Caffè

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  Il giorno dopo, dopo gli allenamenti, Riccardo venne intrattenuto dal mister per questioni legate alla squadra. Era stata organizzata una partita amichevole con l'Istituto Maggiore Ovest e Travis voleva discutere con lui relativamente a come intendesse impostare la formazione. Non sapendo quanto ci sarebbe voluto, Riccardo disse a Gabi di non aspettarlo e rimase al club con l'allenatore.

Quando uscì chiuse le porte e si avviò verso la portineria per lasciare le chiavi degli spogliatoi. Sulla strada dal club alla scuola si imbatté in Colette Tremònt che, a quanto pareva, stava proprio cercando lui.

<<Ciao. Volevo ringraziarti per ieri, sei stato gentile a portare i ragazzi al club, erano tutti molto emozionati>> disse.

Riccardo si ritrovò ad arrossire e abbassò lo sguardo: <<Figurati, è stato l'allenatore a suggerirmelo. Si sono divertiti a fare il giro della scuola?>>.

<<Molto! La maggior parte si iscriverà qui il prossimo anno e parte del merito è della squadra>>.

<<Già, immagino>>.

<<Bene>> si sistemò la tracolla della cartella: <<Allora buona giornata>>.

<<Sì, anche a te>>.

Colette si voltò e fece due passi. Poi si fermò, si voltò nuovamente e lo guardò.

<<Stai andando via?>>.

<<Poso le chiavi e me ne vado. Perché?>>.

<<Ti va di...prendere un caffè? Offro io>>.

Riccardo rimase per un attimo in stand by. Era un appuntamento? Ma no, era solo un caffè. Si accorse di avere di nuovo la faccia accaldata.

<<Ma no, non devi disturbarti>> balbettò.

<<Ti ringrazio per l'appoggio con le matricole. Non preoccuparti, cosa vuoi che sia?>>.

Non seppe perché, ma si ritrovò ad accettare, forse per pura gentilezza e, dieci minuti dopo, camminavano fianco a fianco verso la tavola calda vicino all'istituto. Colette era molto socievole e parlò per tutto il tragitto dell'open day del giorno prima, senza lasciargli il tempo di intervenire. Parlava già un po' troppo per i suoi gusti.

Entrarono nel locale e si sedettero a un tavolino. Fece tutto lei, si fece scortare al posto e portare i menù, senza smettere di raccontare. Si interruppe solo per chiedergli che tipo di caffè volesse.

<<Oh, non bevo caffè>> rispose a disagio Riccardo.

<<Davvero? Beh, ordina qualunque cosa vuoi, offro io comunque>>.

Riccardo si nascose dietro il menù sussurrando un: <<Grazie>>. Desiderava non avere mai accettato la proposta e non dover essere costretto ad ascoltare il suo incessante parlare. Pensò di mandare un messaggio a Gabi per distrarsi ma non sarebbe stato carino farlo di fronte a lei e si sforzò di resistere.

Colette ordinò per sé un caffè lungo e con molta schiuma, mentre Riccardo prese un succo di frutta. Aspettò fino all'arrivo delle ordinazioni prima di integrarlo nella conversazione.

<<Penso che sia una buona cosa questa degli open day. I genitori sono entusiasti, sono convinti che sia molto d'aiuto ai ragazzi vedere con i loro occhi la scuola prescelta prima di iscriversi. Tu cosa ne pensi?>> gli chiese.

<<Sì, sono d'accordo>> rispose banalmente Riccardo. Poi si disse che palesare in quel modo il suo mancato interesse per il dialogo gli avrebbe fatto fare brutta figura ed era una cosa che detestava. Così si costrinse a farle una domanda in rimando: <<Come mai te ne sei occupata tu?>>.

Colette sembrò molto felice che glielo avesse chiesto e sorrise: <<Perché faccio parte del comitato organizzativo studentesco. Ho il compito di rispondere alle mail dei genitori e accompagnare i ragazzi nei tour guidati>>.

<<Però, sembra impegnativo>>.

<<È impegnativo ma è divertente. Mi piace rendermi attiva nella vita scolastica. Faccio anche parte del gruppo giornalino scolastico e del gruppo di teatro>>.

Riccardo ne fu sinceramente sorpreso: già con gli allenamenti lui a stento riusciva a organizzare tutti gli impegni, non osava pensare fare anche parte di tutti quei club.

<<E riesci a gestire tutto?>> le chiese stupito.

<<Certo! Più sono impegnata meglio è, mi stimola molto avere tutte queste cose cui pensare>>.

<<Caspita. Complimenti>>.

Forse era per quello che parlava molto, si disse. Evidentemente non sopportava l'idea di spegnere il cervello per un po', cosa che lui trovava sacrosanta.

<<Ti ringrazio! Però anche far parte della squadra non deve essere facile>> rispose Colette.

<<Ci ho fatto l'abitudine. Essere capitano comporta tante responsabilità ma potrebbe andarmi peggio. Sono contento di far parte della squadra>>.

Colette si limitò a sorridere e finì il suo caffè. Riccardo notò che avesse dei profondi occhi scuri sotto ciglia spesse e numerose. Terminò il suo succo e la guardò alzarsi.

<<Bene, possiamo andare>> decretò.

Riccardo la seguì con sollievo. Non si oppose quando pagò per entrambi perché tanto lo avrebbe fatto comunque ed evitò di guardare il barista in faccia per non fare la figura del maschio incapace che si fa offrire le cose.

Uscirono e Colette gli rivolse un ultimo sorriso: <<Grazie per la chiacchierata. Ci vediamo a scuola>>.

<<Sì. Grazie per il caffè. Cioè, per il succo>>.

Si salutarono e andarono ognuno per la propria strada.

L'indomani Riccardo condivise con Gabi la sua piccola uscita, giusto per avere qualcosa da dire. Erano sulla terrazza durante l'intervallo, l'aria chiusa li stava opprimendo e avevano bisogno di sentire un po' di sole sulle facce.

<<Ieri pomeriggio Colette Tremònt mi ha offerto un caffè per ringraziarmi di aver portato le matricole al club>> attaccò con voce inespressiva.

Gabi gli rivolse un'occhiata sorpresa ed eloquente: <<Ah!>> esclamò.

<<Sì ma non farti strane idee. È stato solo un caso>> si affrettò a giustificare Riccardo.

<<Perché? Non c'è nulla di male. Potresti mandarla avanti>>.

<<Scordatelo, non mi interessa>>.

Capitava sempre più di rado, ma i tentativi di Gabi di sistemarlo con una ragazza erano sempre dietro l'angolo. Era un po' seccante, lui stava benissimo da solo, non capiva il perché di tutta quella pressa.

<<Beh, è carina. Un pensierino io ce lo farei>> insistette l'amico.

<<Gabi, non mi interessa. Parla troppo per me>>.

Gabi incrociò le braccia dietro la testa: <<Ho capito>>. Si tenne per sé la considerazione che a Riccardo servisse proprio una persona che parlasse troppo, che fosse solare, propositiva e lo aiutasse a uscire dalla solitudine. Soprattutto, che lo aiutasse a dimenticarsi di Bridget e della paura di iniziare nuove storie.


Bene bene, eccoci qua! Quanti pensano che Riccardo abbia bisogno di un abbraccione?? 🙋🏻‍♀️

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FDP

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