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Per un mesetto le cose andarono avanti in maniera standard. La Raimon disputò tre partite di campionato, portandosi a casa un pareggio e due vittorie. I preparativi per lo Spettacolo di Primavera proseguirono frenetici, con Colette Tremònt a capo di praticamente tutto. Durante le loro passeggiate per i corridoi agli intervalli, Riccardo e Gabi passavano spesso di fronte al teatro, dove c'era sempre qualcuno a lavorare. Ogni volta, facendolo apparire come un gesto spontaneo e normale, Riccardo buttava un'occhio all'interno della stanza e scorgeva Colette mentre parlava con un collega, partecipava all'allestimento, dava ordini su come impostare la scena. Una volta si accorse del suo sguardo e lo salutò. Riccardo rispose al saluto con lieve imbarazzo. Da quel giorno, Colette sembrò sapere esattamente il momento in cui i due amici sarebbero passati per il teatro e, in qualche modo, incrociava sempre gli occhi di Riccardo nel corridoio. A volte riusciva a salutarlo, a volte lui voltava la testa prima che potesse farlo.

Un pomeriggio, Riccardo si intrattenne con il mister ed uscì dal club dopo i compagni; nel riportare le chiavi in portineria passò di fronte al teatro per vedere se, anche a quell'ora, ci fosse qualcuno intento a sistemare. La porta era socchiusa e si sentivano voci dall'altra parte. Si accostò allo spiraglio per sbirciare.

<<Mi spii, Riccardo?>>.

Una voce alle sue spalle lo fece sobbalzare di brutto e, immediatamente, si ritrasse dalla porta con aria colpevole e si voltò per ritrovarsi faccia a faccia con Colette che lo guardava con estremo divertimento, uno spesso plico di fogli tra le braccia e la solita matita dietro l'orecchio.

<<Stavo solo...stavo solo...>> Riccardo cercò di balbettare delle scuse ma non ne aveva, era stato colto in flagrante e aveva ben poco da nascondere.

Colette rise: <<Ti prendo in giro, puoi guardare tranquillamente>>.

Riccardo si sentì solo in parte sollevato, Colette aveva uno strano modo di farlo sentire in svantaggio. Cercò di tornare padrone delle proprie azioni e le chiese: <<Lavorate anche nel pomeriggio?>>.

<<Ovviamente, ma io mi sono assentata per stampare le liste partecipanti da appendere nei corridoi. Il gruppo di teatro, intanto, si porta avanti con l'esibizione, le voci che senti sono i ragazzi che provano>> si avvicinò alla porta: <<Vieni, entra, ti faccio vedere>>.

Per una ragione che non seppe neanche lui, Riccardo la seguì ed entrò nel piccolo teatro. Un gruppo formato da una decina di persone era in piedi sul palco e provava la recita che avrebbe portato allo Spettacolo di Primavera. Si misero al fondo delle sedie e nessuno sembrò fare caso a loro.

Il palco presentava già buona parte della scenografia, un'abile rappresentazione di una foresta. I ragazzi non recitavano in costume. Sullo sfondo c'era un violinista che accompagnava musicalmente la recitazione.

Come se l'avesse letto nel pensiero, Colette si affrettò a spiegare: <<L'allestimento non è ancora completo ma siamo a buon punto. C'è ancora da dipingere parecchio ma abbiamo una buona squadra e contiamo di terminare per la metà di febbraio. Lo spettacolo teatrale quest'anno è un fantasy, abbiamo deciso di inserire qualche creatura mistica. Il copione è stato scritto dal docente e dal responsabile del club e devo dire che è abbastanza complesso. In teoria ci servono ancora due persone, spero che qualcuno si segni sulla lista in questi giorni>> anche se a bassa voce per non disturbare, parlava a raffica esattamente come aveva fatto quando erano andati a prendere un caffè, trasmettendo entusiasmo in ogni frase. Era evidente che fosse orgogliosa di tutto ciò che riguardava lo spettacolo e il suo positivismo relativamente al finire tutto in tempo sorprese non poco Riccardo. Dopo un brevissimo attimo di pausa, Colette indicò il violinista: <<Vedi quel ragazzo col violino? Lui ha il compito di fare la colonna sonora dello spettacolo. Ha uno spartito molto complesso ma è in gamba, ne ha già imparato buona parte>>.

Il Bene Genera BeneDove le storie prendono vita. Scoprilo ora