Appuntamento...?

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  L'imbarazzo del sabato venne superato a fatica, complice anche il fatto che Colette non si fece praticamente più vedere per tutta la settimana. Riccardo seppe che era stata in giro a fare interviste per il giornalino e a rifinire il progetto dell'annuario prima dell'avvio delle foto, perché glielo scrisse per messaggio una sera.

Furono le loro piccole conversazioni telefoniche a sanare il disagio lasciato dal complimento che Riccardo si era lasciato sfuggire sabato pomeriggio. La cosa bella di Colette era che non sembrava soffermarsi troppo sugli accaduti, probabilmente per carattere. Rimase un po' più contenuta ma Riccardo lo associò ai molteplici impegni e si mise l'anima in pace.

Dopo un silenzio di due giorni, azzardò a chiederle se stesse bene.

"Buona sera! Tutto ok? Non ti ho più visto in giro".

Lei rispose quasi subito: "Ciao P. Sì, scusami ma tra il giornalino e l'annuario sto impazzendo. Ogni tanto dovrei anche studiare".

"P?".

"Principino. È troppo lunga come parola".

"Ok😂 Come va col giornalino?"

"Mah...Sto facendo le interviste a quelli di atletica. Ma ho avuto dei problemi con la mia partner e stiamo andando a rilento. Se penso che abbiamo ancora tutta la redazione da fare mi sparo in testa. E deve uscire venerdì".

Riccardo percepì la sua ansia nel messaggio e cercò di trovare le parole giuste per rassicurarla.

"Mi spiace, che problemi? Se vuoi parlarne, magari ti aiuto...". Non era un granché ma sperò che lei capisse l'intento.

"Abbiamo litigato xD Ma guarda, lascia stare, non ne vale la pena...Grazie comunque".

Prima che lui potesse rispondere, Colette gli mandò un altro messaggio: "Scusa, stasera esco, ho bisogno di una pausa. Ci sentiamo domani :)".

Riccardo nascose la delusione e digitò: "Ok, buona serata". Ebbe un brevissimo spazio mentale in cui si chiese con chi stesse per uscire Colette ma ricacciò subito indietro la domanda convinto che fosse con le amiche.

Nei giorni che seguirono, la continua assenza di Colette gli risultò incredibilmente pesante. Non le andava di scriverle sempre perché aveva da fare e non voleva disturbarla in modo eccessivo, così impiegò gran parte del proprio tempo libero suonando. Il fatto era che, anche suonando, si ritrovava ad avere lei come pensiero fisso e la cosa cominciava a renderlo un po' nervoso.

Verso il fine settimana, improvvisamente, risolse che potesse provare a chiederle di uscire. Non doveva essere per forza un appuntamento ma una semplice occasione per vedersi e chiacchierare. Come avevano impiegato il sabato pomeriggio o le coincidenze che li avevano portati a incontrarsi, non c'era nulla di male a usare una sera. Soprattutto, le coincidenze sembravano non bastare più per mandare avanti l'amicizia, dovevano intervenire loro personalmente.

Riccardo si sentì stranissimo a portare avanti l'idea e a pensare di metterla in pratica quel venerdì. Sabato mattina avrebbe avuto una partita di campionato, ma la serata sarebbe stata libera. I suoi amici gli avrebbero sicuramente chiesto di andare con loro ma gli bastava dire che avesse altro da fare, come era già capitato.

Così, quel venerdì si recò a scuola con l'intento preciso di chiedere a Colette un'uscita prima della fine della giornata. Non voleva farlo per messaggio perché gli sembrava molto anonimo. Non era comunque una cosa che aveva mai fatto ed entrò in agitazione come mise piede fuori dal letto.

Durante le passeggiate con Gabi non ascoltò una parola di quello che gli disse. Lui lo dovette richiamare all'attenzione un paio di volte, prima di chiedergli se andasse tutto bene. Riccardo rispose di sì, che stesse soltanto pensando alla partita.

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