L'aria era fredda e vi aleggiava l'odore della neve. Le mie guance avvertivano quel freddo, nonostante avessero perso la sensibilità dopo pochi minuti, o forse molti minuti. Avevo perso la cognizione del tempo. Con una felpa nera e i pantaloni del pigiama mi ero seduta sul davanzale della mia finestra con i piedi in aria coperti solo da delle calzette bianche. Liam non era in casa, per fortuna, era uscito con la moto subito dopo il nostro litigio. Le nostre stanze erano una difronte all'altra e anche se mi avesse vista mi avrebbe ignorata, quindi non sarebbe stata comunque un problema. Solo che non ne sarei stata molto contenta nonostante fosse stato il mio obbiettivo fin dall'inizio. Ora che l'avevo raggiunto non ero per nulla contenta. <<Jane>> a quanto pareva Adam era tornato a casa e si era accorto che ero nella mia camera. D'altronde dove potevo essere se non lì?
<<Mm>> mormorai lanciando un'occhiata verso la porta della mia stanza, era poggiato allo stipite delle porta con le braccia incrociate al petto muscoloso.
<<Stai bene ?>> mi chiese nonostante la risposta fosse ovvia, per questo mi piaceva Adam, non dava mai nulla per scontato. Si preoccupava per me anche quando non era necessario e non chiedeva mai nulla in cambio.
<<Abbiamo litigato>> confessai sospirando, quando l'aria uscì dalla mia bocca uscì sotto forma di una nuvoletta bianca. Amavo l'inverno a New York.
<<Tu e Liam?>> volle chiarito, in risposta annuii.
<<Ho detto cose davvero cattive perché ho avuto paura>> Adam mi appoggiò una coperta sulle spalle mentre cercavo di giustificarmi nonostante sapessi che lui non mi avrebbe mai giudicata per quella che ero.
<<Jane è normale , soprattutto per te che hai già perso parecchie persone a cui vuoi bene>> si sedette accanto a me posando un braccio sulle mie spalle. Poggiai la mia testa sulla sua spalla godendomi quel momento di pace. Adam era davvero il mio angelo custode, che fossi pentita di com'ero o no.
<<Assomiglia molto a Jace >> pensai ad alta voce. Entrambi volevano salvare tutti, senza badare a ciò che era insalvabile. Ed io rientravo in quella categoria, ma a loro non importava. Erano così testardi e simili, con gli stessi occhi blu e i capelli biondi.
<<È anche coglione come lui?>> chiese ironico prima che entrambi scoppiassimo a ridere. Adam e Jace erano i più grandi del gruppo, mentre io ero quella più piccola. Così erano loro a prendere le decisioni importanti anche se sapevamo tutti che non mi sarei mai fatta dare ordini da nessuno.
<<Ci puoi scommettere>>dissi quando la mia risata si spense <<Secondo te nevicherà presto?>> chiesi dopo vari minuti di silenzio. Un silenzio pieno di pensieri e ricordi che avrei preferito lasciare chiusi in un cassetto, chiuso a chiave e con quest'ultima sul fondo del mare. Amavo la neve, e ricordavo perfettamente i giorni in cui io e Olly ci sedevamo alla finestra del salotto di casa aspettando che cadesse. Quando accadeva correvamo da mamma e papà e cercavamo di portarli fuori nel giardino con noi. Non ci hanno mai detto di no, era pronti ancor prima che noi piombassimo da loro tutti urlanti e sorridenti.
<<Può darsi>> osservò scrutando il cielo <<È stata così brutta la lite?>> chiese infine ed io mi limitai ad annuire. L'unica cosa che mi avrebbe potuto tirare su di morale era solo una in quei casi.
<<Vado a fare un giro>> presi il cappotto e feci per andare al piano di sotto quando Adam mi ricordò che indossavo i pantaloni del pigiama e non avevo le scarpe. Quindi mi cambiai e accettai le chiavi dell'auto da Adam. Dopo circa venti minuti arrivai a destinazione.
Prima di entrare nella struttura mi fumai un'altra sigaretta, se Adam l'avesse scoperto mi avrebbe ucciso, n'ero sicura . Quando finii entrai nell'edificio diretta alla camera 213, era la camera del mio piccolo amico Troy. Bussai alla porta ed entrai aspettando di trovare qualche infermiera o sua mamma, invece era solo soletto.
<<Hey J>> disse allungando il pugno nella mia direzione come facevamo sempre quando ci vedevamo, a mo' di saluto.
<<Hey T>> feci scontrare piano i nostri pugni, mi stupii di quanto fosse fredda la sua mano a contatto con la mia <<Come stai?>> chiesi sedendomi sulla poltrona vicino al suo letto. Troy soffriva di fibrosi cistica fin da quando era piccolo, non aveva mai vissuto troppo a lungo lontano dall'ospedale. I miei polmoni non funzionavano al cento per cento ma erano messi meglio dei suoi. Fin da bambina avevo avuto bisogno dell'inalatore quando mi sforzavo troppo e con il tempo quella cosa non era cambiata.
<<La mia funzionalità polmonare è scesa al trentotto per cento>> era peggiorata dall'ultima volta che l'avevo visto, e non riuscii a non rattristarmi. <<Ma non mi lamento >> aggiunse con un sorriso .
<<Ah no?>> chiesi dandogli corda, tra noi funzionava così.
<<No , perché sono messo sempre meglio di te >> scoppiai a ridere, una di quelle fragorosa che veniva dal cuore. <<Scommetto che stai male per un ragazzo>> ed era inquietante alle volte, sapeva sempre tutto di tutti nonostante non uscisse mai da quella stanza d'ospedale.
<< Sai qualcosa che io non so?>> chiesi alzando un sopracciglio causandogli un sorriso tutto denti.
<<Io so parecchie cose>> continuò a sorridere.
<<Secondo te è possibile affezionarsi a una persona in una settimana appena?>> chiesi al mio amichetto di soli 11 anni .
<<Perché no? Noi abbiamo fatto subito amicizia >> gli sorrisi di rimando. Il nostro non è stato il migliore degli incontri. Ci siamo conosciuti in ospedale, avevamo entrambi problemi ai polmoni, solo che Troy era messo peggio di me. Anche se sosteneva sempre di stare meglio di me, ormai era diventato uno scherzo. Dopo qualche ora tornai a casa, per tutto il tragitto non potei non pensare a quello che aveva detto Troy. Come aveva fatto Liam a diventare così importante in una sola settimana? Mi dissi che non aveva più importanza dato che non voleva più saperne niente di me.
<<Come sta Troy?>> mi chiese Adam quando rientrai a casa quella sera. Anche se non dicevo mai ad Adam dove andavo lui lo sapeva sempre, mi conosceva come i palmi della sua mano.
<<Sta peggio dell'ultima volta che sono andata a trovarlo>> sospirai prima di andare ad abbracciarlo, avrei sempre avuto bisogno degli abbracci di Adam. Sapevano sempre di casa e muschio bianco, la stessa flagranza del papà.---
Nuovo capitolo. È arrivato un nuovo personaggio , Troy .
Un pezzo molto importante nella vita di Jane.
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R.
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Unsteady
ChickLit"Se mi amate non lasciatemi" Questo è quello che pensava Jane in lacrime dopo la morte dei suoi genitori. Lei , una ragazza che non vuole conoscere le persone, solo per paura di perderle. In un mondo , che l'ha accolta a braccia aperte , ma che no...