse le ferite. Presi un tampone e disinfettai anch'io le ferite di Liam. Per fortuna non erano molto profonde, quindi non avevano bisogno di andare in ospedale, ma avevano bisogno di punti. Al momento di mettere le graffette sui tagli le mani mi presero a tremare. Non ora, ti prego, non cedere. Tyson aveva le mani di un camionista e non aveva mai curato nessuno prima, lo stesso valeva per Luke, dovevo solo calmarmi.
<<Tutto okay, Jane?>> mi chiese Adam, cosa di quella situazione era okay? Non parlai, presi un respiro profondo e incominciai ad attaccare quelle graffette. Immagini sfocate mi passarono davanti, i ricordi di quel giorno, il giorno della morte dei miei genitori. Il giorno in cui dovetti diventare grande senza volerlo. Involontariamente ricominciai a tremare, il respiro veniva sempre meno.
<<Potete darmi a parlare? Sennò non smetto di tremare>> dissi asciugandomi la fronte imperlata di sudore con la spalla, il tremore alle mani era diventato incontrollabile. Avevo bisogno dei miei amici, in quel momento come non mai. Vedere il viso incosciente di Liam era un colpo troppo duro.
<<Com'è andata la serata?>> mi chiese Adam guardandomi da sopra una spalla.
<<È andata bene, credo. Molly è un po' timida>> mormorai all'inizio. <<Ma ha fatto subito amicizia con Halley e Cloe>> risposi con un filo di voce. Tirai sul col naso, vedere lì Jace e Liam mi distruggeva. Jace era mio migliore amico da anni ormai, mentre Liam ... già cos'era Liam? Non potevo fingere di non essermi affezionata a lui, avrei mentito solo a me stessa. Ma la domanda che mi ponevo era se lui si fosse affezionato a me. Dopo tutto quello che ci eravamo detti in quei giorni mi sembrava tutto fuori dal mondo. Non mi resi conto di star piangendo fino a quando una lacrima cadde sul corpo di Liam. Mi asciugai il viso e continuai ad ascoltare Tyson che parlava di una ragazza conosciuta quella sera. Mi sembrò che il tempo rallentasse, quasi aspettasse che fossi io ad andargli incontro. Volevo solo che Liam riaprisse gli occhi, dello stesso colore dell'oceano. Quando finimmo di curare i due fratelli, Adam portò Jace in camera sua con l'aiuto di Luke, Tyson mi aiutò a sistemare Liam sul divano. Mi lavai le mani sporche di sangue, rimasi a fissarlo per qualche minuto, poi mi venne in mente una cosa.
<<Ty , hai detto che Liam ha rifiutato la ragazza. Ma allora perché li hanno aggrediti?>> chiesi confusa, mi stavano nascondendo qualcosa?
<<Quella troia ha detto che Liam l'aveva importunata. Jace vedendo che Liam non tornava è andato a cercarlo>> disse Ty venendo verso di me, la nostra conversazione era piena di sussurri per non svegliare Liam, anche se io volevo solo accettarmi che stesse bene. <<Quando siamo arrivati noi erano già in questo stato. Una ragazza nascosta in una delle cabine del bagno ci ha raccontato la situazione. Si è anche scusata per non aver fatto nulla, ma non la biasimo>>
Nessuno la biasimava, sicuramente non era uscita per la troppa paura e ha preferito non immischiarsi. Sospirai e mi sedetti a terra accanto al divano, la mia testa era vicina a quella di Liam. Notai i suoi capelli, di un biondo cenere, aveva onorato la scommessa, e onestamente quel colore lo rendeva ancora più bello. Adam portò una coperta a Liam dato che era a petto nudo e a me una felpa pulita di Jace. Poggiai la testa sul divano e in poco tempo sprofondai nel vuoto più profondo. Quando aprii gli occhi all'improvviso mi girai a guardare Liam. Era sveglio e si guardava in torno con aria confusa. <<Hey>> sussurrai assonnata con la voce rauca.
<<Hey >> fece una smorfia di dolore quando si spostò sul divano.
<<Ti vado a prendere un bicchiere d'acqua e un'antidolorifico>> mi alzai dal pavimento e andai in cucina. Adam e Tyson dormivano sul divano della cucina, erano messi davvero in modo buffo. Erano seduti l'uno di fianco all'altro con la testa di Adam sulla spalla di Tyson. Avrei voluto fargli una foto solo che non avevo il telefono con me, nella fretta l'avevo lasciato a casa. Presi un bicchiere dallo stipetto in alto e lo riempii con l'acqua del frigo. Poi andai nel bagno e presi un'antidolorifico. Tornai in salotto e passai il tutto a Liam, mi sedetti sul divano accanto a lui.<<Come stai ?>> chiesi cauta, sapevo già la risposta ma era l'unica cosa che mi veniva in mente da dire in una situazione come quella.
<<Mai stato peggio>> mormorò, dalla mia bocca uscì una risata flebile, solo lui avrebbe potuto rispondere a quel modo. <<Che cosa fai qui?>>
<<E' meglio se riposi>> feci per allontanarmi ma Liam mi bloccò per un polso, la sua presa era salda e gentile allo stesso tempo. Mi fece sedere a cavalcioni sulle sue gambe. Eravamo faccia a faccia, il colore dei suoi occhi contro il mio. Lui mi guardò le labbra e non potei non guardare le sue di riflesso.
<<Che cosa mi fai?>> sussurrò sulle mie labbra, potevo percepire il suo sapore senza far incontrare le nostre labbra.
<<Potrei farti la stessa domanda>> dissi ansimante mentre annullavamo le distanze. Non era un bacio dolce, e neanche insignificante come la prima volta che l'avevo baciato. Era come se ne avessimo bisogno, come se senza non riuscissimo a respirare. Liam chiese l'accesso alla mia bocca picchiettando la lingua contro le mie labbra, non riuscii a fare altro che schiudere la bocca. La nostre lingue presero a rincorrersi e a stuzzicarsi. Mi strinse a lui, stando attenta a non fargli male. E fui felice di avergli dovuto tagliare la maglietta e che avessi tutto quel ben di Dio davanti a me. Mi stringeva i fianchi con le sue mani in modo quasi possessivo, mentre le mie mani erano sulle sue guance. Ci staccammo per riprendere fiato e ci guardammo negli occhi, lui sorrise, mi morsi il labbro abbagliata dalla sua bellezza. Poggiai la fronte sulla sua, il mio petto toccava il suo ad ogni respiro.
<<Sognavo di farlo dalla prima volta che ti ho visto. Per essere chiaro, quello che ho detto a scuola non era vero>> mi diede un tenero bacio sulla testa, persi un battito per quel gesto piccolo ma significativo. Mi spostai accanto a lui e poggiai la mia testa sul suo petto. Lo sentii sorridere, ma non alzai lo sguardo per guardarlo. Coprii entrambi con la coperta che era finita sul pavimento e per la seconda volta dormii tra le braccia di Liam. Mi sentii in pace con me stessa, finalmente avevo trovato il mio posto nel mondo, ed era tra le braccia di Liam.
STAI LEGGENDO
Unsteady
ChickLit"Se mi amate non lasciatemi" Questo è quello che pensava Jane in lacrime dopo la morte dei suoi genitori. Lei , una ragazza che non vuole conoscere le persone, solo per paura di perderle. In un mondo , che l'ha accolta a braccia aperte , ma che no...