Capitolo 29

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Il mattino seguente alzarsi fu' difficile, era come se una forza superiore mi tenesse attaccata al materasso. Guardai l'orario sul telefono , erano le undici e mezza del mattino. Scostai le coperte e misi i piedi giù dal letto , per poi alzarmi definitivamente. Mi sgranchii e percorsi il corridoio per andare in cucina. In teoria dovevo essere sola a casa, sapendo che i ragazzi avevano lezione all'università.
<<Buongiorno>> mormorai con voce sorpresa e assonnata. Sbadigliai un paio di volte mentre i ragazzi mangiavano e chiacchieravano tranquillamente. Ricambiarono il saluto osservandomi divertiti.
<<Hai fatto le ore piccole?>>annuii a Tyson, ero stata scossa per la preoccupazione.
<<A chi pensavi?>> chiese ammiccante Luke. Alzai gli occhi al cielo per la presupposizione. Non è che dato che 'uscissi' con una persona doveva essere il mio pensiero fisso. Anche se le cose tra me e Liam erano un gran punto interrogativo. Che gran casino. Quando mi accorsi di essermi persa tra i miei pensieri mi affrettai a rispondere a Luke.
<<Magari non riuscivo a dormire , che ne sai?>> lo sfidai, se solo avessero saputo cosa mi passasse per la testa oltre a ciò che succedeva con Luke. I miei genitori, mio fratello, Troy, la casa... ero sommersa dalle preoccupazioni. Ma ero contenta che pensassero non avessi dormito per una cosa così futile.
<<Ti stai mettendo sulla difensiva>> lo appoggiò Ty.
<<Vi odio>> mormorai, ma non gli dissi niente della notte prima. Del fatto che una persona che conoscevo così poco mi avesse fatto sorridere e piangere tanto. Per quanto i ragazzi mi fossero stati vicini in tutti questi anni , certe volte non potevo dirgli tutto. Ecco perché avrei dovuto parlarne con Molly , Cloe e Haley. Un parere femminile in quelle occasioni era più utile di quello di alcuni puttanieri. Anche se volevo bene , molto bene a quei maschiacci . Mi dissero che nel pomeriggio avevano una partita amichevole tra i ragazzi della NYU, organizzata dal coach della squadra di football . I due idioti si erano addormentati saltando così le lezioni. Rimanemmo d'accordo sul fatto che sarei andata con loro all'università, così avrei salutato i ragazzi della squadra . Era da qualche settimana che non li vedevo. Prima passavo molto più tempo con loro , ma da quando ho cominciato questa nuova scuola , molte cose sono cambiate . Compresa la sottoscritta. Dopo pranzo mi preparai per andare al campo dell'università. Indossai un jeans chiaro aderente, una maglietta nera e il mio piumino color ghiaccio. Indossai i miei scarponcini neri e uno sciarpa che avvolsi intorno al mio collo. Quando fummo pronti entrammo in macchina, passammo a prendere Jace, e altri due compagni di squadra dei ragazzi , così finii in braccio a uno di loro per il poco spazio. L'auto si bloccò un'altra volta e io sbuffai .
<<Luke, vorrei farti notare che stiamo già abbastanza stretti>> non riuscendo a vedere bene nella situazione in cui ci trovavamo. Rimasi sorpresa di sentire la sua voce , talmente tanta che sbattei la testa nel tettuccio dell'auto.
<<E io che volevo proporti un sedile tutto per te >> mi girai talmente tanto in fretta che per poco non mi stirai un muscolo, tenendo una mano sulla testa dolorante.
<<Liam>> dissi con un sorriso idiota a mo di saluto. Il ragazzo in cui ero in braccio aprì lo sportello buttandomi letteralmente fuori. Prima che potessi protestare la macchina ripartì con un coro di "Scusa". Mi girai a guardare Liam che indossava un jeans chiaro e un maglione nero, che lo faceva sembrare ancora più sexy e un berretto in testa sempre nero in lana da cui sbucava il suo ciuffo bianco.
<<Andiamo?>> disse quando entrambi ci sbloccammo da quelle perquisizioni maligne. Annuii e lo seguii dentro il Pick-up. Fuori c'era una bella giornata, ma faceva lo stesso freddo e quando trovai all'interno dell'abitacolo l'aria calda fui sollevata. Partì e accese la radio , dato che nessuno proferì parola . Ma non c'era imbarazzo nell'aria , c'era un senso di tranquillità. Liam canticchiava una canzone che passava dalla radio, mentre io mi limitavo a muovere la testa a ritmo. Il tragitto non durò molto e quando scesi dal furgone i ragazzi ci aspettavano nel parcheggio dietro il campo da Football. Liam poggiò un braccio sulle mie spalle e lo guardai con sguardo interrogativo. Che cosa stava facendo?
<<Beh, per chiarire il concetto a un intera squadra di Football>> scoppiai a ridere per mascherare l'imbarazzo. Quindi voleva dire che non ero più sul mercato? E cosa, che eravamo fidanzati? Al sono pensiero mi mancava l'aria. Non ero ancora pronta ad aprire il mio cuore del tutto. Così provai a portare la questione su un piano di ironia.
<<Ma noi non stiamo insieme>> lo provocai, curiosa della sua reazione. Mi aspettavo una risata, o un 'hai ragione'. Invece, si fermò mettendosi davanti a me e prendendomi il mento tra l'indice e il pollice. Guardai nei suoi occhi azzurri tendenti al blu e mi ci persi mentre diceva le cose più carine che mi avessero mai detto.
<<Ci arriveremo, hai detto che volevi andare piano, e io ho tutte le intenzioni di aspettarti . Non ho intenzione di perderti, non ora che ti sono così vicino>> sorrise , un sorriso di quelli teneri, di quello che ti fanno sciogliere il cuore. Senza pensarci troppo gli presi il viso tra le mani e lo baciai. Un bacio casto, labbra contro labbra. Mi prese per i fianchi, avvicinando il mio bacino al suo, facendomi capire quanto mi desiderasse. Il fatto che fossi io a causargli quelle reazione mi rendeva felice. Quando ci staccammo dal bacio rimanemmo vicini. Il mio battito schizzò alle stelle. I miei occhi si illuminarono e il mio senso di oppressione sparì. Mi sembrò ridicolo che un solo bacio potesse fare così tanto, ma anche strepitoso.
<<Non sai cosa mi fai>> sussurrò sulle mie labbra. I nostri petti si alzavano e si abbassavano, scontrandosi. Adoravo guardarlo negli occhi, mi ci perdevo come in un bicchiere d'acqua.
<<La stessa cosa che fai tu a me>> mi staccai da lui e gli afferrai la mano per dirigendoci verso il campo. Quando mi girai notai che i ragazzi avevano osservato e ascoltato l'intera scena. Diventai rossa dalla testa ai piedi, e li guardai con occhi sgranati.
<<Ah , che carina , è arrossita per il fidanzatino>> Non l'aveva detto veramente, sicuramente avevo sentito male. I ragazzi si misero a ridere così mi girai verso Liam che aveva uno sguardo divertito, gli lasciai un bacio sulla guancia e mi allontanai da lui. Mi avvicinai minacciosa verso Luke, fulminandolo con lo sguardo. Mi rivolse un sorriso di scuse.
<<Ti do' anche un po' di vantaggio>> detto ciò, Luke prese a correre verso il campo. Gli corsi dietro fin sul prato, dove le cheerleader si stavano allenando, interrompendosi al passaggio fulmineo mio e di Luke. Quando si accorsero chi ero mi rivolsero un 'Hey , Jane ' di gruppo. Feci un cenno con la mano, per la mancanza di fiato, e continuai a inseguire quel bastardo. Quando fui abbastanza vicina a lui gli saltai addosso. Emise un urlo davvero poco femminile e gli sferrai un pugno sulla testa, mentre ero aggrappata alla sua schiena. Velocemente si girò e finii a terra con lui piegato sopra di me. Presi a tossire come un'ottantenne con il sigaro in bocca e un bicchierone di Brandy in mano, per rendere chiara l'idea.
<<Tutto okay?>> chiese preoccupato, dandomi una mano per alzarmi. Quella catapultata mi aveva finito di togliere il fiato.
<<La me interiore dice di no, per farti sentire in colpa>> presi un fazzoletto dalla tasca del giubbotto. Gli altri ragazzi ci raggiunsero, dicendo che Luke mi aveva stracciato. Con il fazzoletto in mano diedi un calcio dietro le ginocchia al mio amico facendogli cedere le gambe e finire a terra.
<<Per la cronaca io non perdo mai >> ripresi a tossire e mi girai dandogli le spalle a tutti. Sentivo il petto dolermi tanto forti erano gli scossoni.  Il fazzoletto di carta si sporco di una sostanza rossa dal sapore metallico. Sangue.
Ingoiai il groppo, che improvvisamente si era formano in gola. Mi girai facendo finta di niente e nascosi il fazzoletto in tasca. Ci dirigemmo negli spalti, mentre i ragazzi si organizzavano con le squadre. Per il resto della partita rimasi sulle mie, più che altro spaventata a morte. Quel sangue poteva significare solo una cosa ... e io non ero pronta ad affrontarla.


Cari lettori , sono felicissima che siate sempre di più . Non potete neanche immaginare quanto mi fa sentire bene il fatto che quello che scrivo interessi a qualcuno.

Allora, cosa ne pensate di questo capitolo ?

Si rivelano molte cose , ma sopratutto le paure di Jane si fanno sempre più chiare.

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