Inizio

412 27 119
                                    

 Riccardo non era mai stato così felice di tornare a scuola. Aveva dormito meno di quanto sperava, sia perché, tra una cosa e l'altra, era andato a letto alle due e sia perché era troppo agitato per prendere sonno. Continuava a pensare a Colette, al meraviglioso fatto che avesse accettato di mettersi con lui e a come l'aveva baciato. Si ripeteva con assoluta incredulità che, da quel momento in poi, avrebbe ricevuto altri baci di quel calibro e l'emozione gli montava in corpo.

La finale persa era finita nel dimenticatoio. Si sentiva un po' in colpa ma aveva cose più belle e gratificanti su cui concentrarsi, tanto ormai il campionato era finito. Inoltre, erano le ultime due settimane di scuola, gli allenamenti con la squadra erano sospesi e tutte le attività di Colette erano terminate. Avrebbe avuto un sacco di tempo per stare con lei, studio permettendo.

Scese di sotto già vestito e pronto per andarsene. Salutò sua madre, le lasciò un bacio sulla guancia e afferrò un croissant al volo.

Sorpresa dalla felicità che gli sprizzava da tutti i pori, lei lo fissò basita: <<Non ti fermi a fare colazione, tesoro?>>.

<<Vado a piedi, grazie. Ci vediamo oggi>> rispose Riccardo e si incamminò mangiandosi il croissant strada facendo.

Nei propri folli piani avrebbe voluto andare a prendere Colette a casa ma ci avrebbe messo troppo. Così andò a prendere Gabi e fece il tragitto con lui. Naturalmente parlarono della sera precedente. Riccardo gli raccontò tutto quello che era successo nei minimi dettagli, senza preoccuparsi di mostrare eccessiva emozione. Gabi lo ascoltò con un mezzo sorriso sul volto, divertito dalla sua genuina felicità ma contento che, finalmente, dopo Bridget, Riccardo avesse trovato qualcun altro.

Terminato il resoconto della favola, Gabi gli espresse la propria soddisfazione e concluse dicendo: <<Non ti attaccare troppo come l'ultima volta, però>>.

<<No, lo so, non intendo farlo. Voglio viverla con più calma, prendere le cose così come vengono. Vediamo come va. Non intendo innamorarmi di nuovo>> rispose di getto Riccardo.

<<Secondo me lo stai già facendo>>.

Lui arrossì: <<No, fidati. Questa volta è diverso>>.

<<Se lo dici tu. Ma comunque fai bene, goditela. Adesso avrai tutta l'estate davanti per divertirti>>.

Riccardo sospirò in modo trasognato: <<Lo so!>>.

Non vedeva l'ora di vederla. Era curioso di vedere come si sarebbe comportata con lui ora che era la sua ragazza e si chiese come dovesse comportarsi lui nei suoi confronti. Gli aveva detto che non voleva smancerie e, con il senno di poi, un po' gli spiaceva. Però era giusto, forse fare i piccioncini in giro non avrebbe affatto giovato alla loro relazione appena nata.

La prima parte delle lezioni fu un'autentica tortura. Riccardo non seguì una parola delle spiegazioni, troppo intento a pensare ad altro. Voleva mandare un messaggio a Colette sfidando il rischio di essere beccato ma poi si disse che lei avrebbe potuto intenderlo come una smanceria. In effetti doveva ancora chiarire bene cosa rientrasse nella categoria "smancerie" per Colette. Glielo avrebbe chiesto.

Poi ragionò su cosa fare nel pomeriggio. Avrebbe accettato di stare con lui? Di andare in giro, magari, o di venire a casa sua? Ecco, le sarebbe parso troppo frettoloso invitarla a venire da lui? Lo avevano già fatto ma per motivi lavorativi. Forse l'avrebbe reputata una cosa troppo "ufficiale".

Al suono della campanella Riccardo aveva la testa che scoppiava per i troppi interrogativi. Uscì con Gabi, che gli chiese se volesse stare con Colette da solo. Lui gli rispose che non aveva la più pallida idea di cosa volesse fare Colette e che, nel dubbio, avrebbero fatto meglio a passeggiare insieme loro due come al solito. A patto che si passasse dal piano di sopra, ovviamente.

Il Bene Genera BeneDove le storie prendono vita. Scoprilo ora