Capitolo 34

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Yg:"I-io...."

Le parole faticavano ad uscire ed il fatto che Jimin avesse chiuso la porta a chiave non lo rassicurò affatto, non aveva intenzione di voltare le spalle a Tae e pugnalarlo così alle spalle, era vero che tra loro era finita ma quei sentimenti restavano. Stare lì con Jimin lo rendeva nervoso e quel suo atteggiamento gli faceva venir voglia di abbandonarsi totalmente e buttar via tutto, anche solo per un po', non voleva altro.

I capelli bagnati del più piccolo gli pizzicavano leggermente il collo mentre il suo respiro gli fece venire i brividi sulla pelle ormai bagnata da quelle gocce gelide che non la smettevano di cadergli addosso.

Yg:" Jimin, devi lasciarmi andare" la sua mente ritrovò un po' di lucidità e riuscì a liberarsi da quella presa ma quel ragazzino non voleva allontanarsi, gli era vicino, dannatamente vicino tanto che la sua attenzione venne catturata da quelle labbra piene e sicuramente morbide. Un sorriso apparve su di esse.

Jm:" Non credevo di farti questo effetto Hyung."

Yg:" Non so di cosa tu stia parlando."

Jm:" I tuoi occhi parlano più della tua bocca." A quella frase girò la testa in modo da fissare lo sguardo su altro portandosi una mano a coprirsi il volto.

Perchè mi sento così? Mi sento impotente di fronte a lui, non riuscirò ad uscirne se non mi invento qualcosa.

Proprio in quel momento il telefono vibrò, gli andava più che bene quella scusa così lo prese dalla tasca sotto lo sguardo infastidito di Jimin. Sulla schermata apparve quel nome che aspettava da secoli: Mark!

Incontriamoci, devo parlarti!

Quellle parole lo investirono, non aspettava altro e decise di prendere la palla al balso; non gli importava cosa gli altri pensassero e sicuramente avrebbero cercato di fermarlo ma doveva farlo. La sua mente correva veloce ed in quel momento il suo unico obiettivo era quello di fargliela pagare, per tutto quello che aveva fatto a Tae e alla sua famiglia, doveva distruggerlo.

Dimmi quando e dove!

Le sue dita si muovevano veloci sulla tastiera del cellulare e la risposta non si fece attendere.

Domani alle 19.00, al solito parco!

Perfetto! Pensò Yoongi che quasi si dimenticò di Jimin che per tutto il tempo restò lì a guardarlo sempre più infastidito. Appena ripose il telefono in tasca una mano gli sfiorò veloce la guancia andando a sbattere sul muro dietro di lui producendo un suono secco.

Jm:"smettila di ignorarmi Hyung! Smettila. Guardami, sono qui dannazione."

Yoongi non sapeva cosa dire, non capiva a cosa si riferisse ma nel suo sguardo vide profonda tristezza e desolazione.

Y:"Jimin.............."

Jm:"ti chiedo solo di guardarmi. Non desidero altro" il suo tono si fece più basso, lo stesso di chi sa di non aver speranze se non quella di rischiare il tutto e per tutto e Yoongi quella sensazione la conosceva bene e vedere quel pulcino con quell'espressione persa gli fece male il cuore.

Yg:"Jimin, io...... Io ti vedo..... So che ci sei e so che su di te posso contare ma, lo sai meglio di chiunque altro che......."

Le parole morirono soffocate tra le labbra del più piccolo, sentì una sensazione di calore sul viso e si sorprese della morbidezza di quelle labbra. Era un bacio casto, lieve ma pieno di emozioni. Yoongi chiuse gli occhi istintivamente, non voleva ricambiare quel bacio ma si sentì quasi obbligato; sapeva benissimo che Jimin aveva messo il bene di Tae davanti a chiunque altro cercando di renderlo felice ed un pò lo capiva. Yoongi poteva vedere quanto il desiderio di veder una persona felice potesse allo stesso tempo distruggere quella persona, egli stesso provava quel desiderio; stava forse distruggendo anche lui Taehyung?

Quel pensiero lo turbò facendolo cadere nuovamente in un vortice di emozioni.

Il bacio di Jimin divenne più frenetico e bagnato e appena lo Hyung socchiuse le labbra le loro lingue si incontrarono, sembravano combattere tra di loro ed i respiri si fecero più corti e pesanti; Yoongi notò come il suo corpo rispose alla presenza di Jimin e nel basso ventre una sensazione familiare iniziò a farsi pressante.

Stava perdendo il controllo del suo corpo mentre il suo cuore gridava di fermarsi e di scappare via ma non ci riusciva, era troppo egoista, o semplicemente debole, per farcela.

Una lacrima scese andando a cadere sulla guancia di Jimin.

Aprirono gli occhi fermando quel bacio che sapeva ormai amaro, Jimin fece un passo indietro.

Jm:"Cazzo......"

Yg:"Jimin......"

Jm:"Non sai dire altro? Esci Hyung..... Esci da questa camera prima che possa pentirmene!" non se lo fece ripetere due volte, quel piccoletto era stato più forte di lui, era riuscito a fermarsi mentre lui era pronto a buttarsi totalmente in quella cazzata.

Dovrò ringraziarlo anche per questo.... Un giorno lo farò!

Non aveva intenzione di restare in quella casa così prese la sua giacca ed uscì. Aveva bisogno di aria fresca, di cambiamenti, di una via d'uscita da quel casino.

Perché le persone sono così difficili?

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Non conta quanto uno provi, gli uomini sono uguali a sé stessi così come i loro errori.

ACCIDIA
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Seven Deadly Sins - Taehyung X Yoongi [Completa]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora