Uscita

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 Riccardo non vedeva l'ora che arrivasse sabato. Si fece un sacco di film mentali su come potesse andare la serata, cercando di pensare solo agli scenari positivi. La cosa che sperava di più era baciare Colette. Baciarla bene, non come aveva fatto davanti a casa sua. Più ci pensava più aveva un grande desiderio di lei ed era contento perché era stato a lungo convinto di non essere più in grado di provare sensazioni simili.

Bridget era ormai solo un lontano ricordo. Anche se nulla era ancora detto e Colette tergiversava, Riccardo si lasciava trasportare dalle immagini su di lei e passava le lezioni a sognare ad occhi aperti.

In ogni caso, si promise di non farsi più inghiottire dalle emozioni ma di andarci piano e con cautela. Colette non era tipa da storia seria e, nel caso fosse andata bene, lui avrebbe dovuto accettare e confrontarsi con il fatto che sarebbe stato diverso dalla relazione con Bridget. Ma non gli importava, voleva che Colette fosse la sua esperienza e avrebbe patteggiato in seguito sulle condizioni del rapporto, doveva prima vincere sul famoso Trevor.

Sabato arrivò e Riccardo cominciò ad essere nervoso. Il pomeriggio aveva un allenamento speciale con la squadra in vista della partita del giorno dopo e dovette impegnarsi moltissimo per non distrarsi o il mister lo avrebbe cazziato a dovere. In spogliatoio Gabi gli diede un pugno sulla spalla.

<<Allora? Nervoso?>> scherzò.

<<Sì, neanche te lo immagini. È il mio primo appuntamento con una ragazza, ci credi?>>.

<<Prima o poi tocca a tutti. Non correre, ok?>>.

<<Sì sì, lo so>>.

Aveva scelto per la serata un locale abbastanza gettonato dalla parte opposta rispetto a quello in cui di solito andava con i suoi amici, per evitare di incontrarli. Al momento di prepararsi gli sudavano le mani. Indossò pantaloni formali e camicia scura, uno tra i completi migliori che aveva. Allo specchio si disse che ce la poteva fare. Scese di sotto.

<<Mamma, esco con Colette>> annunciò affacciandosi alla cucina.

Sua madre rimase per un istante sbigottita e poi fece un gran sorriso: <<Oh che bella notizia!>> poi, vedendo che stava già scappando via, lo rincorse: <<Ehi, ehi, aspetta, vieni un attimo qui>>.

Riccardo si voltò scocciato: <<Che c'è? Sono di fretta>>.

La madre gli mise a posto i capelli riordinandogli la frangia fino a quando lui non si lamentò e scansò la sua mano.

<<Perfetto. Buona serata tesoro>>.

<<Sì, grazie>>.

Riccardo uscì pensando che avrebbe dovuto cominciare a dire a sua madre di smetterla di prendersi così esageratamente cura di lui, specialmente se con Colette avesse funzionato.

Avevano in programma di incontrarsi davanti alla scuola per non perdere troppo tempo. Arrivarono quasi insieme. Colette indossava dei pantaloni stretti e lucidi e una camicetta bianca che le stava benissimo. I capelli erano legati come piacevano a lui e dalle orecchie le pendevano due grandi cerchi. Si fermarono uno di fronte all'altra e si guardarono. Riccardo iniziò a sentire la tensione da primo appuntamento.

<<Ehm, andiamo?>> disse come brillante esordio.

<<Fai strada>>.

Per fortuna era Colette e ci mise cinque minuti a farlo sciogliere. Il fatto di trovarsi lì con uno che voleva provarci non l'asteneva dal parlare a manetta e Riccardo si chiese se lo stesse facendo anche per metterlo a proprio agio in una situazione che non gli era familiare.

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