La squadra si cambiò in spogliatoio senza partecipare alla cerimonia di premiazione. Anche se avevano perso la finale, si respirava un umore disteso e tutti sapevano a cosa fosse dovuto. Il mister Travis non era arrabbiato con i suoi ragazzi e si profilò in complimenti sentiti sulla splendida stagione che avevano disputato e terminando il discorso commovente con la promessa di vincere il campionato successivo.
Riccardo non la smetteva di sorridere tra sé e sé. Per l'ennesima volta, tutto si stava capovolgendo all'improvviso e gli tremavano le mani dall'emozione.
Mentre metteva via la divisa prese il telefono e vide che gli era arrivato un messaggio da Colette. Lo lesse con il cuore che batteva furiosamente.
"Cena al Lux, ci stai?".
Ebbe un giramento di testa così enorme che dovette esitare un attimo prima di rispondere. Il primo tentativo di digitare una risposta fu così nervoso che sbagliò un sacco di parole. Così cancellò e riscrisse.
"Alle sette son da te".
"Non star lì a tornare a casa, fermati subito".
Il battito era ormai diventato da infarto.
"Ok".
Riccardo si era scordato come si respirava. Si voltò e cercò con lo sguardo qualcuno dei suoi amici che, non appena videro che fosse avvampato di brutto, gli chiesero se stesse bene. Per tutta risposta lui allungò il telefono e tutti si raggrupparono intorno allo schermo.
<<E vai cazzo!!>> esclamò Ryoma. Prese Adé per il collo con un braccio e si misero a esultare come dei casinisti.
Più razionale, Gabi gli mise le mani davanti: <<Con calma, Ric. Mi raccomando>>.
Lui annuì velocemente: <<Sì sì, lo so>> trasse un respiro e buttò fuori l'aria.
<<Minchia vatti a comprare i preservativi>> gli disse Doug, con Michael completamente d'accordo.
Riccardo riuscì ad arrossire ancora di più: <<È una cena, diamine!>>.
<<Dal tavolo al letto è un attimo, fidati>>.
Non aveva intenzione di ascoltare Doug e scosse la testa, reprimendo a forza il pensiero. Guardò l'ora: erano le sei passate. Aveva davanti a sé una lunghissima serata da passare con Colette in cui chissà cosa sarebbe successo. Ma se era venuta alla partita voleva dire che si era rimangiata le parole di venerdì, ne era quasi sicuro. Non doveva comunque giocarsela male, poteva essere l'ultimissima possibilità che aveva.
Salutati tutti e sorbitosi i buona fortuna e i consigli più svariati, chiamò i suoi per dire che si sarebbe intrattenuto a cena con la squadra. Non voleva dire la verità per scaramanzia ma se la bevvero perché come scusa era plausibile. Poi chiuse il borsone, si sistemò al meglio l'outfit improvvisato che aveva e uscì.
Colette lo aspettava fuori dallo stadio. Deglutì e pregò di non fare figure di merda. Si fermò di fronte a lei che gli sorrise.
<<Ciao>> balbettò.
<<Ciao>> rispose Colette: <<Mi dispiace che non abbiate vinto>>.
<<Anche a me. Ce l'abbiamo messa tutta. La Kirkwood è una squadra molto forte>>.
<<Ho visto>>.
Ci fu un istante di silenzio, poi Riccardo tentò una battuta per sciogliere la strana tensione che si era creata.
<<Sei arrabbiata con me perché non ho vinto?>>.
Colette incrociò le braccia sul petto: <<Un po'. Ma è vero, avete fatto del vostro meglio. Hai giocato bene, principino>>.

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Il Bene Genera Bene
FanfictionConosciamo tutti Riccardo Di Rigo come una persona riservata e sensibile. Ma cosa succederebbe se una ragazza esuberante e chiacchierona fino allo stremo entrasse brutalmente nella sua vita? Una storia che non chiede altro che essere letta😋